Rimandata a tempi migliori (e più economici) la Norvegia, dove quest'anno a causa della guerra in Ucraina la benzina sfiora i 3 € al litro, la scelta cade sulla Spagna, la parte verde e "fresca" della Spagna ossia la costa atlantica, praticamente una specie di Camino di Santiago in moto, non trascurando i Picos d'Europa che già dai tempi della prima escursione pirenaica occupano un posto di primo piano tra gli obiettivi motociclistici.
Giorno 1 - Trasferimento da Firenze alla Provenza
La strada per la Spagna è lunga, per ottimizzare i tempi partenza il venerdì pomeriggio dopo il lavoro, appuntamento con la Daniela a Piani d'Invrea sulla A10 e poi una dose infinita di autostrada fino a Garéoult in Provenza dove troveremo alloggio all'inquietante B&B Chez Mimi e ChouChou, dove dormiremo con gli incubi in una stanzetta (sottotetto e caldissima) circondati da centinaia di bamboline e feticcetti vari che ci guardano in maniera inquietante.
Giorno 2 - Tappa sui Pirenei inseguendo il Tour de France
Al mattino ci svegliamo vivi e vegeti, per fortuna la bambola assassina ci ha risparmiato e Mimi&Couchou si riscattano con una colazione superlativa tutta a base di prodotti locali e roba fatta in casa. Altra dose di inevitabile autostrada, un passaggio in città a Tolosa per apprezzarne il verde e a pomeriggio inoltrato finalmente si attaccano i Pirenei, col mitico Col'Aspin, strada perfetta in attesa del Tour de France !
Dopo tanta strada dritta ora si che si gode sulle fantastiche strade dei Pirenei, sempre belli, fino all'apoteosi del Col du Tourmalet, raggiunto al tramonto in perfetta solitudine
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Daniela al Tourmalet |
Scioccati per l'assenza del monumento al ciclista, visto che il rifugio è in piena ristrutturazione, dopo la meritata pausa durante la discesa non può non mancare un'occhiata all'amico
Pic du Midì che ci saluta dalla cima della montagna.
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Pic du Midì |
Poi col buio che arriva giù fino a Lourdes che vanta un'ottima offerta alberghiera.
Giorno 3 - Attraverso i Paesi Baschi
L'aver dormito a Lourdes, ci consente la mattina di dare un'occhiata al santuario che merita sempre e acquistare qualche "santo" souvenir diventa quasi obbligatorio.
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Osvaldo a Lourdes |
Ma prima di sconfinare definitivamente in Spagna c'è ancora da divertirsi un po' sulle strade dei Tour de France, pertanto se ne vanno in sequenza prima il Col de Soulor e poi il fantastico Col d'Aubisque e stavolta fatto col sole !
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2V18kGCsVJ3B3WAPnNWggaNAkNAa7J-vutbKDKidzjy1Is_S9WbELSIeA_N0qEDTj-eNqFEJ93XlJRt-VNvVD2mOeaoHplqOGFnuZY0FB4tmLX5YQ2uuZh_ohUDyakBufQyl0sWDIPXQHAACEOo6EmdflBXla-aM6F2HkUY0FwcO3za4zdsYa_cYEaQ/s320/202207-SpagnaNord%200060.JPG) |
Col d'Aubisque |
A seguire il deludente Col di Marie-Blanque (l'ultimo della Route du Cols francese) e infine il Col du Somport che ci da il benvenuto in Spagna !!!
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5BKjwEmMnAI27vcfnkXxs7neNc6KKxlDcBSQF_AuDq_CdagizuDusgC_NbFd2QQTE1OoBFYkjwwKuwyIFsVelrfdXAHLYlsey4JuaPxVbe2hHBfgFJjZUOgWdPQW3ZbGXlhxbyQzNrLMSAQTWAzCgP6f7QGhA3wvzkj4XL-CjsmHyPthZcIeNCCAMbw/s320/202207-SpagnaNord%200070.jpg) |
Osvaldo al Col du Somport |
In discesa un'occhiata alla stazione belle-epoque di Canfranc, saltiamo Pamplona, già visitata in precedenza e seguendo il suggerimento di un simpatico benzinaio motociclista ci dirigiamo verso la costa sulla "per loro" bellissima N121-A. solo a posteriori ci accorgeremo che è la strada che avevamo pensato per raggiungere la costa, ma ci sovviene un dubbio sul concetto di "bello" tra i motociclisti spagnoli: la 121A è a tutti gli effetti una camionale alternativa all'autostrada senza niente di interessante se non un po' di verde in più e nessuna curva decente.
