sabato 30 luglio 2022

2022 - Spagna 3, Dalla Galizia alla Camargue

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Giorno 11 - A caccia di passi sulla Cordigliera Cantabrica

Ponferrada non offe molto, a parte un bel castello fondato dai templari

Castello dei Templari di Ponferrada

però è ina posizione strategica per quanto riguarda la cordigliera, che è proprio qui dietro. 
Grazie alle informazioni raccolte durante l'inverno, su strade larghe, dall'asfalto perfetto e guidati dall'inossidabile "Furio", il primo valico della giornata ci porta a quasi 2000 metri attraversando un panorama inconsueto attraverso enormi miniere di ardesia. Decine di foto lungo strada non potranno mai rendere conto dell'effetto che fanno le montagne "mangiate", ma quel che conta è 
arrivare finalmente al valico, col pezzetto di ardesia da portare a casa come ricordo di questa strada incedibile !

Si prosegue incontrando ogni tanto qualche camion, ma poco altro fino all Alto del Carbajal a 1340 metri di quota per poi riscendere a valle e svoltare di nuovo verso Ponferrada su stradine perse nel nulla che ci portano prima all'Alto Los Portillonos a 1957 m e a seguire all'Alto El Morredero a 1760 m, ribattezzato ormai "El Merendero," anche perchè approfitteremo del fresco per una fantastica pausa pranzo in perfetta solitudine persi trale montagne ! Fantastico ! (Anche se tira un bel po di vento)

Ventaccio

Si riscende a valle verso Ponferrada con un po' di ansia, visto che in più di 100 Km tra le montagne non abbiamo incrociato nessun benzinaio, ma solo pochi e sparuti paesini. 
Rifornite le moto di benzina e le borse di generi alimentari, si riparte alla volta di Astorga su un'altra strada spettacolare, quella che porterà al Puerto de Foncebadon a 1504 m.

Il Foncebadon è anche uno dei punti di passaggio del Camino di Santiago, porta numerose tracce dei pellegrini e una croce di ferro che è tra i primi monumenti eretti lungo il cammino.

Col fumo degli incendi boschivi sempre più vicini, caleremo a valle fino ad Astorga, cittadina medievale che ospita una bellissima cattedrale, la "Cattedrale rosa"
Cattedrale di Astorga
e il palazzo vescovile progettato da Gaudì
Palazzo Gaudì di Astorga
Infine un po di strada veloce (ma non è che ci siano molte alternative) fino a Leon, dove arriveremo nel tardo pomeriggio, in tempo per un bel giro del centro città.
Giro che non può prescindere dai soliti canoni, ossia la cattedrale
Cattedrale di Leon

Plaza Mayor

E da non tralasciare, l'altro prodotto marchiato Gaudì, la Casa Botines, oggi museo
Casa Botines, Gaudì


Giorno 12 - Sulle tracce di El Cid Campeador

Lasciato il comodissimo ApartHotel, un trasferimento autostradale, lungo ma necessario per tentare di avvicinarsi a casa ci porta a Burgos, casa del Cid.
La storia del Cid è affascinante, e grazie al percorso "Il Cammino del Cid" è possibile ripercorrerlo e scoprire un po di Spagna meno conosciuta ai più.
Una volta parcheggiate le moto al coperto è d'obbligo la visita alla cattedrale dove sono custodite le spoglie di Rodrigo Diaz de Vivar detto El Cid Campeador e della mogle, donna Jimena..
Cattedrale di Burgos

Bara originale del Cid

Tomba del Cid e di donna Jimena

La cattedraleè un museo a tutti gli effetti, pur pagando 9 € il biglietto d'ingresso un po contrariati, la visita che comprende anche il chiostro e il museo, vale assolutamente la pena e alla fine ci farà perdere molto più tempo del previsto.
Burgos è molto meno calda di quanto si pensi, scopriremo anche il perchè .. è a 800 metri di altezza e anche se il sole picchia  di brutto, l'aria è relativamente fresca.
Il passeggio relativamente piacevole ci farà perdere ancora più tempo, ma non ci lamentiamo.
Burgos, Plaza Mayor

