UJI e NARA
A poca distanza da Kyoto, sulla "Nara Line" (quindi non si sbaglia) della JR c'è la città di Uji, che merita una breve visita. La città è infatti stata dimora imperiale e qui è ambientato gran parte del classico della letteratura giapponese "Gengji Monogatari" o storia dei Genji primo documento scritto in giapponese, uno scritto che ha la stessa importanza letteraria della nostra Divina commedia.
Non a caso la città è disseminata di piccoli monumenti che lo ricordano è uno dei più apprezzabili è la statua della scrittrice Murasaki Shikibu proprio al ponte sul fiume Uji all'inizio della stradina che porta al famosissimo tempio della fenice o Byodo-In.
A parte che come tutti i templi giapponesi è tremendamente coreografico e circondato da un bellissimo giardino, ma ha due frecce al suo arco che lo rendono unico ! E' il retro della moneta da 10 Yen e al suo interno nella "sala della Fenice" a cui si accede contingentati e senza scarpe conserva una delle maggiori statue del Budda (che per rispetto è assolutamente vietato fotografare).
Gia il tempio sarebbe abbastanza, ma Uji è famosa per un'altra cosa ormai nota in tutto il mondo, è il luogo di origine del Te Matcha, e nell'uscire dal tempio non potremo non fermarci in una delle numerose botteghe che costellano la via del tempio.
Lasciata Uji, di nuovo alla stazione per riprendere il treno fino al capolinea, nella città di Nara.
Nara, famosissima per essere stata capitale del Giappone prima di Kyoto, è tappa obbligatoria per un viaggio in Giappone. Dalla stazione o bus o si imbocca la Sanjo Dori, praticamente una lunga via commerciale che porta fino al parco. Piccola sosta gastronomica per assaggiare dei takoyaki (una specie di polpettine fritte a base di granchio) in un locale gestito da due ragazze simpaticissime a cui faremo omaggio di uno dei gufetti di alabastro portafortuna.
Una veloce sosta al Kofoku-Ji per ammirare la pagoda a 5 piani per poi proseguire verso il parco, dove gia si intravedo i segnali che preparano alla visita.
Si, perchè nel parco di Nara girano indisturbati centinaia di cervi, coi quali è possibile intrattenersi. Nonostante siano zozzi e puzzoni sono comunque simpatici e se si riesce a dargli da mangiare qualcosa o le gallette apposite che si trovano ovunque in terra fatte cadere dai bambini (soprannominate brigidini di merda) o le molto più apprezzate bucce di mela, vi ringrazieranno con un inchino !
Obbligatorio passare una delle maggiori porte in legno del paese, la Namdaimon Gate (o grande porta sud) e il grande tempio Todai-Ji che al suo interno oltre a numerose statue lignee di dimensioni notevoli, ospita la grande statua del Budda di ben 16 metri, in bronzo !
Opera d'arte notevole, tanta gente, ma concluderemo la giornata baloccandoci coi cervi, molto più divertenti.
HIROSHIMA E MIYAJIMA
Con poco meno di 2 ore di Shinkansen da Kyoto si arriva comodamente a Hiroshima, città simbolo del Giappone e un obiettivo che sognavo di raggiungere da tempo.
Un tempo grigio e cupo ci accoglie all'uscita dalla stazione, come si conviene ad un luogo del genere, un attimo di esitazione per trovare la fermata del bus e l'esplorazione può cominciare. Per spostarsi in città usufruiremo dei comodi Loop Bus della JR e quindi inclusi nel rail pass e faremo la prima sosta al castello, ovviamente ricostruito dopo il 1945 e nel parco non mancheremo di notare uno degli "alberi fenice", ossia uno di quelli sopravvissuti all'esplosione atomica dell'agosto 1945.
Di nuovo sul bus per arrivare al "Memoriale della pace", i ruderi dell'unico edificio rimasto in piedi dopo l'esplosione atomica.
