PROLOGO
Rimandato per due anni a causa del Covid, agognato, sognato e preparato con cura finalmente arriva l'ora del viaggio dall'altro lato del mondo, nel paese del sol levante ... in Giappone.
La lunga preparazione, partita nel 2020 e proseguita forzatamente fino al 2023, si concretizza a marzo 2023 quando finalmente prenderemo i biglietti per l'aereo, un volo forse non tra i più economici, ma sicuramente comodo e pratico il diretto a cura di ITA Airways da Roma Fiumicino a Tokyo Haneda (che è poi l'aeroporto più vicino alla città).
Periodo scelto è seconda metà di Novembre che dovrebbe garantire tempo clemente e Momiji (foglie colorate) in pieno spolvero. Scartata a priori il periodo dell'Hanami, per prezzi (i più alti dell'anno per il Giappone) e la fortuna necessaria, dato che la fioritura dei ciliegi non ha data fissa e dura al massimo qualche giorno.
L'idea iniziale era quella di arrivare a Tokyo e ripartire da Osaka o viceversa, ma il prezzo vantaggioso ci ha fatto rinunciare optando per il ritorno di fare una sosta a Yokohama invece che a Tokyo di nuovo, scelta che si rivelerà vincente.
Il diretto di ITA ci consente in automatico 2 bagagli da stiva anziché uno, mentre se fossimo partiti da Firenze (più o meno allo stesso prezzo) ne avremmo potuto portare solo uno. La soluzione, macchina all'aeroporto di Fiumicino visto e considerato che la tariffa per il parcheggio lunga sosta nel 2023 è relativamente economica, circa 60€ per 20 giorni.
Passo successivo prenotazione degli alberghi, tutti rigorosamente in zona tattica (nelle vicinanze dei mezzi di trasporto), affidata all'ormai amico e collaudato booking.com.
Ma non finisce qui, grazie alle informazioni dirette (la cui maggior fonte è la pagina web https://www.giapponepertutti.it/ ) a settembre 2023 procediamo con l'acquisto dei JapanRailPass, ossia il comodissimo abbonamento turistico per le ferrovie e le SIM dati di "Japan Experience" da utilizzare in Giappone, per restare connessi e soprattutto per avere a disposizione Internet (che è fondamentale in un viaggio del genere), Traduttore GoogleLens, GoogleMap e NAVTIME l'app per utilizzare al meglio i trasporti giapponesi (treni e quant'altro) che gia gratis funziona bene, ma completa (circa 10 € per un mese di utilizzo) è praticamente perfetta. Il tutto recapitato a casa in pochi giorni dopo l'acquisto su https://www.japan-experience.com/it.
Per sicurezza e grazie alle informazioni raccolte provvederemo ad attivare anche una carta di debito supplementare, nello specifico una REVOLUT, gratuita e il cui funzionamento è garantito in Giappone da quelli che ci hanno preceduto.
Ultimo dettaglio, la patente internazionale da richiedere alla Motorizzazione perché le intenzioni in questo viaggio sono bellicose e una macchina a noleggio è da prevedere.
PARTENZA !
Bagagli pronti (partiremo con un trolley, uno zaino e uno zaino supplementare in valigia) e la sera prima della partenza sono gia nel bagagliaio. Il giorno della partenza un'abbondante colazione e un tranquillo trasferimento sulla mitica PANDA da casa fino al parcheggio di Fiumicino. Imbarco e partenza senza problemi e poi sono 12 ore di volo da far passare tra film e snack. Arrivederci Italia !!!
HANEDA - SHINJUKU
Una volta di arrivati con le 8 ore di fuso si sbarca dall'aereo alle 11.00, un orario perfetto ! Prima cosa da fare in Giappone ? Ovviamente infilarsi nella prima toilette e verificare di persona tra il divertito e l'intimorito i supertecnologici bagni giapponesi, comunque pulitissimi.
