martedì 30 luglio 2024

2024 - Tour de France, dalla Grand Depart all'inferno del Nord

 Anno 2024, un avvenimento storico agita Firenze, partirà da qui con la "Grand Depart" il Tour de France per prima volta dall'Italia.

Il tour, nostro amico da sempre, grande ispiratore (e asfaltatore) di magnifiche strade, sarà la nostra guida per la motovacanza estiva, ma in tema di ciclismo ci spingeremo ancora più in la ... verso i muri, i pavé delle Fiandre e l'inferno del Nord (in più di un senso).

Prologo : Grand Depart

Da settimane Firenze è colorata di giallo 


e il giorno della Grand Depart la città è praticamente bloccata e blindata, quindi moto a casa e mezzi pubblici per girare in centro a guardare gli addobbi e lanciarsi nella sfrenata caccia al gadget prima al Fan park allestito in piazza Santa Croce e poi ad aspettare la carovana che però per adattarsi alle strade medievali del centro sarà ridotta e piuttosto avara, ma non importa, l'importante è partecipare alla grande festa della partenza !!!

Coincidenza nell'evento storico, scopriremo che la Grand Depart del tour 2025 sarà dai luoghi che andremo a visitare nel corso del nostro giro al nord della Francia !

Giorno 1 : Si parte verso nord, percorrendo le strade del tour

 Partenza di buon mattino da Genova, un po' di autostrada fino a Mondovì , pianura fino a Borgo San Dalmazzo, sosta al "la Fermata" in quel di Piano Quinto, un bar che sembra uscito direttamente dagli anni '70 e poi è il Colle della Maddalena a salutare l'inizio delle curve e delle strade divertenti !

Scollinati in Francia, come da buona tradizione il paese non ci tradisce, ci accoglie con le sue magnifiche strade alpine e scorrono in allegria il lago di Serre-Ponçon, poi i secondari Col Lebraut, Col de Moissière e Col de Manse e a seguire gli asfaltatissimi Col Bayard e Col du Noyer 

dove tra qualche giorno passerà il Tour. Una nota per il Noyer, strada stretta (ovviamente appena riasfaltata) che corre in mezzo alle montagne tra panorami decisamente rimarchevoli.

Panorami che restano anche una volta scesi dal colle, attraverso una gola breve , ma strettissima, il Défilé de la Souloise con tanto di galleria scavata nella roccia, uno di quei passaggi coreografici che ci piacciono e che diventeranno anche una specie di tormentone, la strada con la roche-perchée.

Un po di fondovalle e poi di nuovo verso l'alto, fino ai 1700 metri del santuario di Notre-Dame de la Salette luogo di apparizioni mariane e di conseguenza luogo di pellegrinaggio, con la particolarità di essere su una montagna e circondata da altre vette, che lo rendono tremendamente suggestivo.

Notre-Dame de la Salette non è un passo, per andarsene occorre rifare la stessa strada, il che non è proprio un dramma, la strada è larga ed è una vera e propria pista.

Ma il divertimento prosegue sui colli francesi col guidabile (a dispetto del nome) Col de la Morte

a cui seguono lo stretto  Col Luitel e la salita fino a Chamrousse 1750 da cui planare verso Grenoble e alla nostra prima sosta notturna. E come inizio vacanza non c'è male, una bella giornata di curve alpine su strade ben tenute come da tradizione francese !

Giorno 2 : Trasferimento verso nord, Compiègne

Sveglia sotto una sottile pioggerella, ma non c'è da indugiare. Antipioggia subito, naso tappato e autostrada verso nord. Il maltempo purtroppo non ci darà tregua, tormentati dalla pioggia, a volte anche violenta, tralasceremo un paio di soste turistiche lungo il percorso, fino a ritrovare un po di cielo azzurro solo nei pressi di Parigi, quasi a destinazione, in quel di Compiègne e non mancheremo di dare un'occhiata al "Mémorial de l’Armistice", 

dove è conservata una replica del vagone ferroviario dove fu firmato l'armistizio nel 1918 e la resa della Francia nel 1940. Due passi nella storia, qualche foto da fuori (siamo arrivati ben oltre l'orario di chiusura del museo) e poi in albergo per una sessione di asciugatura !