E gia qui è difficile tenere a bada l'emozione di trovarsi di fronte a delle pietre che hanno visto tanta devastazione, proseguendo poi nel parco della pace non si può non rimanere impressionati davanti al tumulo delle ceneri, suonare la campana della pace per cercare di allontanare le guerre o commuoversi davanti al monumento alla pace dei bambini, dedicato alla triste storia di Sadako Sasaki, colpita dalle radiazioni e morta prima di poter completare i 1000 origami a forma di gru.
Di nuovo sul bus per tornare alla stazione e prendere il treno locale fino a Miyajimaguchi da dove parte il traghettino per l'isola sacra Miyajima.
Miyajima o isola santuario, ospita il tempio shintoista di Itsukushima direttamente sul mare e per questo costruito su palafitte, davanti al quale si erge il Grande Torii tremendamente coreografico !
Non bastano i titoli per definire questa meraviglia, patrimonio UNESCO, tesoro nazionale del Giappone, ai primi posti nell'elenco delle più belle vedute del Giappone etc. etc.
Anche a Miyajima, praticamente un unico parco girano liberi i cervi ed è obbligatorio cercare di fotografarli con lo sfondo del Torii !!
Arrivati il primo pomeriggio c'è la bassa marea, ne approfitteremo immediatamente per raggiungere il Torii a piedi e toccarlo !
Seguirà la visita al tempio e poi a gambe ciondoloni sulla murata ad aspettare la marea che sale, i rumori che si spengono e rimanere abbagliati da tanta bellezza, mentre il monumento man mano che l'acqua sale sembra galleggiare sull'oceano !
E in tema di marea scopriremo che Miyajima è gemellata con .... Mont Saint Michel (un ovvietà, ma trovare questi riferimenti dall'altra parte del mondo è comunque simpatico)
A bordo di uno degli ultimi traghetti per rientrare verso Hiroshima, un simpatico anziano, vedendoci stanchi ci omaggerà di alcuni mandarini. Un gesto di cortesia totalmente inaspettato e per questo ancora più sorprendente. Nonostante l'incomunicabilità, il vecchietto parlava solo giapponese, riusciremo lo stesso a comunicare e a contraccambiare regalandogli l'ultimo gufetto portafortuna, uno splendido fine giornata !
YOKOHAMA
Inserita quasi per caso come ultima notte per avvicinarsi all'aeroporto di Haneda invece di tornare a Tokyo, si è rivelata una gradevolissima sorpresa !
Preso possesso della camera in un albergo a due passi dalla stazione, purtroppo con le corte giornate di novembre ci faranno arrivare alla baia che è gia buio nonostante non sia tardi, il che però non è male, le luci di Yokohama sono comunque ammalianti.
Usciti dalla metro alla stazione di Sakuragichō e imboccato il passaggio pedonale sopraelevato in poco tempo ci si para davanti quella meraviglia della Nippon Maru, veliero storico in mezzo ai grattacieli ora museo della marina.
L'area davanti alla baia è un enorme parco pedonale per cui dopo la Nippon Maru si prosegue sulla Kishamichi Promenade passando sul mare fino all'isola artificiale che ospita l'immenso parco dei divertimenti e vari centri commerciali a cui non potremo non fare visita per andare a curiosare tra le tipiche curiosità giapponesi come i negozi della Bandai, della Sanrio o il famoso Tamashi Nations e ovviamente una capatina all'immane "frotta frotta" !!
La lunga passeggiata prosegue sul lungomare pedonale fino allo Yamashita Park, posto ideale per abbracciare con lo sguardo l'intera baia e soprattutto raggiungere la scultura che onora la canzoncina per bambini "Kamome no Suihei-san", una stupidaggine, trovata per caso in internet prima di partire e finalmente raggiunta come fosse una meta seria del viaggio invece che un piccolo tormentone musicale. Inevitabile canticchiarla ballettando intorno al piccolo monumento.