Passati i controlli, compilato il modulo per l'immigrazione on line e ritirati i bagagli è tempo di fermarsi un momento nella hall dell'aeroporto e cominciare a guardarsi in giro. Sbirciare nei negozi, guardare le insegne scritte in ideogrammi, sedersi e rendersi conto di essere dall'altra parte del mondo !
Approfittando della poca coda all'ufficio turistico, convertiremo il voucher per il JR pass, acquisteremo l'abbonamento per la metro di Tokyo (2 tessere da 72h cadauno).
E forti della nostra nuova IC card PASMO coi personaggi della SANRIO, ossia Hello Kitty e compagnia la prima esperienza sarà la monorotaia Tokyo Monorail dall'aeroporto alla stazione Hamamatsuchō grazie alla quale si inizia a sbirciare dall'alto la città, che come primo impatto pare decisamente bruttarella.
Da Hamamatsuchō cambio di tessera (dalla Pasmo all'abbonamento per la metro) e metropolitana fino all'albergo E-Hotel esattamente sopra la fermata Higashi-Shinjuku.
Preso possesso della camera (booking funziona ottimamente anche in Giappone), microscopica (come ci aspettavamo tra l'atro) ma completa è il momento di cominciare a esplorare la metropoli, e gia che siamo in zona via verso il centro del quartiere di Shinjuku che poi è una vera e propria città nella città.
Facile rimanere abbagliati dalle mille luci della zona commerciale, anche se manca un po' l'effetto "New York", ci piace scherzare sugli incomprensibili ideogrammi delle insegne !
La curiosità ci spinge verso Kabukicho, quello che una volta era il quartiere a luci rosse, ma che ora è un insieme di locali casinisti e luminosi (l'equivalente di Pigalle a Parigi), impossibile non riconoscerlo; il suo ingresso è segnato dall'inconfondibile arco rosso al neon !
Ma per me, cresciuto a pane e a film giapponesi con mostri improbabili di gommapiuma, l'appuntamento obbligatorio è quello col mio amico Godzilla !
Proprio al centro di Kabukicho c'è infatti il palazzo dei Toho Cinemas (società di produzione dei film di Godzilla) che ha sulla terrazza, condivisa con l'Hotel Gracery, un Godzilla shop e la Testa del mostro !
Sfiga vuole che in questo periodo la terrazza con vista sul quartiere sia chiusa per motivi di sicurezza, dovremo mitigare il nostro disappunto acquistando qualche Godzigadget !
Ancora qualche passo tra le luci, poi una prima cena cena a base di ramen e un passaggio al Godzilla Store di Shinjuku per poi concludere la prima giornata a Tokyo e rientrare con calma verso l'albergo sempre con gli occhi che non bastano a guardare questo mondo !
HARAJUKU - SHIBUYA
Come abbiamo potuto constatare, i negozi e le altre attività difficilmente aprono i battenti prima delle 10, per cui la prima parte della mattina la dedicheremo agli edifici religiosi che sono quasi sempre aperti. Il primo verso cui ci dirigiamo è il Santuario Meiji, shintoista dedicato all'imperatore, uno dei più grandi del paese e circondato da una foresta.
Sembra impossibile, ma qui no, c'è un vero bosco in mezzo a una città di milioni di persone, abbastanza grande da smorzare i rumori della metropoli, tant'è che solo raggiungere il tempio è gia una discreta passeggiata che ci porterà via più tempo del previsto, inoltre non potremo fare a meno di rovistare tra i gadget in una delle botteghe del tempio e attendere con impazienza il turno per avere timbro del tempio, nome e data scritta in Kanji da un solerte e sorridente monaco !
Usciti dal parco, la città ci riprende coi suoi rumori e attraversata la strada si entra in un altro mondo ! Proprio davanti alla stazione di Harajuku inizia una delle vie più pazze della città, Takeshita Dori, la via dei negozi kawaii, un'assembramento di negozietti con gadget a basso costo di tutti i tipi e molti dei quali assolutamente idioti, ma adorabili ! Impossibile non dare una sbirciata a tutti per cui le poche centinaia di metri di Takeshita richiederanno ore e non minuti per essere percorsi !
