Per il 2019 la scelta della motovacanza cade sulla Grecia (e non solo), paese per noi ancora inesplorato e grazie ad un comodo traghetto anche abbastanza a portata di mano.
Dire Grecia comunque è riduttivo, finiremo per fare un vero proprio tour intorno al mar Egeo
Giorno 1 - Firenze - San Vittore delle Chiuse (Frasassi)
Come porto di partenza per la Grecia è stato scelto il più vicino a casa, ossia Ancona, ma considerando che la strada passa proprio vicino alle famose Grotte di Frasassi è inevitabile allungare di un giorno la vacanza per visitare con calma questa meraviglia naturale.
Partenza al mattino, due passi tanto per sgranchire le ruote (Consuma e Spino .... ) e superstrada fino a destinazione. Un appunto, la nuova superstrada da Perugia ad Ancona è praticamente completata, ma la zona di Frasassi è in fase finale di sistemazione, abbiamo trovato un bel po di cantieri ancora in essere.
Parcheggiati i mezzi al centro visite e acquistato il biglietto una comoda navetta porta all'ingresso delle grotte, dove accolti da una giovane guida potremo entrare in questo fantastico mondo sotterraneo.
Difficile non restare a bocca aperta ....
L'abisso Ancona
Poco da dire se non che è difficile non rimanere impressionati dalla vastità dell'Abisso Ancona e dalle dimensioni esagerate delle concrezioni. Ci piace .... e tanto !!!
Finita la visita, spesa per fare scorta di generi alimentari per affrontare la traversata dell'indomani, cena e due passi al fresco.
Giorno 2 - San Vittore delle Chiuse - Ancona - Igoumenitsa
Il traghetto parte il primo pomeriggio, per cui abbiamo tutto il tempo per un abbondante colazione presso l'hotel Terme di Frasassi, due foto con la bella luce del mattino al microscopico paese di San Vittore
Abbazia San Vittore delle Chiuse
Ponte romano
e ruote verso il porto di Ancona, per imbarcarsi sul traghetto. destinazione Igoumenitsa.
Dal traghetto, il duomo di San Ciriaco sulla collina
Una rapida colazione sulla nave, poi fuori a vedere la prima alba greca.
Alba greca
Concluse le operazioni di sbarco, una sosta da : , quello che diventerà il nostro supermercato di riferimento per i necessari rifornimenti e poi subito lungo la vecchia statale 6 verso l'interno, direzione Ioannina.
La vecchia statale per Ioannina, ormai sostituita dalla rapida ed efficiente autostrada, ci mostra subito l'aspetto di questa parte della Grecia, strade deserte, pochi e sparuti centri abitati, traffico inesistente, tante curve e un buon asfalto .... che in moto non è che proprio faccia dispiacere !
La statale 6 che si arrampica
Il primo "passo" greco
A Ioannina abbandoneremo la "6" per dirigerci verso uno dei primi obiettivi di questa vacanza, le Gole di Vikos, uno dei maggiori canyon d'Europa.
Lasciate le grandi direttrici, le strade si riducono drasticamente di dimensione, ma hanno comunque un buon fondo e in poco tempo siamo al cospetto di uno dei simboli della regione, uno dei famosi ponti in pietra medievali
Ponte Kokori
Il ponte vicino al paese di Kipoi, si staglia tra due pareti di roccia verticali veramente molto coreografico.
Da li poi si prosegue per il paese di Monodendri,
Scorcio di Monodendri
dove dopo una breve camminata (ma sotto il sole ferocissimo di luglio .... ) si raggiunge un piccolo monastero da cui ammirare il panorama della gola
Gole di Vikos dal monastero di Agia Paraskevi
Dalla terrazza del monastero
Gia che ci siamo proseguiamo sulla strada di Monodendri, verso la "Foresta di pietra" (una zona con particolari formazioni rocciose lungo la strada) per arrivare al punto panoramico di Oxya, dove la strada finisce e dove si trova uno dei più bei punti panoramici della zona
Gole di Vikos dal punto panoramico di Oxya
L'esplorazione prosegue verso un altro punto panoramico, quello di Papigo, ma che non riuscirà a superare il precedente. Quello che rimane di Papigo è la strada per arrivarci ... praticamente un intestino tenue ... una serie di tornanti stretti e difficili che risalgono una parete quasi verticale ... impegnativo, ma divertente.
Fuori dalle gole poi a Konitsa, di nuovo un bel ponte in pietra, segna l'inizio di una bella "avventura".
Ponte in pietra di Konitsa
Da qui infatti parte una delle strade che attraversano il parco dei monti del Pindo. Non è una strada da ginocchio a terra, ma il fondo non è male (anche se ogni tanto bisogna fare i conti con qualche frana) ma sopratutto è praticamente DESERTA. Ci troveremo a percorrere quasi 100 Km in perfetta solitudine, tra salite discese mai troppo ripide, curve a non finire, rari paesini semi disabitati e un panorama che fa invidia a montagne ben più famose ...
