lunedì 12 ottobre 2020

2020 - Lago di Vagli

 Quando si presenta l'opportunità, perchè non trasformare un trasferimento di routine in una piccola esplorazione ? Caso vuole che tra Toscana e Liguria ci sia il parco delle Apuane e tra le tante perle nascoste, una nota, ma da me colpevolmente trascurata è senz'altro il Lago di Vagli.

Il lago è quello famosissimo per il paese di Fabbriche di Careggine sommerso dalle acque del lago, ma grazie a internet si scopre che tutta l'area è un parco molto, ma molto interessante https://www.vaglipark.it/ ; tra le cose che hanno attratto la mia attenzione fin da subito il  ponte sospeso parzialmente in vetro, le statue del parco dell'onore del disonore e il "ponte Morandi" !.

Poco tempo per un giro completo, ma un piccolo affaccio per valutare di persona strade, accessi e situazione generale me lo posso permettere. 

Autostrada fino a Capannori, poi Marlia per statale un po di traffico e strada poco interessante fino a Castelnuovo Garfagnana. Passato Castelnuovo e imboccato la strada per Vagli Sotto comincia il bello.

La strada ha un buon asfalto, ma è stretta, umida che passa in mezzo al bosco, non invita alla velocità, ma a bearsi dei colori dell'autunno, fino a quando inizia ad aprirsi 

Sulla strada per Vagli

Pochi chilometri e si arriva al cospetto della diga

Diga di Vagli

Costeggiando il lago, che in questo periodo è in secca (in previsione del probabile svuotamento nell'anno prossimo ?) in breve si arriva al parco, in località Fontana delle Monache.

Primo stop a questa breve escursione è il divieto di transito 😡 sul ponte che conduce all'abitato di Vagli Sotto, accidenti ! Avrei voluto arrivare al paese, balcone privilegiato per vedere il lago nella sua interezza. Pazienza ripiegherò su una specie di sopralluogo nel parco.

Non so se a causa della pandemia o della fine stagione, ma le strutture del parco sono tutte chiuse, comunque è liberamente accessibile, attrezzato con tavolini da pic nic e con tanto di fontanella.

Ingresso a VagliPark

Parcheggiata la moto nel piccolo parcheggio mi concedo qualche passo per cercare qualche scatto

Parcheggio vista lago ...

Lago in secca e Vagli Sotto

Ponte sospeso

Il lago è decisamente basso di livello, ma comunque non abbastanza da scoprire il paese sommerso, non è un problema ... sono qui solo per uno sguardo, la voglia di tornare c'è e sale !!
I passi lungo il sentiero fanno comunque perdere tempo, che non ho, per cui rinuncio al passaggio sul ponte e in mezzo alle statue e riprendo la via per la Liguria.

Rapido dietro front fino a Castelnuovo Garfagnana e poi verso Arni, l'autostrada è lontana ....
Strada nota, ma sempre affascinante non si può fare a meno di dedicare un minuto a Isola Santa
Isola Santa
Altro paese semi-sommerso dalle acque del lago artificiale e qualche minuto in più alla famosa Cava Henraux nei pressi del Passo del Vestito
L'arco d'ingresso della cava Henraux


 Il poco tempo dedicato a questi angoli apuani è stato un aperitivo, ho già voglia di tornare con la moto, ma anche con le scarpe ... il giro a piedi del lago di Vagli è solo rimandato !!!