Vestiti assurdi, accessori strambissimi, cat cafè e furetto cafè (piuttosto tristi), e il primo incontro con quelli che battezzeremo i "Frotta-Frotta", ossia negozi interi di distributori automatici di palline sorpresa contenenti cazzatelle, cosa di cui (scopriremo poi) i giapponesi sono drogati !
Usciti faticosamente da Takeshita, si va verso il centro del quartiere con edifici nuovissimi e dall'architettura decisamente particolare, come il Tokyu Plaza e la scala mobile a specchio.
L'esplorazione prosegue poi per Omotesando Dori, la strada delle grandi marche internazionali. Uno accanto all'altro con delle vetrine fantasmagoriche, ma il nostro interesse è verso Kiddy Land, negozio di giocattoli di 4 piani nel cui seminterrato ospita "Snoopy Town", personaggio amatissimo in Giappone e sosta immancabile per chi è un fan sfegatato di Woodstock (ossia la Daniela).
Svaligiato a dovere il negozio è ora di riprendere la marcia, non senza una sosta ad un altro negozio assurdo, ma carinissimo, quello a tema Alice. In un angolo un po defilato, una porticina che sembra proprio la tana del bianconiglio e si entra in una casa vittoriana con tutti i personaggi del romanzo !
L'ambente è carinissimo, ma abbiamo avuto difficoltà a trovare qualcosa da comprare, però merita la visita !
Ormai s'è fatto buio, tempo giusto per spostarsi verso Shibuya, uno dei quartieri più movimentati della città !
Passaggio obbligatorio alla statuina di Hachiko assurta ormai a simbolo mondiale e come da programma assediata da turisti e non, farsi la foto richiede un po di pazienza e un po di faccia di bronzo, ma alla fine ci si riesce, innescando un giro di "fammi la foto che ti faccio la foto" con persone di mezzo mondo !
E dopo siamo pronti per affrontare il famosissimo Shibuya Crossing, prima di immergersi nelle ubriacanti luci del quartiere commerciale
e visitare un paio di posti inquietanti, come un'immensa sala di Pachinko e il Pepper Parlor, locale con camerieri robot che purtroppo troveremo chiuso per evento privato.
RYOGOKU - NIHONBASHI
Di nuovo in pista dii buon mattino, stavolta si parte col quartiere Ryogoku, in attesa che aprano negozi e musei alle 10.00 abbiamo tempo per curiosare in quello che sembra un'altra città. Il quartiere Ryogoku è tranquillissimo, poco traffico, pochi negozi, casette basse. Prima occhiata a uno dei famosi giardini, lo Yasuda Garden un'oasi di pace e bellezza coi grattacieli come sfondo.
Ma Ryogoku è famoso soprattutto per essere il quartiere del Sumo, non potremo non dare un'occhiata alla Sumo Arena, giocare con le statuette dei lottatori famosi lungo la Kokugikan Dori,
e affacciarsi al tempio Eko-in, che ha una particolare predilezione per i gatti !
Tra caffè e giratine si è fatta l'ora di apertura e ci dirigiamo con molte aspettative verso il museo dedicato a Hokusai, il grande maestro delle stampe giapponesi.
Allora, parliamone l'edificio è moderno, ed è bello ma l'esposizione pur se curata sarà una parziale delusione; quasi tutte le opere in mostra sono riproduzioni !Accuratissime, ad altissima risoluzione, il massimo della tecnologia digitale, ma riproduzioni ! E pensare che per vedere la famosa Onda è bastato visitare il museo "Chiossone" di Genova !
Un doveroso saluto al luogo di nascita di Hokusai, e poi metro fino a Bunkyo per visitare uno dei giardini più famosi di Tokyo, il "giardino paesaggistico" per eccellenza e Orto botanico di Koishikawa Kōrakuen.