Giorno 3 - Circuit du Souvenir, battaglia della Somme

Il nord della Francia è un luogo in cui si sono svolte le maggiori battaglie della storia, ancora di più in questa zona, che è quella della battaglia della Somme (l'inferno del nord), dove Tedeschi e alleati si combatterono per tutta la grande guerra. Non si può sbagliare e ci viene continuamente ricordato dai numerosi cimiteri di guerra e memoriali che si incontrano lungo la strada. La traccia, trovata durante la programmazione del giro è il "Circuit du Souvenir" grazie al quale si può ripercorrere i luoghi storici della grandi battaglie.

Il cielo non promette niente di buono, ma almeno non piove e considerando la giornata passata è gia un successo. Da Compiègne, bruttarella, a parte la piazza principale col municipio, la prima tappa è a Beauvais a visitare la Cathédrale Saint-Pierre , una delle gotiche più alte, con la sua strana geometria da incompiuta e il suo famoso orologio astronomico.

E poi si parte col Circuit, (il cui simbolo è un papavero rosso), prima tappa a Rancourt alla Chapelle du Souvenir col suo ordinatissimo sacrario francese, a seguire un omaggio al sacrario sudafricano di Delville, a quei ragazzi venuti da così lontano e morti per difendere la Francia e molti come di consueto senza neanche il nome sulla lapide.

La tappa successiva è a Pozières, che ospita diversi monumenti e memoriali, tra i quali merita ricordare le rovine del mulino, dietro il quale c'è anche il curioso memoriale agli animali da battaglia,  il monumento ai carri armati (usati in queste terre per la prima volta in battaglia), i resti di un bunker e il cimitero inglese.


Vicino, a la Boisselle ovviamente in rue de la grande mine,  c'è anche uno dei luoghi più curiosi, quello del "Lochnagar Crater", un vero cratere provocato dall'esplosione di un'enorme mina nel 1916 e ancora oggi ben visibile. Impressionante dal bordo e ancora di più dall'alto.


Non manca un simpaticissimo venditore di memorabilia col suo baracchino, da cui non potremo esimerci di acquistare qualcosa, nello specifico due pallottole inglesi (disattivate) datate 1916, anno dell'inizio delle battaglie della Somme.

Passo successivo è uno dei memoriali più importanti, quello di Thiepval, dove oltre al cimitero

 è ospitato anche il museo che ci regalerà la soddisfazione dello "0 Euro", sempre più difficili da trovare.

Una foto alla torre dell'Ulster, memoriale irlandese, dopodiché tocca al memoriale canadese, anzi dei Terranovani di Beaumont-Hamel caratterizzato dal monumento col cervo e dal campo di battaglia ancora praticamente intatto con tanto di trincee e terreno crivellato dalle esplosioni. 

Guardare il campo dall'alto del monumento è veramente impressionante, ti fa rendere conto di cosa subissero i soldati durante le battaglie in trincea. Nota positiva, il monumento è vissuto e vitale, troveremo una comitiva di canadesi, studenti e veterani che simpaticamente ci omaggeranno di un pin con la bandiera di Terranova.

A seguire un salto ad Albert dove ha sede il museo della Somme e infine una puntata in mezzo ai campi al curioso monumento della 38esima divisione gallese, un drago rosso che strappa i reticolati.

Quello che si dice passeggiare nella storia; al solito nessuna apologia alla guerra, ma solo un silenzioso omaggio a chi ha dato la vita su questi campi, visitare per capire la storia, vedere coi propri occhi e non attraverso uno schermo i luoghi di una storia spesso dimenticata !