 

martedì 22 settembre 2020

2020 - Dalla Bretagna di Finistère a Vichy

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I fari di Finistère

Ultimo colpo di coda della Côte de granit è il faro di Men Ruz in quel di Ploumanc'h, una costa stranissima fatta di enormi blocchi di granito su cui torreggia un faro fatto delle stesso materiale
Faro di Men Ruz

Un passaggio nel paese di Lannion per un rifornimento di generi alimentari e una foto alla piccola piazza principale abbellita da delle carinissime case a graticcio
Place du Général Leclerc a Lannion

Ma ci concederemo una sosta vera e propria solo nel paesino di Saint-Michel-en-Grève; durante il transito la nostra attenzione verrà catturata dalla baia praticamente a secco a causa della bassa marea. 
In questi casi è facile inventare un nuovo gioco, chiamato "andiamo a vediamo quanto è lontano il mare dalla spiaggia !"
Il mare è lontanissimo

Eppure poco fa era sicuramente qui

Per raggiungere il mare alla fine occorrerà una discreta camminata, ma il tempo perso così non ha veramente prezzo ! E poi potremo dire di aver attraversato a piedi la baia di Saint-Michel (anche se non è quello che tutti conoscono)

Lasciato alle spalle Saint-Michel-en-Grève dopo poco la strada ci porta ad entrare nel dipartimento di Finistère, quello che è l'ultimo lembo di francia prima dell'oceano. 
Prima sosta fotografica al Pointe de Penn al Lann, da dove si gode una gran bella vista della baia e sopratutto dello Chateau de Taureau, una fortezza costruita su un isolotto, in tempi normali raggiungibile con un breve trasferimento in barca.

Chateau de Taureau

Ma questi non sono tempi normali, il servizio per la visita del castello è molto ridotto e del tutto assente durante la nostra breve permanenza. Pazienza dedicheremo la nostra attenzione ad un'altra curiosità ambientale.
Poco lontano, oltrepassato il paese di Carantec c'è "La Passe - route submersible", ovvero una delle strade che vengono regolarmente sommerse  dal mare e che mettono in comunicazione il "continente" con l'Ile Callot
Verificati gli orari della bassa marea grazie a internet (bella la tecnologia, quando funziona !) sul sito della municipalità di Carantec, ci lanciamo in questa divertente avventura.
In fin dei conti si tratta solo di fare alcune centinaia di metri su una strada umida, scivolosa e stretta .... 

"La passe", appena aperta con la bassa marea

Ma è una strada che fino a poco fa, e tra qualche ora sarà nuovamente sott'acqua ! 
Come non festeggiare, prendendo un po di alghe anche solo aprendo lo sportello della macchina !!!
Daniela con le alghe appena raccolte

Commento musicale ? Lo stereo della macchina a tutto volume suona "La Mer" di Charles Trenet !

I passi successivi saranno invece un po una delusione, spingendosi sempre più verso il finisterre francese, devieremo prima per il faro di Pontusval, che non è niente di che se non un luogo molto balneare con una bella spiaggia, e poi verso il villaggio di Meneham, una specie di sito neoarcheologico esaltato alla francese, ma poco interessante. In pratica i pescatori della zona nel passato (anche abbastanza recente) costruirono le loro case al riparo dal vento sfruttando al meglio la protezione offerta degli enormi massi presenti sulla spiaggia
Villaggio di Meneham

Per fortuna la Bretagna sa farsi perdonare ... la tappa successiva ci porta alla punta più punta che c'è, ma sopratutto al faro di Saint-Mathieu, alto, sfrontato, colorato e costruito vicino ai bellissimi ruderi dell'omonima abbazia

Bellissimo, a picco sulla scogliera, difficile non trovarsi a fantasticare su storie medievali oppure di pirati, marinai, oceano rabbioso e tutto quello che viene in mente; fatto sta che questo fare è qui per fare la cartolina, tutta l'area è bellissima !

E poco distante, altra perla, il faro di Petit-Minou, protetto dai resti di un bunker tedesco comunque sempre aperto e raggiungibile con uno spettacolare ponte in pietra, niente da aggiungere, solo guardare e bearsi di tanta bellezza esaltata dalla luce perfetta del tramonto.
Faro di Petit-Minou

Viaggiatori contenti

Per raggiungere poi il nostro albergo attraverseremo Brest, che al buio ci apparirà ben poco interessante, anzi proprio brutta. Non rimpiangeremo la mancata visita.