Un compendio di piante magistralmente disposte, aceri, pini e ginko in grande spolvero intorno a laghetti, con tanto di squadra di giardinieri a potare gli alberi con le forbicine per un lavoro di precisione !
Non mancano ponti caratteristici, ruderi della vecchia Edo e ovviamente passaggi sull'acqua con tanto di carpe curiose. Gli yen spesi per la visita, sono ben spesi !!!
Di nuovo in metro verso Nihonbashi, un'altra città, un quartiere vecchio-nuovo dove a sede la Borsa, il famoso indice Nikkei è qui, qui dove decidono anche parte del mio destino !
Poco lontano c'è il Nihonbashi Bridge, quello in pietra più antico di Tokyo, ormai sommerso di sopraelevate, che è anche il punto 0 delle strade giapponesi come testimoniato dalla pietra miliare sulla sponda sinistra.
E per concludere la giornata, un giro dentro allo storico Mitsukoshi, grande magazzino in stile Galeries Lafayette (e coi soliti prezzi) caratterizzato dall'enorme scultura art decò al centro, nello spazio che in origine fungeva anche da teatro !
ASAKUSA - UENO - AKIHABARA
Stazione successiva, Ueno, subito in salita per passare a salutare Saigō Takamori, uno degli ultimi samurai per poi dirigersi al tempio in mezzo al lago dedicato alla Benten. Un po di perplessità perchè il laghetto non si vede fino a quando da sopra ti accorgi che è completamente ricoperto dalle ninfee !
Da un tempio all'altro, altre scale per arrivare al Tosho-gu, uno dei pochi templi ancora originale, edificato per volere del primo Shogun Tokugawa Ieyasu. Anche se circondato dallo zoo è comunque aperto ed è caratterizzato dal suggestivo viale delle lanterne (oltre che dalla Pagoda).
Il viale delle lanterne, lasciandoci il Tosho-gu alle spalle, porta al grande spiazzo del parco di Ueno che fa da presentazione al Museo Nazionale di Tokyo. Ingresso senza fare coda, e al cui interno è possibile ammirare un compendio dell'arte giapponese, dalle stampe, alle spade, ai tessuti e altri manufatti.
Memore del mio passato, inutile nasconderlo, il manufatto che più ha attirato la mia attenzione è stata la statuina Dogu, che gli ufologi sfegatati (tipo il Peter Kolosimo), hanno sempre voluto vedere come la rappresentazione di antichi astronauti. La foto della statuetta Dogu ben presente nella mia memoria da piccolo grande appassionato di ufo è ora davanti ai miei occhi !
Dal museo, a piedi di nuovo alla stazione di Ueno da dove inizia Ameyoko, ossia quello che era il mercatino dei residuati americani, ma che ora è un cocuzzaro quasi interamente dedicato al cibo. Poco interessante se non che si presta per uno spuntino, nel mentre si continua a muoversi fino alla scala che porta al santuario Kanda, sicuramente uno dei tanti della città, ma assolutamente pregevole e col buio e la tranquillità della sera ancora più suggestivo.
E come ultima tappa della giornata Akihabara ! Il quartiere dell'elettronica e dei videogiochi. Un po' di sana curiosità e un po' di delusione; i negozi di gadget e altro relativamente poco interessanti e prossimi all'orario di chiusura e le sale, anzi i palazzi, giochi che sembrano un mondo per alienati solitari !
Non rinunceremo a giocare ai giochini vintage, primo tra tutti "Space Invaders", per poi tornare verso il nostro albergo. La delusione sta soprattutto nell'orario, ci eravamo lasciati Akihabara per ultimo perché pensavamo alla "New York", ossia il quartiere dell'elettronica, delle luci, dei divertimenti con tutto aperto fino a tardi, e invece negozi chiusi alle 20 e sale giochi alle 22, poi tutti a casa, che domani c'è da produrre !
