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Giorno 7 - Oviedo e Galizia
Oggi lasciamo i Picos, non senza un ultimo passaggio per i passi che portano alla pianura, ci godiamo le strade del Puerto de Tarna, ci lamentaiamo della strada del Puerto de las Senales e ci divertiamo di nuovo sul Puerto San Isidro, apprezzata stazione sciistica asturiana, ma d'estate completamente deserta.
Una volta arrivati in centro a Oviedo, lasciamo le moto in un parcheggio coperto e alleggeriti ci concediamo un giro per il centro. Apprezzeremo la vivacità della città e le numerose statue disseminate tra il parco e le vie del centro. Tra le più apprezzate ovviamente la Mafalda
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Mafalda |
E nella piazza della cattedrale, "La Regenta", ovviamente non mancheremo alla foto che fanno tutti !
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La Regenta |
Poi dopo qualche giro tra i negozi, riprendiamo le moto per dirigerci verso il monte Naranco, terrazza panoramica della città, corredato da alcune chiese antichissime, la più famosa delle quali è la bella
Santa Maria del NarancoInfine in cima al monte, grazie a un bel venticello fresco che arriva dall'oceano ci concederemo una pausa pranzo degna di un re !
Ripartiti da Oviedo la prossima sosta asturiana è il paese di Cudillero che l'ente del turismo spagnolo spaccia come fosse qualcosa di paragonabile alle nostre 5 terre.
Ora parliamone, è vero è un paese di pescatori arroccato sulla scogliera, ma il problema è che è veramente poca cosa, oltretutto è condito da edilizia brutta a base di cemento armato.
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Cudillero |
Ce ne andremo abbastanza delusi, ma conieremo un neologismo per indicare una cosa che sembra bella , ma in realtà non lo è .... insomma se ti rifilano una sòla ora è diventato un Cudillero !
Il tempo perso a Oviedo si fa sentire, per cui per il prossimo obiettivo strada veloce via, si entra in Galizia e la prima sosta è alla Praia das Catedrais, dove dovremmo vedere dalla spiaggia una serie di archi di roccia che richiamano l'interno delle cattedrali gotiche.
C'è però un ma .... la voglia di vederle si scontra con la mentalità mediterranea .... la spiaggia c'è, ma solo di mattina poi sale la marea e la spiaggia sparisce !
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Praia das Catedrais, la praia tornerà domani |
Quindi, niente catredais, ci dovremo accontentare di fare la foto alla foto di come dovrebbe essere .... fermarsi un giorno qui farebbe saltare in aria tutto il programma di viaggio che abbiamo che è già abbastanza stretto.
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Autoscatto di come dovrebbe essere |
Contrariati, ma con la consapevolezza che prima o poi torneremo a vederle riprendiamo la litoranea per farci cullare dalle curve fino a
Cariño, dove pernotteremo, non senza concederci finalmente un bel piatto a base di polpo presso il nostro Hostal. E la fortuna ci arride, l'hostal "
La Cepa" serve un ottimo e abbondante Pulpo a feira (o Polpo alla Gallega) . Da leccarsi i baffi !!!
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Pulpo a feira a La Cepa |
Giorno 8 - Limiti. Cabo Ortegal, Finisterre e Santiago de Compostela
Dopo tanto sole, fa strano alzarsi la mattina col tempo grigio, ma fa parte del luogo, siamo sull'angolo in alto a sinistra della Spagna, praticamente quasi in mezzo all'Atlantico.
Poco lontano da Cariño infatti c'è Cabo Ortegal , una delle punte più punte che ci siano sul continente e come da tradizione condita da vento, cielo grigio e pioggia incombente.
Un faro circondato dal niente, malinconico ma suggestivo
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Osvaldo a Cabo Ortegal |
Si riscende verso sud seguendo più o meno la costa e per fortuna il tempo migliora, tappa successiva è la decantata La Coruña. La prima impressione non è un gran che, ma come prima sosta ci fermeremo ad ammirare la famosa Torre di Hércules, forse l'unico faro romano sopravvissuto fino ai nostri tempi. Dopo la torre, un breve passaggio per il lungomare che costeggia l'immensa spiaggia, ci fa storcere la bocca, l'estetica della città, lascia moooooolto a desiderare.
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La Coruña |
Ma noi puntiamo alla curiosità della passeggiata, ossia la statua del polpo, simbolo della Galizia.
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Il polpo |
Cincischiare alle prime tappe fa perdere tempo, per cui strada veloce e senza indugi verso il limite successivo, verso
Muxia e alla sua punta dove c'è il santuario della
Virgen de la Barca, caro ai marinai e corredato di numerosi Ex Voto.