L'esplorazione del Finistere continua con una gradevole escursione lungo la penisola de Crozon, con una meritata pausa al tavolino del caffè con vista porto a Camaret-Sur-Mer.
Proseguendo verso la punta strade e stradine ci portano prima sul Pointe de Toulinguet, e poi verso il Pointe de Pen-Hir, dove torreggia una croce dedicata ai bretoni che hanno combattuto durante la guerra
Pointe de Pen-Hir

Punte della frastagliata costa bretone in cui comunque i protagonisti sono sempre le scogliere e il mare infinito, mare che  poi è l'oceano Atlatntico, mica bruscolini !!

Ma il nostro girovagare non può accontentarsi di così poco, ci aspetta la punta più punta che c'è, la propaggine più orientale della Bretagna continentale, ossia la Pointe du Raz.
Pointe du Raz è un luogo gettonatissimo, parcheggio (a pagamento, 6€ a forfait), ufficio del turismo, botteghine di souvenirs (sopratutto con la banconota da collezione 0 Euro ) e una camminata di circa 30 minuti per arrivare al faro.
La ... dove finisce la Francia !

La Vieille, visto dalla pointe du Raz

Il luogo è davvero suggestivo .... e si merita un autoscatto che visti gli scarsi mezzi a disposizione risulterà come da tradizione storto ... 

Girovagare per fari e punte prende tempo, ma avanza ancora quello per una rapida visita ai ruderi della Chapelle de Languidou, in mezzo alla campagna bretone
Chapelle de Languidou

E si son ruderi, lo so .... ma hanno un fascino irresistibile, mettici poi la luce calda del tramonto e non puoi esimerti da una sosta fotografica !!

Sole sempre più basso ma resta ancora il tempo per un'occhiata all'imponente faro di Eckmühl che domina il paese di Penmarch
Faro di Eckmühl

Faro di qua, punta di la, panorama, sosta, caffè, pipì .... fatalmente dovremo accontentarci di ammirare la cattedrale di Quimper , dove pernotteremo, ormai al buio, ma ne vale assolutamente la pena.

Cattedrale Saint-Corentin

Dal Finisterre a Rennes

Finita la scorpacciata di fari e scogliere è tempo di lasciarsele alle spalle e ricominciare a tornare verso casa, ma come al solito con calma e con occhio attento a ciò che offre il panorama.
Ultima sosta nel dipartimento di Finisterre è la città di Concarneau, la cui ville-close è una chicca.
Sfortuna vuole che il giorno della nostra visita coincide con quello del mercato settimanale, per cui troveremo un traffico pauroso e parcheggi pieni. Tuttavia poco lontano dal centro storico la vecchia stazione ferroviaria ora in disuso è diventata un immenso parcheggio, tra l'altro gratuito.
Occorrerà una camminata un po più lunga del previsto per arrivare al porto, ma potremo esplorare questa piccola Saint-Malo in tranquillità.
Ville-Close di Concarneau

La Ville-Close è un piccolo villaggio costruito su un isolotto e interamente circondato da mura, 
L'immancabile biscuiterie bretone

ma tanto il nostro interesse sarà esclusivamente quello della caccia allo 0 Euro relativo .... Cacciatori di 0 Euro in azione !

Lasciato Concarneau si cominciano a macinare chilometri con l'obiettivo di andare a visitare Rennes, capitale della Bretagna, ma fatalmente un cartello sull'autostrada attrae la nostra attenzione e finiremo con l'uscirne e guidati dal fido Furio, percorreremo le stradine di campagne francesi fino ad arrivare ai Menhirs di Monteneuf.
Scopriremo un vero e proprio sito megalitico ad accesso libero, dove fanno sfoggio una discreta seria di Menhirs, pietroni messi in verticale e allineati per chissà quale motivo.