In ogni caso il nostro obiettivo è fare un ripasso panoramico sul monte Jaizkibel che la volta precedente affrontammo insieme ad una guida indigena a velocità warp senza neanche guardare il panorama.
Dopo la delusione della 121-A, una soddisfazione, la salita al Jaizkibel è davvero una bella strada e il panorama oceanico dalla cima sempre invidiabile.
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Jaizkibel |
Peccato che la domenica il piazzale panoramico sia invaso da camperisti e famigliole con bimbi urlanti.
Tappa successiva nella sottostante
San Sebastian, con obiettivo il
Mirador di Monte Igueldo, dove scopriremo con disappunto che per accedere occorre pagare 3 € a persona !
Versato l'obolo sbuffando, avremo però la possibilità di ammirare tutto il golfo di San Sebastian
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San Sebastian |
Il disappunto che ci assale è il fatto di aver scoperto che il Monte Igueldo è in realtà un cocuzzaro rumoroso e puzzolente, in pratica un luna park permanente
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Disappunto al Monte Igueldo |
Col tramonto che incombe ci allontaneremo poi da San Sebastian per trovare alloggio lungo strada a prezzi ragionevoli.
Giorno 4 - Verso la Cantabria, Bilbao e Santander
Una buona colazione e di nuovo in strada, ma per poco, la nostra prima sosta della giornata è a Guernica, città tristemente famosa a causa degli eventi della guerra civile spagnola, eventi che sono rimasti alla memoria anche grazie all'opera di Picasso, la cui riproduzione è esposta nel centro del paese
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYivHmnRgSR72tSqd7poGRJadyFdnl7U5WG7HOeKn6x--M6VXxSRRmeBVSx3o2A_rcABKftpr7PF9zchQ5ua4zNWO1-lIG3Pk8sizvIW_TUyE6g9dOC9wgkqzHq0qF9LeOG07VlB37hIqWr2TXPV_C_5lBfazEdE-yKd2Q1aDtGnIAMoLo-S_p9x-dlg/w400-h300/202207-SpagnaNord%200130.JPG) |
Guernica |
Di nuovo in marcia verso la costa, dove avremo modo di apprezzare gli effetti della marea (bassa la mattina, ma non ce ne ricorderemo quando ci servirà) in quel di
Mundaka un estuario che è un profondissimo fiordo.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixW_Yht7Ugvtnnq1E0xcIp8wEDGyaZdfMps4Hiql3EztmBPHL5auyaEgVW8WbtHVa5L4t9BrV5RBHxON0VxCYphTJUvFAcFcpgv-u8b966I-0uoCNgGDaAiiuo3l-eGPcUpaO9rcH3ipgoROJ3ZSfV_T5gtXKCCmWPI9h8QQc2g-cegh4Mlc9gVlZuGw/s320/202207-SpagnaNord%200140.jpg) |
Fiordo di Mundaka |
Un piacevole scorrere lungo la costa atlantica fino alla nostra sosta successiva, il santuario in mezzo al mare di
San Juan GaztelugatxeParcheggiato all'ombra (la mattina non ci sono problemi) e indossati abiti leggeri per affrontare la camminata ci dirigiamo belli contenti verso la scalinata. Però .... complice il covid e le scarse informazioni in nostro possesso scopriremo che l'ingresso alla passeggiata è contingentato e prenotabile solo via internet; ovviamente primi posti disponibili solo tra 2 settimane. Delusione, ma grazie alla gentilezza di una delle ragazze a guardia dell'ingresso verremo a scoprire che c'è un punto panoramico in alto liberamente accessibile ed è lì che ci dirigeremo.