Il santuario è praticamente in mare ed è uno dei punti che si disputa l'essere il Km 0 del Cammino di Santiago, la fine del mondo conosciuto.
In pratica è uno dei tratti aggiuntivi del Cammino, quello che deve fare un pellegrino dopo aver abbracciato il Santo a Santiago, proseguire fino alla fine del mondo. Ebbene uno di questi "fine del mondo" è qui ....
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Virxe da Barca |
Avremo il piacere di far 2 parole con una simpatica venditrice di souvenir che ci omaggerà del timbrino da pellegrino al Km 0, e dopo le nostre rimostranze in quanto non degni di ricevere un simbolo del genere ci risponderà con una bellissima frase ....
... "Ogni cammino è un cammino" ...
Ce ne andremo contenti e soddisfatti di aver ricevuto una bellissima lezione, ora anche se non era il nostro intento primario ci sentiamo un po' pellegrini anche noi.
Ripartiti felici col nostro timbrino in tasca, dopo poco si arriva ad un'altra "fine del mondo", forse una delle più famose, a tanti Km da casa siamo a Finisterre.
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Finisterre |
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Faro di finisterre |
Un faro, una scogliera proiettata nel mare, nessun panorama memorabile, ma uno dei luoghi più iconici che ci siano, non ci resta che scrutare l'orizzonte nebbioso e pensare che laggiù davanti a noi c'è ... l'America.
Di nuovo in sella verso il fulcro del Camino, Santiago di Compostela, dove prenderemo alloggio in uno dei molti alberghi per pellegrini (anche se in moto oramai siamo pellegrini anche noi) e ci resterà il tempo per un passaggio serale alla piazza della cattedrale
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Santiago de Compostela |
Infine col buio che si avvicina un ultimo assaggio di Galizia con un pulpo gallego e siamo pronti per il meritato riposo.
Giorno 9 - verso il Portogallo
Al mattino, prima di rimettersi in viaggio è d'obbligo un ripasso alla cattedrale di Santiago per vederne l'interno, con passaggio obbligatorio alla cripta che contiene la tomba del Santo
Un ultimo giro per i negozietti di souvenir intorno alla cattedrale e siamo pronti per ripartire verso sud.
La Daniela, che ha una passione per il suono delle gaite ha inserito come tappa la città di Pontevedra, capitale della Gaita Galiziana.
Dopo un minimo di orientamento parcheggiamo le moto sul marciapiede di fronte al Mercado Municipal, e la curiosità ci spinge dentro a sbirciare.
Facile farsi avvolgere dall'animazione e dai colori del mercato, frutta, verdura e sopratutto pesce e pescato. Banchi che sembrano dipinti e una simpaticissima Pilar che ci fa prima "conoscere" la merce
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prendere un granchio, anzi 2 |
... e poi ci "rivela" un segreto. Possiamo comprare il suo pescato e farlo cuocere al piano superiore del mercato !!!
Non è ancora ora di pranzo, ma non resisteremo ad un invito del genere !
Comprati un granchio e gamberoni rossi ad un prezzo (per noi) scandalosamente basso, correremo con la nostra merce al piano superiore
Dove per una modica spesa (5 € a tipo di marisco), faremo una specie di seconda colazione a base di gamberoni .... gamberoni freschissimi, cotti in maniera perfetta .... Uno spettacolo !!!!
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La degna fine dei gamberoni |
E sorpresa nella sorpresa, mentre finivamo di ciucciare i gusci si sente in lontananza il suono delle gaite, e allora via di corsa in paese dove scopriremo almeno tre gruppi folcloristici in giro per il paese ad allietare residenti e turisti con la musica tradizionale, manco a dirlo a base di Gaita Galiziana.
Vedere Daniela saltellare come una bimba dietri i musici, non ha prezzo.
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Gaite di Pontevedra |
Un breve giro per le vie del centro ci porta a scoprire il monumento principale della città, la cappella de la Virgen pellegrina e i relativi stand dove vengono venduti gaite e parti di ricambio insieme al necessario per suonarle, il tutto rigorosamente artigianale.
Strappata la Daniela dal suono delle gaite, riprendiamo le moto per un passaggio a Vigo, a curiosare un po e a fermarsi alla statua "particolare" che omaggia uno delle pietre miliari della nostra infanzia, ossia Jules Verne.
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Vigo, Jules Verne |
Ma il tempo perso a Pontevedra ci costringe a tagliare i tempi per cui, naso tappato, autostrada e via verso il Portogallo,
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Portogallo |
Poco tempo da perdere, autostrada fino a
Porto, scarico dei bagagli in albergo, abiti e scarpe leggere e poi è metropolitana per il centro, perché come avremo modo di constatare, circolare e parcheggiare a Porto è praticamente impossibile.