Daniela e menhir

L'area non è presidiata, tuttavia è in ordine e pulita, qui c'è rispetto per le ricchezze del paese.
I menhirs fanno perdere tempo, tant'è che arriveremo a Rennes nel tardo pomeriggio, giusto il tempo di aggirarsi per le vie del centro storico ad ammirare la facciata della cattedrale 
Cathédrale Saint-Pierre de Rennes

Ma sopratutto le assurde architetture raffazzonate, storte, impossibili, ma curiose delle case a graticcio "alla bretone", di cui abbonda il centro città.
Place du Champ Jacquet

Scopriremo una città in fermento, Rennes al tempo della nostra visita è piena di cantieri sia di restauro che di evoluzione, inoltre abbonda di giovani tutti impegnati nel rituale dell'aperitivo affollando tutte le piazze del centro.

Poitiers, Limoges e Vichy

Dal momento che per tornare a casa occorre attraversare tutta la Francia le soste irrinunciabili proseguono con la mitica Poitiers.
Resa famosa dalla battaglia vinta da Carlo Martello contro gli arabi e ironicamente cantata da De Andrè nella sua famosa "Re Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers" (scritta a 4 mani con Paolo Villaggio). 
Parcheggiata la macchina nel comodo parcheggio sotterraneo proprio sotto la piazza del mercato ad un passo dalla cattedrale, cominciamo ad aggirarci per le piacevoli vie del centro.
Pezzo forte della visita è la cattedrale Notre-Dame la Grande, chiesa romanica del XI secolo interamente decorata
  
Facciata

Notre-Dame la Grande

Ma oggi è vivace giorno di mercato, ci lasciamo distrarre dai banchini e dai colori, ancora baciati da una giornata di sole meravigliosa
Case a graticcio e banchini
Senza scordarsi che quest'anno la città è stata arrivo di tappa del Tour de France, giustamente celebrato di fronte all'Hotel de Ville
Il Tour è stato qui !

La sosta successiva invece ci riporta ad un periodo tetro della nostra storia, alla guerra, al villaggio fantasma di Oradour-sur-Glane.
Questo villaggio il 10 giugno del 1944 fu vittima della ferocia nazista volta a stroncare l'attività partigiana nei giorni successivi al D Day.... tutti i 642 abitanti (bambini compresi) furono uccisi dai soldati nazisti e l'abitato dato alle fiamme ... agghiacciante.


RICORDARE.... SEMPRE !!!!

Dopo la guerra fu scelto di ricostruire il villaggio poco lontano e lasciare il vecchio a perenne memoria, Aggirarsi per quelle vie spettrali mette non poca angoscia ....
La farmacia e l'auto del dottore

Il corso principale del paese

Nonostante la presenza di turisti poco rispettosi e bambini schiamazzanti, il numero di visitatori è tutt'altro che esiguo e ciò non può far altro che piacere, è un luogo della memoria si, ma evidentemente  memoria ancora ben viva nella coscienza dei francesi. 
L'accesso al villaggio fantasma è gratuito, ma non è libero lo si raggiunge passando attraverso il centro della memoria

Dotato di ampio parcheggio (gratuito) e costruito quasi interamente sottoterra, ospita mostre e un centro documentale (oltre al nostro ossessivo souvenir .... gli 0 Euro !) è normalmente aperto dalle 9.00 alle 18:00 . Non ci sono bellezze artistiche, ma è una visita da fare, non si può rimanere insensibili davanti a questi ruderi !
Con l'anima appesantita lasciamo Oradour per dirigerci verso la poco distante Limoges, alla ricerca di qualche souvenir in "porcellana di Limoges".