Giorno 4 - La baia della Somme

Per oggi basta guerra (ma non mancheremo di ribadire), obiettivo principale la baia della Somme dove ha sede una colonia di foche ! Partenza da Amiens e dopo un po di strada veloce si arriva ad affacciarsi sull'oceano a Le Hourdel, dove dal Parking Les Dunes, una volta indossati abiti consoni si può cominciare la passeggiata alla ricerca delle foche (stavolta le maree le abbiamo studiate Maree MeteoFrance e siamo arrivati giusti giusti per la bassa marea) ! Il meteo non è certo mediterraneo, ma dopo pochi passi si entra in un mondo diverso, fatto di spazi infiniti, silenzio, acqua, sassi, sabbia a perdita d'occhio e ovviamente vestigia dell'ultima guerra.

La passeggiata è piacevole, ma dopo un po' si fa strada il sospetto che sia semplicemente quello, fino a quando sulla strada del ritorno oltre un banco di sabbia veniamo attratti da una serie di grugniti, e passata un piccola duna si para davanti a noi un piccolo di foca ! Emozionante !!

Segnaleremo la presenza della fochetta ai guardiaparco che ci distruggeranno la poesia dell'incontro; si tratta di un piccolo rimasto separato dal gruppo a causa della bassa marea e potrebbe non sopravvivere alla giornata lontano dalla madre "è il corso della natura" ci diranno. Comunque curiosando tra i cartelli e le proposte di escursioni si rafforza la sensazione di fortuna, a quanto pare le guide portano i turisti a non più di 300 metri dalle foche in modo da vederle col binocolo senza disturbarle.

Vista la fortuna del primo incontro e che ancora non piove, tenteremo una seconda escursione a Fort Mahon Plage, altro posto dedicato all'avvistamento delle foche, ma stavolta il tentativo fallirà per condizioni meteo avverse e per marea che ha iniziato a ricoprire i banchi di sabbia dove stazionano i simpatici animali.

Esaurita la parte naturalistica, nonostante la pioggia intermittente, si ricomincia a fare i turisti andando a curiosare nelle varie località di mare, siamo pur sempre nella Côte d'Opale. Toccheremo così Saint-Valery-sur-Somme, stazione di partenza del caratteristico trenino della Somme, per poi passare alla località balneare triste di Cayeux-sur-Mer con le sue brutte cabine colorate unico tocco di colore su una spiaggia grigia e deserta a luglio. 

E' un mare diverso dal nostro, freddo, malinconico, ma ha comunque il suo fascino.

Località che non invogliano la sosta, anche perché, nonostante sia luglio è drammaticamente tutto chiuso, forse sarà la giornata grigia, ma il paragone calzante per noi è una località di mare in inverno.

Un rapido affaccio ad Ault per la vista delle falesie e alla spiaggia di Bois de Cise, tutto molto rapido inseguiti dalla pioggia.

Un po' di tregua ci verrà concessa per l'affaccio dal belvedere di Le Tréport.

Dopodiché, girate le ruote verso l'interno, faremo sosta ad Abbeville per uno sguardo all'Église Collégiale catholique Saint-Vulfran, che è pur sempre una bella chiesona gotica, infine un primo giro nel centro di Amiens.



In primis una sosta alla casa di uno dei miti dell'infanzia, Jules Verne e poi un salto alla cattedrale di  Notre-Dame di Amiens che a quanto pare è la più grande della Francia.

Pomeriggio inoltrato, la cattedrale è chiusa per cui dopo un rapido giro intorno approfitteremo per un giro nel quartiere della movida, St. Leu, appena dopo il ponte sulla Somme, che ci lascerà piuttosto delusi, a parte localini vari il quartiere (e anche gran parte della città) appare piuttosto trasandato e malmesso, nonostante i numerosi canali e casette caratteristiche.


Giorno 5 - Verso Calais

Uno sprazzo di sole al mattino ci invoglia a visitare la cattedrale di Amiens anche all'interno, che non deluderà le aspettative. E' veramente immensa.

Il sole purtroppo durerà poco, per l' Abbazia di Saint-Riquier, dovremo accontentarci di una visita bagnata. Pioggia che ci accompagnerà poi fino a Boulogne-sur-Mer alla Colonna della Grande Armata (che troveremo chiusa)  facendoci saltare le altre tappe che ci eravamo prefissi in caso di giornata soleggiata.