AKASAKA - AOYAMA - ODAIBA
Mattino subito templi, Stazione Akasaka e via decisi verso Hie-Jinja tempio shintoista, dove cercheremo il contatto con la nostra prima galleria di Torii, che devo dire davvero suggestiva fino a quando non scopriremo che ogni Torii è decorato con una suggestiva scritta in kanji che non è altro che il nome di chi lo ha pagato, persona o ditta che sia.
A parte la pazienza estrema per cercare di fare foto con poche persone (tutte impegnate nello stesso tentativo) una volta saliti al tempio ci troviamo di fronte alla consueta bolla di pace e tranquillità sovrastata dai grattacieli. Plus della giornata, è la festa dei bambini, avremo la fortuna di vedere diversi pargoli vestiti con gli abiti tradizionali per il loro passaggio al tempio, con tanto di fotografi al seguito.
Dallo shinto poi dopo una passeggiata si passa al tempio buddista Toyokawa-Inari, caratterizzato dalle lanterne rosse (dev'essere niente male vederlo la notte) e dalle numerose statuette di volpi, animali portafortuna e messaggeri della dea Inari.
Da li poi verso Aoyama e pausa pranzo in mezzo ai salary-men e ovviamente durante il pasto loro in silenzio, noi cappottini e commenti su tutti gli astanti !!
Aoyama non ci siamo venuti per caso, ma perché c'è una delle maggiori attrazioni durante il periodo del momiji, ossia il viale dei ginko, ma la fortuna non ci ha assistito,,,, siamo arrivati in anticipo di qualche giorno purtroppo. Invece di essere un unico viale coperto da un tetto dorato, il colore dominante delle foglie di ginko purtroppo è ancora il verde. Peccato.
Poco lontano dal viale del Ginko, abbiamo una promessa da mantenere, un doveroso omaggio perché al cimitero di Aoyama è sepolto Edoardo Chiossone, colui (su cui ricade parte della responsabilità di questo viaggio) che ha permesso la fondazione del museo giapponese di Genova, uno dei maggiori d'Italia, uno dei pochi in cui è possibile ammirare tra l'altro anche un originale della grande onda di Hokusai (a differenza del museo costruito sul luogo natale dell'artista)
Ciao Edoardo ! Grazie di tutto quello che hai fatto per i due paesi !
Ma non solo, ad Aoyama c'è la tomba di un'altra celebrità ... quella di Hachikō e del suo padrone
Tornando verso la metro, quale posto migliore per una pausa piedi se non all'Honda Cafè il bar all'interno del palazzo della Honda, con tanto di prototipi e macchine da corsa in esposizione della prestigiosa casa automobilistica !
Metro e breve sosta allo Zojo-Ji, il tempio dove riposano i membri del clan Tokugawa ed è proprio sotto la Tokyo Tower, può far storcere il naso, ma a me non dispiace.
Oltre ai Tokugawa, particolarità di questo tempio sono le numerose statuette dedicate ai bambini mai nati o morti precocemente proprio a lato del tempio principale.
Breve corsa in metro e proprio all'ultimo tuffo riusciremo a entrare nel Sengakuji, il tempio che ospita le tombe di famosi 47 Ronin. Riusciremo a visitarlo fuori orario grazie ad un simpatico monaco motociclista che si offrirà di farci da guida nonostante l'ora e ricorderemo a lungo il "Japanese Style" !
Di nuovo in marcia per un tratto di metro e per poi zompare sulla Yurikamome, il trenino automatico futuristico che ci porterà all'isola di Odaiba.
Anche Odaiba, nata come isola dei divertimenti, ce la aspettavamo molto più animata, invece è tranquillissima e per niente affollata. Prima tappa alla spiaggia da cui ammirare le luci di Tokyo sulla baia, il Rainbow Bridge per l'occasione illuminato semplicemente senza giochi di colori, la statua della libertà (ovviamente in copia) e lo strambo palazzo della Fuji Television.