Limoges inizialmente ci disorienta un po, non ha la classica struttura delle città francesi, infatti ci dirigeremo senza indugio verso la bella cattedrale di Saint-Etienne
Cathédrale Saint-Étienne de Limoges

per poi ritrovarci fuori dall'effettivo centro della città che è nel quartiere accanto, ovviamente in cima alla collina ! 
Risalita la china ci addentriamo tra le stradine del centro e la nostra esplorazione ci farà scoprire due angolini veramente particolari .... 
Il primo è "La Cour du Temple", in una delle vie pedonali del centro attraverso uno stretto corridoio
Accesso al Cour ...

Si arriva ad una carinissima piazzetta caratterizzata da localini e case a graticcio
Cour du Temple

Niente di che se non una gradevolissima e inaspettata sorpresa.
Altro luogo carinissimo è il quartiere più vecchio della città, la Boucherie, anticamente sede di macellai e artigiani e oggi ancora ben conservato con le sue botteghine e le case a graticcio, il cui confine superiore corrisponde alla particolare cappella medievale di Saint Aurélien
Chapelle Saint Aurélien

La città ordinata e gradevole eccelle anche negli edifici civili, come il bel municipio
Hotel de Ville di Limoges
e l'antico ponte di Saint-Etienne
Ponte di Saint-Etienne

Unica nota negativa di Limoges .... non abbiamo trovato nel centro nessun negozio degno di nota che vendesse delle porcellane di Limoges i casi sono 2 o abbiamo sbagliato qualcosa oppure toccherà tornare prima o poi per cercare meglio !

Ultimo stop prima del rientro in patria, Vichy
Un po la curiosità di andare a scoprire un nome così famoso, un po l'entusiasmo della Daniela da quando abbiamo impostato la città termale sul nostro percorso di ritorno, ci dirigiamo direttamente carichi di bottiglie vuote verso una delle sorgenti più famose.
Ai margini del centro cittadino, proprio su un lungofiume, tra l'altro con parcheggi gratuiti c'è la Source Celestine
Source Celestine

In uno splendido padiglione art decò, liberamente fruibili (numerosi sono i passanti che arrivano con le loro bottiglie) la sorgente è a disposizione di tutti, e dai rubinetti in ottone sgorga acqua gasata naturalmente .... 

Ma non è solo acqua termale, avvicinandosi al parco delle sorgenti, Vichy si scopre poco a poco e quello che ne è esce è uno splendido ambiente ancora intensamente "belle epoque".



Passeggiando per il parco (dopo essersi procurati lo 0 Euro souvenir) si ha davvero l'impressione di essere in piena belle epoque .... padiglioni, choschi, il lunghissimo porticato in ferro 

ma sopratutto all'interno della sala delle sorgenti, l'unica cosa che manca sono i personaggi vestiti in stile, donne con abiti svolazzanti, uomini con giacca a righe e paglietta ....
Sala delle sorgenti

Giuro ci abbiamo provato, anche se con scarsissimi risultati ad interpretare i ruoli, ma ci sono mancati glia abiti fin-du-siecle 
autoscatto al tavolino in posa Belle Epoque

Riguadagnata la macchina e fatto scorta di acqua di Vichy, non ci resta che concludere questa bella e strana vacanza tra mascherine e voglia di viaggiare, ma con una conferma ulteriore che la Francia è davvero bella ovunque e non ci sono scuse per non visitarla !

Note

Tempi di coronavirus, abbiamo viaggiato sempre con la mascherina appresso da indossare anche all'aperto nei luoghi "affollati". Niente colazioni in albergo, niente o quasi ristoranti e simili, solo spese nei supermercati per il necessario al pic nic o alle colazioni in stanza. Per fortuna il meteo ci ha voluto bene e per una settimana abbiamo pranzato sempre all'aperto in posti spettacolari.
Ci siamo sentiti in tutto e per tutto dei camperisti .... ma senza camper !
Per i pernotti, al solito abbiamo usufruito degli alberghi per viaggiatori alla francese, con una propensione per la catena Premiere Classe, che garantisce camere essenziali, pulite e reception H24 automatizzata.