Da qui parte una delle strade panoramiche che ci pregustavamo fin dal progetto di viaggio, la D940 la litoranea per Calais, purtroppo il meteo inclemente ci costringerà ad un uso limitato della macchina fotografica.

Niente soste per strada fino al parcheggio del Cap Gris-Nez, col suo faro che segnala l'avvicinarsi al punto più stretto della Manica e dalla cui piattaforma si riescono a intravedere le "bianche scogliere di Dover"

Col tempo che accenna a migliorare ci godremo le curve ampie e i grandi spazi della bella D940 fino al Cap Blanc Nez riconoscibile col suo obelisco dedicato alla "Pattuglia di Dover", qui infatti aveva sede la sezione della marina britannica che aveva il compito di sbarrare la strada agli U-Boot durante la grande guerra.

E visto che oramai siamo a Calais, perché non sbirciare l'ingresso dell'Euro tunnel dove è stata lasciata come monumento una delle "talpe" usate per scavarlo.

Infine, col cielo che ricomincia a chiudersi, resta solo il tempo di dare un'occhiata all'Hotel de Ville di Calais


 con tanto di scultura "I Borghesi di Calais" di un certo ... Rodin davanti e dirigersi poi verso l'albergo per una nuova sessione di asciugatura !

Giorno 6 - Si sconfina in Belgio

In primis un'occhiata a due siti testimoni dell'ultima guerra, da cui nella Francia occupata dai nazisti si preparavano V1 e V2 per bombardare l'Inghilterra. Il primo è il Blokhaus di Eperleques, mai completato a causa dei bombardamenti e con qualche cianfrusaglia in mostra, ma con lo 0 euro e tanto ci basta !

Il secondo è La Coupole o Bauvorhaben 21, anche questo mai entrato in funzione completamente, ma antesignano dei moderni siti missilistici, cupola emisferica di protezione e impianto di assemblaggio protetto da occhi indiscreti.. Anche questa struttura (sorta su una vecchia miniera di gesso) è stata recuperata e trasformata in un planetario e museo dello spazio. Il complesso architettonico è comunque impressionante e non mancheremo di accaparrarci il nostro 0 Euro souvenir .


Una scalata non priva di difficoltà su pavè bagnato fino alla cima della collina di Cassel (ben 178 metri) ci ripaga con un depressivo panorama delle fiandre francesi, 


a cui seguirà un primo sconfinamento in Belgio per andare a toccare con mano un pezzo di "inferno del nord" di tutt'altra categoria. Ispirati dal Tour de France e dalle imprese dei ciclisti, siamo sul Kemmelberg, uno dei muri in pavè del "giro delle Fiandre"


Si rientra in Francia passando da Hondschoote, è Francia ma il nome e il panorama sono senz'altro fiamminghi, fino a Dunkirk, a quello che fu un altro "inferno", quello della disperata "Operazione Dynamo" attuata per mettere in salvo le truppe inglesi messe in scacco dai tedeschi nel 1940.

Anche se il museo non ci interessa è d'obbligo arrivare a mettere i piedi la dove si svolse una delle più impressionanti e fortunose imprese di salvataggio fatte durante la guerra.


Il nord è anche un posto di venti tesi e costanti, ottimi per far volare un aquilone ! 

Quale motociclista non ha un aquilone nel bauletto ? 

Verso nord si rientra di nuovo in Belgio che ci mostra la sua parte balneare, con i suoi spiaggioni sconfinati, i palazzoni vista mare e le sue cittadine sonnacchiose,


e le immancabili fortificazioni lungo la costa, alcune delle quali fortunatamente girate a museo. Un breve passaggio a Nieuwpoort e poi fino alla nostra sosta notturna a Bruges.

Giorno 7 - Escursione olandese

Mattina dedicata alla visita di Bruges, quando ancora sonnecchia e le orde dei turisti ancora latitano.