Un occhiata da lontano alla Gundam Factory che ospita una replica in scala 1:1 del Gundam semovente, e poi altri pochi passi per arrivare al quartiere cinese di Yokohama, il più grande del paese e uno dei più animati della città .... Male però non fare i conti con gli orari giapponesi, alle 22.00 è gia tutto chiuso e semideserto, dovremo limitarci a fare qualche foto alle decorazioni approntate per festeggiare il capodanno e al famoso tempio Kuan Ti Miao, tempio Taoista dedicato al commercio. Ovviamente solo dall'esterno, ma bello illuminato e decorato fa la sua sporca figura.
Poi non resta che riprendere il treno e rientrare in albergo per fare i bagagli definitivi.
HANEDA
Partenza, ultima mattinata in Giappone, colazione e poi trasferimento in treno dalla stazione di Yokohama direttamente all'aeroporto di Tokyo - Haneda. Arrivati con largo anticipo resta il tempo di un ultimo giro tra i vari negozi giapponesi per spendere gli ultimi Yen e un sorprendentemente economico ultimo pranzo giapponese a base di riso e carne presso uno dei ristorantini nella galleria commerciale.
Poi è decollo e la fortuna di un ultima vista del Fujisan dall'alto !
Arrivederci Giappone !
NOTE FINALI
A posteriori capisco l'infatuazione per il Giappone da parte di tanti, meta pseudo-esotica, lontana, misteriosa, ma in fin dei conti molto facile da girare e fruire. Con l'ausilio di internet e una volta presa confidenza coi mezzi di trasporto si può raggiungere qualsiasi destinazione senza problemi. Righe per terra, zone dove fermarsi, dove muoversi, tutto è codificato e organizzato, tanto che non c'è bisogno di interagire con nessuno, se sai dove e cosa vuoi fare e con un minimo di inglese scritto (almeno nelle maggiori attrazioni turistiche e nelle città tutti i cartelli sono traslitterati). Inoltre si può contare sul pragmatismo e l'educazione dei giapponesi, se si è incerti davanti a un cartello (sia una fermata d'autobus o un ristorante) un passante, uno in coda o un cameriere verrà in vostro soccorso .... quasi sempre non per semplice gentilezza, ma per togliervi di li, le cose devono andare avanti !
Costoso ? No, forse abbiamo avuto la fortuna di sfruttare un momento in cui li cambio euro/yen era estremamente favorevole per noi, ma per esempio per mangiare si spende veramente poco (a meno di non andare nei ristoranti all'occidentale) mangiando alla giapponese nei localini di cui il paese è pieno (mi sa che sono in pochi quelli che mangiano in casa), negli alberghi stanze piccole ma sempre puliti e dal costo a notte inferiore o al massimo in linea con i nostri prezzi.
Estetica ? Si certo, il Giappone che abbiamo visto ha sprazzi di bellezza quasi mistica, mozzafiato, ma basta allargare la visuale per vedere altro, città brutte, ma dire brutte è un complimento, anonimi aggregati di cemento armato senza capo ne coda col colore dominante il grigio, infinite periferie di casette microscopiche e grovigli di cavi elettrici e telefonici. Tutto votato all'efficienza lasciando l'estetica indietro.
Persone alienate, immerse nel loro mondo e soffocati dagli obblighi sociali. Abbiamo visto tavolate di colleghi, mangiare in silenzio e addormentarsi sul tavolo del locale (ad Aoyama abbiamo pranzato in un locale da pausa pranzo gomito a gomito coi Salary-Men ed eravamo gli unici a parlare, a guardarsi intorno).
Di bello effettivamente c'è l'estrema pulizia (in città non ci sono cestini dei rifiuti, ma d'altro canto non c'è una cartaccia per terra) e la sensazione di sicurezza, mai avuto senso di pericolo e visto davvero bambini di non più di 6 anni girare da soli in metropolitana !
E' comunque un viaggio da fare, un'immersione in una cultura aliena, un mondo diverso dove quello che conta è la società mentre il singolo è scarificato, un paese con vertici di estrema bellezza e cadute in sciatteria estrema, strano ma affascinante e ribadisco ... facile
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