Moto ferme e pomeriggio da turisti ! Una volta scesi dalla metro a Sao Bento, avremo modo di apprezzare le decorazioni dei monumenti a base di maiolica, faticare per le strade tutte in salita della città, rimanere prigionieri dei cantieri che la devastano (rendendo problematica la circolazione anche a piedi) per la costruenda nuova linea della metropolitana.
Però, anche se un po cadente, la città è vivacissima e colorata !
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Atrio della stazione Sao Bento |
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Torre dei Chierici |
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Chiesa di Sant'Ildefonso |
Quello che ci procurerà la maggiore delusione è la famosa Libreria "Lillo", tutta in art decò, ma che scopriremo ora che è diventata un monumento, richiede un biglietto per accedere, prenotabile solo tramite internet .... manco a dirlo il primo posto disponibile è tra qualche giorno. Dovremo giocoforza rinuciarvi.
Fatto il nostro dovere di turisti culturali è tempo di cambiare sponda !
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tramonto su Porto |
Accompagnati dalla luce del tramonto attraversiamo il Duero sul bellissimo
ponte Dom Luis I, costruito nientepopodimeno che da Eiffel per raggiungere il quartiere delle bodegas, dove c'è la movida serale !
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Sul ponte Dom Luis I |
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Ponte Dom Luis I |
Tra street food e localini vari un piacevole passeggio, anche perchè la zona è tutta pedonalizzata. Termineremo la serata con un gustoso assaggio di vino porto, 5 assaggi di 5 porti diversi per 5 €.
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Mi porti i porti, grazie ! |
Perfetto per tornare in albergo barcollando .... meno male che siamo con la metropolitana !!!
Giorno 10 - Si torna indietro, rientro in Galizia
Ripartiti da Porto in direzione Spagna, dopo pochi chilometri abbiamo subito un fuoriprogramma, distratti e attirati dai cartelli marroni in autostrada, decidiamo di uscire per andare a vedere Braga, la città barocca.
La città non è grande, due passi per il centro bastano per farsene un'idea, perà è pulita, ordinata e gradevole. Inevitabile l'affaccio davanti alla cattedrale
Alla piazza principale
un'occhiata a qualche negozietto e qualche informazione all'ufficio turistico, dove scopriremo che la maggior attrazione si trova fuori città ed è un santuario che occupa gran parte della collina.
Riprese le moto, merita un'occhiata il famoso Palácio do Raio, barocco e tutto decorato in maioliche
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Palácio do Raio |
Ma il nostro obiettivo è un'altro, il santuario Bom Jesus do Monte, con la sua bellissima scalinata !
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Bom Jesus do Monte |
Un breve giro, giusto per scoprire che dentro la chiesa si sta celebrando un matrimonio e poi è di nuovo strada verso la Spagna.
Salteremo a piè pari la città termale di Ourense (che era nel nostro programma iniziale) visto il tempo speso a Braga e ci dirigiamo verso il nostro prossimo obiettivo, le "famose"
gole del Sil.
Diciamo che per apprezzarle forse occorre usufruire dei battelli che le attraversano perché dal punto di vista motociclistico non è che offrano un gran che.
La strada che le percorre non è brutta, anzi, ma alla fine è una strada di montagna (assomiglia molto a un passo appenninico) che corre in mezzo al bosco, offrendo ben poche vedute memorabili.
Altro discorso , invece per il successivo punto, ossia il complesso di "Las Medulas", visibile in tutto il suo splendore dal Mirador de Orellan. Ora, il bel panorama è si gratuito, ma va conquistato lasciando le moto al parcheggio e facendo una camminatella di circa 20 minuti (rigorosamente in salita) fino alla terrazza panoramica.
E la fatica viene ricompensata ! Las Medulas sono una particolare formazione di rocce rosse che spuntano dal bosco .... coreografiche al massimo !
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Las Medulas dal Mirador de Orellán |
Oltre che formazione geologica il sito è anche importante dal punto di vista archeologico, qui infatti c'era una miniera d'oro attiva fin dai tempi dei romani !

Accompagnati infine da uno stupendo tramonto, con effetti speciali causati dal fumo intenso degli incendi boschivi di questo periodo
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Tramonto tra il fumo degli incendi |
Scenderemo poi in paese, su una bella strada veloce tuttacurve fino a Ponferrada per la notte.
--->>> Spagna 3Da ricordare :
Hostal "La Cepa" a Cariño, camere ampie, proprietari gentilissimi e un ottimo polpo gallego a prezzi decisamente buoni !
Mercado Municipal de Pontevedra : acquistare gamberoni freschissimi da Pilar Farto e farseli cucinare da Los Olmos al piano superiore è una cosa da provare !
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