Con poca gente, Bruges è carina, colorata un piacevole centro medievale tra palazzi e canali. Tipicamente fiamminga la Grote Markt e i negozi di birra sconfinati. Dopo le 10 di mattina però arrivano le mandrie scaricate dai bus turistici ed è bene lasciarsela alle spalle puntando ancora a nord verso l'Olanda (solo perché è vicina e perché in Olanda in moto non ci siamo ancora stati).

Verde (tanto), mulini e la prima emozione della giornata è il tunnel sottomarino di Westerchelde. Non capita spesso di passare sotto il mare con la moto !

Prima tappa olandese a Vlissingen, dove sull'argine c'è il coreografico mulino Oranjemolen, 

e a seguire uno dei migliori panorami della zona a Westcapelle, col suo faro basso sull'argine che guarda il mare del nord.

Il bello è che l'argine è percorribile e sarà un tratto di strada che ricorderemo ! Sosta poi a Oostkapelle per un rifornimento al nostro amico Jumbo di cui facemmo conoscenza nel precedente giro olandese nel 2017, per poi attraversare l'enorme diga che contrasta il mare del nord a Neeltje Jans.

Sull'altra sponda, verso Burgh, ma non alla città bensì alla Plompe Toren ora punto panoramico in mezzo al verde, ma tragico ultimo testimone,  la torre è infatti l'unico resto dei 15 villaggi che furono inghiottiti dalle acque tra il 1475 e il 1650.

 A seguire un rapido passaggio al vecchio porto di Zierikzee 

e poi si attraversa l'incredibile Zeeland Bridge per tornare rapidamente al tunnel sottomarino e alla nostra base per la sera nei pressi di Gand.

Giorno 8 - Da Gand a Lille

La tipica estate belga ci fa svegliare sotto la pioggia e dopo la consueta serie di accidenti non resta che annullare la visita di Gand, indossare l'antipioggia e in via strada. Certo che per  fare delle strade "particolari" sarebbe stato meglio l'asciutto, ma questo abbiamo.

Poche distrazioni lungo la strada e il primo che affrontiamo è il famoso Muro di Grammont, con la sua pendenza estrema e la cappella in cima, giusto,  perché immagino che a farlo in bici si veda la Madonna ! 

Tappa successiva è il paese di Oudenarde che da qualche anno ospita l'arrivo del "Giro delle Fiandre" ed ha in centro il negozio dedicato al giro fatto apposta per i ciclisti. Lì potrete trovare all'esterno un distributore automatico di camere d'aria e all'interno, tutto per la bici, cimeli a più non posso e il Peloton Cafè, locale dove sedersi per qualche minuto in mezzo ai campioni del ciclismo.


Rifocillati tocca poi agli altri "muri", col temibile Koppenberg con la sua pendenza monstre e il selciato ultrascivoloso, insomma una piccola avventura

Mentre i successivi Kwaremont e Kruisberg non lasceranno il segno (in moto, in bici sarebbe un'altra storia). Con la pioggia che si allenta sfruttiamo l'occasione per una sosta alla famosa (e particolare) cattedrale di Tournai.

Una piccola pausa, per riporre finalmente gli impermeabili e si può ripartire alla volta della Francia, direzione Roubaix, il vero e unico Inferno del Nord ciclistico.

Primo assaggio di pavé in quel di Willems, dove la sosta obbligatoria è accanto al monumento che celebra la Parigi-Roubaix, una scultura semplice a bordo di una pavé perfetto, che ci farà illudere.


Da lì arrivare a Roubaix è un attimo e la sosta obbligata è allo storico Vélodrome André Pétrieux addobbato coi murales dei più prestigiosi vincitori, tra i quali spicca anche il nostro Moser.

Giro del velodromo e sull'altro lato si può percorrere in moto l'ultimo tratto di pavé della Roubaix, l'Allée Charles Crupelandt, che nel corso dell'anno è semplicemente un parcheggio.

Per concludere la giornata un giro per Roubaix che a parte la piazza col municipio in tipico stile francese, apparirà decisamente brutta, l'avanzo malmesso di una città industriale abitata quasi esclusivamente da immigrati.


>>>> Parte 2 - Dall'Inferno del Nord al Grande Arrivée


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