El Cid Campeador

Ma è ora di cominciare a esplorare il Cammino, e da dove è logico iniziare se non dall'inizio ? Da Burgos in poco tempo si arriva a Vivar del Cid, paese natale di Rodrigo Diaz e inizio del cammino del "destierro"
A casa del Cid

Lega 0 del "Destierro"

La brutta copia ....
Dopo Vivar, tocca al monastero di San Pedro de Cardenas, luogo dove furono custodite le spoglie del Cid dal 1099 anno della morte al 1836, anno in cui furono traslate nella cattedrale di Burgos

Sul Cammino del Cid

San Pedro de Cardeña
Dopo San Pedro, il cammino del Cid ci porta a percorrere, strade perse nella campagna spagnola, non senza sorprese tra le quali dei passi 
Passi imprevisti
E ogni tanto cartelli e artistici segnastrada che ci conducono lungo strade bellissime e solitarie
Statua del Cid
Quello che è bello è che ogni placca, statua, che incontriamo riporta i versi del poema epico "El Cantar de mio Cid" che raccoglie tutta la storia in versi di questo personaggio incredibile.


Sul percorso, ma non direttamente legato al Cid, c'è anche una curiosità geologica, vicino al monastero Santo Domingo de Silos, c'è il "desfiladero de la Yecla" una gola strettissima, attrezzata con un agevole camminamento da attraversare a piedi ... che non potremo farci mancare !
La Yecla

Desfiladero de la Yecla

Putroppo tra Burgos e il resto la giornata è quasi volata via, salteremo pertanto la prevista salita (a piedi) del castello di Gormaz, per dirigerci e arrivare ormai col buio ad Atienza dove pernotteremo.

Giorno 13 - Saragozza

Salutata Atienza non senza parolacce per via di una disavventura alberghiera, la prossima tappa è per noi l'ultima sul Cammino del Cid. 
A Calatayud c'è un castello spettacolare, el conjunto fortificado, che domina il paese, gia fortezza araba, poi passata agli spagnoli
Castel Ayud


E qui la nostra strada e quella del Cid si separano, ma la cosa ci è piaciuta e non è da escludere un ripasso più attento di questo bel percorso storico.

Tappa breve oggi, nel primo pomeriggio siamo già a Saragozza. 
Fa caldo, ma le moto sono all'ombra nel parcheggio dell'albergo e noi siamo in giro in abbigliamento leggero, e allora non resta che lasciarsi affascinare dalla basilica Basílica de Nuestra Señora del Pilar 
Basilica del Pilar

Dalle geometrie del palazzo arabo Aljaferia
Palazzo Aljaferia

E concludere la giornata con qualche tapas nel quartiere "El tubo" prorio vicino alla basilica.
Movida a El Tubo



Giorno 14 - Da Saragozza ad Andorra

Lasciata Saragozza in direzione Andorra, dopo qualche chilometro di autostrada, visto il traffico pesante decidiamo di abbandonarla e tentare la fortuna sulla statale N-2 che va verso Barcellona e mai scelta fu più azzeccata. Niente di particolare, la N-2 è praticamente un'autostrada, con la differenza che rispetto all'altra è praticamente deserta ed attraversa la campagna spagnola.
La statale tra l'altro ci regala finalmente lo spettacolo dei tori sul crinale !!!

Repsol e toro ... più Spagna di così

Il toro così vicino ci impone di festeggiare e salutare la Spagna come si deve !
Arrivederci Spagna !
Prima di lasciare il paese che ci ha entusiasmato, ultima tappa a Lleida. per un'occhiata alla fortezza, la cui visita rimandiamo alla prossima volta perché oggi fa un caldo infernale !
Lleida

La strada prosegue allegramente senza problemi fino a La Seu d'Urgell per poi arrivare al confine di stato. Arrivederci Spagna e buongiorno Andorra !
Una volta ad Andorra, prima cosa, salire ai 2000 metri de "la Rabassa" a cercare il fresco per la merenda.
La Rabassa bollente

L 'agognato fresco però manca anche ai 2000, oggi è davvero caldissimo, ma almeno c'è un po' d'aria.
Sosta non troppo rinfrescante, poi la curiosità ci spinge verso la capitale Andorra la Vella, ma che non troveremo cambiata rispetto a qualche anno fa, è sempre un guazzabuglio impossibile di negozi e brutte costruzioni. Ci tratterremo lo stretto necessario per l'acquisto di qualche doveroso souvenir e notare l'abbondanza di negozi di moto e accessori.
Infine direzione Francia per raggiungere l'albergo, per questa vacanza, l'ultima dormita in quota al fresco !