Certo siamo lontanucci, ma in fin dei conti neanche tanto e il panorama col santuarietto sullo scoglio è davvero notevole !
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San Juan Gaztelugatxe |
Consapevoli comunque di aver risparmiato una camminata sotto il sole festeggeremo con uno sguazzo rinfrescante sulla spiaggia del paese vicino, mettendo le gambe a mollo nelle fredde acque dell'oceano.
Debitamente rinfrescati riprenderemo la strada per raggiungere il centro di Bilbao, al cospetto del famoso museo Guggenheim. Un'architettura ardita e particolare che cambia ad ogni angolo, uno spettacolo, molto più delle opere d'arte moderna racchiuse al suo interno.
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Museo Guggenheim |
Districati tra la circolazione impossibile della città, tutta a 30 Km/h e semafori anche nelle rotatorie, usciremo con un sospiro di sollievo per entrare in Cantabria e raggiungere di nuovo l'oceano in quel di Cabo Ajo dove un artista locale ha ben pensato di decorare il faro rendendolo una carinissima attrazione turistica.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjb6LkWFmb-J-oafPXwyHBi3ZAiQ8v_ggT2NgSx_bpoLVyf97sPcR1YbzzxN6TZOsehtvwtaimrOjuX6HxosDXIEVTe1YD7URBGpGKXXc80J3Vd89NvG4UoIVt55P1d4UgB15MN3n9h8KN42K0m059YWhsPHStC5zn8J4ts9h6pYDSdeCQmV357s-DLjQ/w640-h480/202207-SpagnaNord%200270.JPG) |
Faro di Cabo Ajo |
Un piacevole intermezzo accompagnato da una bottiglietta di sidro e poi di nuovo in strada verso Santander dove ci fermeremo per la notte.
Le lunghe giornate estive ci consentiranno di fare il giro della città tra l'Arco del Banco Santander che non vedremo, coperto dai ponteggi perché sottoposto ad un immenso lavoro di restauro e ristrutturazione fino ad arrivare a Cabo Mayor, col suo faro e la terrazza piena di movida
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJJIwh0f-CaVrLn-DHZp6uqzP4_VKjTGuhMhHckvZF-B95_L6I-0985aWwApgRxADQvgSOfOA6eJQG5hfBUqYqTYy_OQtu8oBFPfy9LeVT06slmMTJn6T-AkgsM5jEhiPNfFr9q4RJmKUT6E3FrTHSQfZOo99zpK6eNwCdURHEYCoIQiiMTifdwobi5w/s320/202207-SpagnaNord%200300.JPG) |
Faro di Cabo Mayor |
E infine un affaccio serale sulla famosa
Playa del Cammello (che poi non siamo riusciti a trovare), fiore all'occhiello della città.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuGOTfLy_tJr_HXSK8y1xp1qtQuFSS7igLHGM3CJ3Jv26Zo8XiA4HspuoFglWX_KZ029t78tcDrGX1AuY5VUz4Vec9FZ8q7Hnp99TVDUoUe99yedRDi0O5kVVog-9orveVkSHcrA-svwErzNLPOoW3ftALjPtA3bvL3Jj6IoxXq2L3Pc7xQCelwocT2A/s320/202207-SpagnaNord%200320.JPG) |
Playa del Cammello |
Cena e a nanna che la prossima giornata si prospetta impegnativa.