Una bella passeggiata sopraelevata per arrivare al Tokyo Diver City, centro commerciale enorme con tanto di Gundam in dimensioni reali davanti all'ingresso.
Ironia della sorte, per una volta benevola, quando dopo le millemilafoto stavamo andando via inizia lo spettacolino con luci. armatura che si muove e filmino sul maxischermo dietro il bambolottone. Insomma alla fine ci abbiamo passato praticamente la serata e siamo rientrati in albergo quasi al limite dell'orario della metropolitana !
MARONUCHI - CHIYODA - GINZA
Stamani piove ! Pazienza, acquistato un ombrello all'uscita della metropolitana e via a esplorare.
Intermezzo : Ombrelli sospesi . In Giappone, paese notoriamente piovoso, gli ombrelli si vendono come il pane (anzi come il riso) ed è diffuso un modello di ombrello standard e molto economico, quello col manico nero fatto di plastica trasparente. Siccome quasi tutti viaggiano con borse o zaini, quando smette di piovere c'è la simpatica usanza di abbandonare l'ombrello comprato con pochi spicci, nelle rastrelliere dei negozi, alberghi, quant'altro in modo che chi ne ha bisogno possa usufruirne liberamente, con l'unica accortezza di lasciarlo a disposizione del prossimo. Ovviamente dopo qualche ora di pioggia di questi ombrelli "sospesi" non se ne trova neanche uno, ma appena si rischiara spuntano ovunque.
Immancabile sosta davanti alla sede della Toho, dove ovviamente c'è la statua del loro personaggio più famoso .... Godzilla !
Gia che piove tanto vale perdere tempo all'interno degli edifici, prima di tutto il Tokyo International Forum, un'opera architettonica di prima categoria con tanto di sosta donut !
A seguire tocca al Kitte, centro commerciale con terrazza panoramica, un giro tra i tanti negozi giusto per attendere che smetta di piovere !
Uno spezzafame in uno dei classici combini e col meteo in miglioramento ci dirigiamo verso i giardini del palazzo imperiale dove veniamo accolti da una delle più belle statue del Giappone, quella del samurai a cavallo Kusunoki Masashige.
La pioggia ha lasciato i tronchi dei pini bagnati dei giardini imperiali appaiono quasi neri e contrastano in maniera potente col verde brillante dei prati curatissimi ! Una sbirciatina alle possenti mura del palazzo imperiale e la classica delusione quando all'ingresso dei giardini orientali, giardino di Ninomaru verremo respinti a causa di un evento istituzionale ! Uffa !!!!
A questo punto per il pomeriggio, invece che un passaggio veloce ci concederemo un giro con più calma nel quartiere grandi firme di Ginza, famoso in tutto il mondo.
Tappe imprescindibili, il famoso palazzo Wako, con l'orologio distrutto da Godzilla gia dal primo film del 1959, per passare poi da Ginza Six grande magazzino con Eataly all'ultimo piano dove ci concederemo un espresso e neanche malaccio, circondati da prodotti nostrani tra i quali i famosi cantucci del Mattei.
Ma la Daniela è donna e pure ragioniere, per cui passaggio dalla sede della Shiseido e soprattutto a Itoya, la famosa cartoleria di 11 piani !
Curiosità, nei pressi di Itoya riusciremo a trovare all'ultimo piano di uno stabile un negozio di articoli religiosi (cristiani e ebraici insieme), cosa più unica che rara in un paese orientale.
Di ritorno verso l'albergo cena a "Toraji" dove gusteremo la famosa carne wagyu, servita cruda e cotta in autonomia grazie al braciere al centro del tavolo ! Da fare giusto per togliersi lo sfizio ... locale carino, braciere al centro tavola divertente, ma la "ciccia" buona per noi è ben altro.
.... continua >>> 2023 - Giappone 2 - Fuori città, Fujisan e altro
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