Giorno 15 - Dai Pirenei alla Camargue

Che bella cosa i Pirenei, ti svegli fai colazione, parti e dopo un quarto d'ora sei a 2400 metri dell'Envalira !
Prima di lasciare il microstato è d'obbligo un rifornimento, anche se quest'anno il prezzo della benzina è appena poco più basso rispetto a Spagna e Francia, e un giro a Pas de la Casa a cercare tra i molteplici negozi qualcosa da portare a casa.

Consapevoli di quel che ci aspetta sulla strada del rientro ritarderemo il più possibile la discesa dalle montagne. Una volta rientrati in Francia, continueremo a cavalcare i Pirenei passando prima dal Col de Puymorens 1915 m, per rientrare un momento in Spagna attraversando l'enclave di Llivia per poi risalire in quota al Col de Fau 1673m, senza farci mancare l'acquisto della baguette al distributore automatico lungo strada !
Baguette automatica !
Passeremo poi sul Col de la Perche, 1579 m e faremo sosta pranzo al fresco del Col de la Llose 1866 m
Se la salita al col de la Llose è stata divertente, la discesa verso Olette, è ben più impegnativa. Strada stretta, strapiombi,. lunga, solitaria .... insomma un fuori programma per niente sgradito.
Dovremo tralasciare altri colli in zona che ogni tanto ci ammiccano coi loro cartelli ai vari bivi, ripromettendoci di tornare a esplorare la zona che dal punto di vista panoramico è molto, molto interessante !
Concluderemo la nostra traversata pirenaica sull'inventato Col de Ternère alto ben 233 m nei pressi di Perpigan.
Poi naso tappato e autostrada fino a Port-de-Bouc dove pernotteremo, non senza concederci un ultimo bagno, stavolta con panorama su raffineria.
dalla spiaggia di Port-de-Bouc

E concludere la giornata con un bel piatto di cozze all'allegra sagra del paese in festa!

Giorno 16 - A zonzo per la Camrgue


Giorno di rientro, ma la voglia di casa ancora non si avverte. Siamo in Camargue e allora che fai ? te ne vai a girottolare per le strade che fiancheggiano le paludi.
Non è stagione, ma quando si ha fortuna è possibile ammirare gli strambi fenicotteri che sguazzano felici

Girottolando (ma non a caso) qua e la la curiosità ci spinge verso le famose Salin de Giraud, per raggiungere le quali occorre attraversare il Rodano in traghetto all'altezza di Bac du Bacarin, per la modica cifra di 3€ a moto.


Arrivati all'ingresso delle famose saline rosa, la delusione. L'ingresso è a pagamento, e questo ci sta, ma è vietato alle moto ! Solo a piedi in macchina.

Ripiegheremo sul punto panoramico che almeno è gratuito per poter ammirare la distesa di acqua dal colore così inconsueto.

Salin de Giraud

Poi di nuovo in marcia costeggiando la laguna, tra campi sterminati, cavalli e tori che sono il simbolo della Camargue, 
Tori

Cavalli


fino ad arrivare per una pausa pranzo vista spiaggia a Saintes-Maries-de-la-Mer,
Toro e cavallo


Un ultimo giro tra le botteghine del paese, ma poi inevitabilmente arriva l'ora del rientro. Il primo pomeriggio, trasferimento fino ad Arles, poi autostrada fino a casa, dove arriveremo la notte salvandoci un po' dal caldone infernale che ci ha accompagnato per tutto il viaggio.


Ce ne torniamo a casa con un'ottima impressione della Spagna, tante cose viste, tante cose da vedere ancora, tante cose tralasciate per dare la scusa di un futuro ritorno in questo splendido paese. Grandi spazi, strade praticamente perfette, traffico scarso, accogliente e amichevole, non c'è un motivo per cui non valga la pena di ritornare (e ritorneremo) a scorrazzare per la Spagna !!!
 


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