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Giorno 5 - Verso i Picos e la Ruta del Cares
Di nuovo in sella per un breve trasferimento verso Comillas dove ha sede la casa di Gaudì, detta El Capricho, ma ancora non ci siamo abituati agli orari spagnoli, dover attendere la tarda mattinata per entrare ci farà rinunciare alla visita. Ci accontenteremo di rubare qualche foto da fuori del recinto.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQjk3PVD0IRi1CRBDWWGiOX7FWvJ9kPs-ir93k-RPSt-rAm7F2LIQxEwMExsu43uSM65YcA0htIazaJnRmvwoeH3Cz3olWSRelKe6CCJtYXo9kl8LnntqgSgP4N1swQ4ui0eVyDGnhpb3ImUG9xsofLzV8Yoj_P4gE7I7ccN7STgYaAouPCh2A85ayGA/s320/202207-SpagnaNord%200351.jpg) |
El Capricho |
Purtroppo non abbiamo tempo da perdere oggi, si va verso l'interno per affrontare una serie di gradevoli passetti per avvicinarsi agli agognati Picos. Si comincia col
Collado de Carmona, poi
Collau Jozalba e
Collaado de Joz tutta robetta tra i 5 e i 600 metri ma contornati di montagne che vanno via via a farsi sempre più alte.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjRqRR9CpmmkIuvsDayyuxkfg8m6aRHRbMuWTqBmDYaJQqh13y5hxg1d-_p_HAQZ_dFiZe1gYjGtYqp7GA54HsQ8LEbVj5Az_SmUs7kF1PAGMhfWD8hFL1VvV0k4B_s1Tk7k-Cn57wcVgy7iz9QNAf9HPGP1Nove4KOY14QD-LGOvK-3vBM0YM_xH4OuA/s320/202207-SpagnaNord%200360.JPG)
La strada "secondaria" termina a
La Hermida, dove iniziano le gole che portano fino al centro visite del parco dei
Picos d'EuropaUn po di traffico turistico (parecchi autobus) fino a
Potes, centro principale del parco e da lì inizia la goduria del passo più famoso, il
Puerto di San Glorio.
Una bella e lunghissima strada, larga ben tenuta e senza curve arcigne ... insomma un gran bello scorrere fino alla vetta.
Dal valico inoltre, parte una stradina (asfaltata) con indicazione di un punto panoramico verso il Collado de Llesba... un invito a cui è ben difficile resistere.
E non verremo delusi. La stradina termina in uno spiazzo da cui è possibile ammirare tutta la muraglia di montagne che sono i Picos ! Foto ? Ne abbiamo ... ma non rendono e non renderanno mai la magnificenza di queste montagne!
Preso alloggio al gradevolissimo Hotel San Glorio, alleggeriti negli abiti e nei bagagli il pomeriggio si riparte in direzione
Cain per fare una passeggiata sulla famosa
Ruta del Cares, uno dei sentieri più belli della Spagna.
La strada per Cain è tutt'altro che monotona, una volta svalicato il Puerto de Pandetrave, siamo nel mezzo della catena di montagne che ci sovrastano da tutti i lati
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4aBuKdpkSgenZplah2M3gmohOZweygYLdEIBgp4GUxhr1wKu4CBz9q8xa84zarWcaPXT_RJ6dbH7e2Y1GyJ0H-oaTbxjOcyXhyVjlUPy-HKhCrOfcBuxlF4fNlAuv_aJW4rshyuW1RwdwsIiIWqXUE_5g1l0BFQXqxd9gU_oWi4fCWP7V3KWNIMAVAg/s320/202207-SpagnaNord%200470.jpg) |
Scendendo il Puerto de Pandetrave |
Il punto panoramico più famoso comunque è più avanti verso Cain, è lo spettacolare Mirador del Tombo
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCtJa7ft-cXr_uLtJisTUIji3HSddQ1Rlgi37qhjEXnnVPjG_SIpP_k_OWC2miNENIs8rYwREp-FJzgnu-SCaApMvW6qdYxkZP_LeQoIMKHleZMT3x50bmOn2P8_pZDmTdiBwSSJvQ6cN4r9ZRalLgZxjKIyR4olatpTYbebJrpaSoyStpCdtZQIMWUA/w640-h358/202207-SpagnaNord%200480.JPG) |
Mirador del Tombo |
La strada per Cain è strettina, ma è ben tenuta e durante i giorni feriali trovare parcheggio non è un problema. Fatto rifornimento d'acqua freschissima alla fonte del paese siamo pronti per questa nuova scoperta, a piedi stavolta.
L'itinerario da Cain a Poncebos, attraversa tutti i picos ed è molto lungo, ma la parte più spettacolare è quella che parte da Cain e basta un'oretta di cammino per raggiungere i maggiori punti panoramici per poi tornare indietro sulla stessa strada.
Sorriso, macchina fotografica al collo, scarpe leggere e via sul sentiero ben indicato.
Superato il laghetto e la diga che lo forma si entra in un mondo magico, fatto di gallerie, sentieri scavati nella roccia, pareti verticali, gole strettissime e ponti da brivido ....
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Puente de Los Rebecos |
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Veramente uno spettacolo e percorsa il tardo pomeriggio senza il sole che martella è uno spettacolo.
Non resta che riprendere le moto e tornare verso il San Glorio su queste strade spettacolari ed è d'obbligo una nuova sosta al Mirador del Tombo con la luce del tramonto.
Giorno 6 - Giro dei Picos
I Picos si sono confermati uno spettacolo, per cui per il nostro secondo giorno in questo territorio ci dedicheremo ad esplorare le strade del parco che poi non sono tantissime.
Scesi dal San Glorio, subito un passaggio tra le rocce presso Llánaves de la Reina, e poi di nuovo in salita fino al Puerto del Ponton. Al Ponton incrociamo la bella 625, strada occidentale dei Picos che ci porta fino alle gole de Los Beyos
Tralasceremo la deviazione sullo "
Stelvio di Casilles" perchè la strada è veramente infame.
A Cangas de Onis prima deviazione verso il famoso santuario di Covadonga sede di una grotta sacra dedicata all'apparizione e una basilica di tutto rispetto.
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Sacra grotta di Covadonga |
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKRuH57qXtqbjI1ZYQBqk0WpPr64LIme00LWwVJSinHR3zEYjNEkxWAZCD8o3EuZCQBnop1Of_OPY5yvhJP3dBoJQoqIIuPeTlmkYJXX8PHYxeA5XMYbLrMO9OYYLuJB7D-_hlLcRjbpEZtUzKQEUnvskV0ISt9ErO8kxXD93IcBwUxZsAG0apvy9Ugg/s320/202207-SpagnaNord%200600.JPG) |
Basilica di Covadonga |
Quello che non ci è piaciuto è il fatto che per salire in quota al mirador dei laghi occorre pagare, ma l'accesso alle moto è vietato fino alle 21. E allora niente; altro obiettivo fallito, ma non per colpa nostra. Questa cosa del pagare qualsiasi cosa sta diventando molto fastidiosa.
Passo successivo, vedere la ruta del Cares dall'altro lato andando verso Poncebos. Anche da questo lato la strada corre tra due pareti verticali di roccia, ma è molto più trafficata dell'altro versante, è da questo lato che arrivano persino i pullman. A Poncebos, deviazione su una stradina stretta tutta arrotolata su e stessa fino al Mirador del Urriellu per ammirare il complesso roccioso e (purtroppo in lontananza) il Picos più picos che c'è, il Naranjo de Bulnes
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Naranjo de Bulnes con maglietta |
Scesi dal mirador, la curiosità ci spinge verso Sotres, sulla CA-1. Sappiamo benissimo che è una strada senza sfondo, ma dopo i primi tornanti sale regolare e e si insinua prima tra le montagne per poi proseguire in cresta .... traffico assente, insomma è uno SPE TT A COLO !!!!!
Beati da quelle curve e quelle montagne non desisteremo fino alla fine della strada in quel di Tresviso.
Constatata la fine della strada, non ci resterà poi che tornare indietro fino a Poncebos, ma questa strada solitaria la rifarei cento volte.
Continuando il giro dei Picos, a Potes altra deviazione verso Fuente Dè, dove la strada termina in mezzo a una corona di montagne e .... altro spettacolo ! Non è una strada, è una pista, ma pista veloce e col traffico scarso del tramonto i venti chilometri volano via.
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Fuente Dè col sorriso |
Infine cosa c'è di meglio per concludere la giornata se non risalire al San Glorio in perfetta solitudine ? Strade spettacolari che riconciliano con la moto.
Da ricordare : Pernotto di 2 giorni all'Hotel San Glorio,
http://hotelsanglorio-picos.com/, siamo stati benissimo, a 1400 metri, fresco, hanno ristorante alla carta e a menù fisso a prezzo vantaggioso. Senza neanche chiederlo ci hanno messo a disposizione un garage per ricoverare le moto la notte.
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