I monti del Pindo
E che sia una strada poco frequentata ce lo testimoniano gli animali che incontreremo lungo la strada, compresi daini, aquile e ..... un ORSO di corsa sulla strada, forse spaventato dal rumore dei nostri motori !!!
Un emozione indicibile .... mai mi era capitato di vedere un orso in libertà !
La strada poi trova la sua massima altitudine alla stazione sciistica di Vasilitsa, per l'occasione completamente deserta, da sembrare quasi abbandonata.
Cartello della stazione Vasilitsa 1850
Pensavamo di fermarci qui per la notte ... ma pensavamo in maniera troppo "europea", la stazione in estate è totalmente disabitata (a differenza delle nostre) e dovremo ripiegare verso il paese a valle, ben accolti dai proprietari del B&B, Villa Alexandra in quel di Ziakas.
Insomma un primo giorno greco, veramente carico di emozioni, nonostante la prima impressione (Igoumenitsa è decisamente bruttina) ed è inevitabile un andare al a letto col sorrisone a 54 denti.
Un abbondantissima colazione alla "greca", un saluto ai simpatici gestori e si può ripartire, imboccando la strada Grevena - Metsovo, che si snoda piacevolmente in mezzo alle colline, strada larga in ottimo stato, curve, saliscendi, insomma un gradevole scorrere, e una piacevole sorpresa quando un'anziana benzinaia dopo il pieno ci trattiene per omaggiarci di una manciata di caramelle ed un sorrisone impagabile. Come non voler bene ai greci ?
Poco prima di Metsovo si arriva al bivio che introduce di nuovo alla vecchia "statale 6" in stato di dismissione, ma che porta al passo Katara .... una delle strade più alte della Grecia.
Accesso a vostro rischio !
La strada, ormai inutile, è stata sostituita dalla moderna e asettica autostrada a valle, ma per i motociclisti è un must ! Il panorama è invidiabile, la strada è decisamente bella e quel cartello all'inizio da un po il senso dell'avventura. In fin dei conti è una statale non manutenuta, ci sono alcuni punti franati che obbligano a dei passaggi "sterrati" e molto sporco sulla carreggiata, ma niente di drammatico.
Un po' avventura un po' no .... inevitabile far festa agli oltre 1700 m del passo, nonostante il cartello del passo (che sapevo esistente) non ci sia più, ormai disperso.
Katara pass ... 1750 m
Il versante da Metsovo al passo ha alcuni punti brutti ed è malmesso (ma transitabile), mentre il versante verso Kalambaka è decisamente migliore e sembrerebbe più manutenuto.
Lasceremo malvolentieri il fresco dell'altura per riscendere a valle verso Kalambaka, ma quello che ci aspetta è una delle zone più belle e coreografiche della Grecia .... è la zona di "Meteora".
Come non rimanere affascinati da un panorama così inconsueto ? Enormi torri di roccia sulla cima delle quali spesso c'è un ardito monastero .... lo spettacolo lascia senza fiato, nonostante le avessimo viste e riviste in foto, vederle dal vivo è un'altra cosa.
Durante il resto della giornata percorreremo più volte, come una giostra la strada che corre intorno ai monasteri alla ricerca dell'inquadratura migliore e come accade in questi casi, la foto migliore da fare è sempre la prossima ....
Approfitteremo della scarsa affluenza (almeno per i nostri standard) per visitare un paio di monasteri, che oltre alle bellezze architettoniche offrono delle terrazze panoramiche davvero invidiabili
Monastero di Varlaam
Monastero di Varlaam
Insomma, siamo a tutti gli effetti su una giostra ... scendi, risali, foto alla luce, foto all'ombra, un metro avanti uno indietro .... come si dice in questi casi ... Non ne leviamo le gambe !!!
Monastero Varlaam e Rousanou
Agia Triada (Monastero della Trinità)
Punto panoramico privilegiato
Abbiamo veramente apprezzato il fatto di saltare da un punto panoramico all'altro dopo le 17, quando i monasteri chiudono e i turisti (sopratutto quelli in pullman) se ne vanno, lasciando la strada semideserta. Una bellezza ....
Visto che è a poca distanza, per cena ci dirigeremo verso Trikala, dove la mitologia ne fa la città natale di Esculapio.
Esculapio a Trikala
Cenato in piazza tra il piacevole viavai serale, rientreremo per la notte a Kalambaka presso l'Hotel Meteora, piccolo a conduzione familiare e sotto uno dei pinnacoli, che si è recentemente dotato di un parcheggio riservato alle moto (anche se la rampa di accesso è strettina).
Ormai assuefatti all'abbondante colazione "alla greca", ci lasciamo viziare per poi partire alla volta dell'obiettivo seguente, che dopo un tratto di trasferimento tra statale autostrada è la famosa (per loro) "Valle di Tempi". Un ampio parcheggio, un sottopasso, innumerevoli baracchini di cianfrusaglie e un ponte sospeso
Ponte sospeso, valle di Tempi
al di la del quale c'è il santuario di Agia Paraskevi, con la sua chiesa (ortodossa, ovviamente) scavata nella roccia
Ingresso al santuario
Iconostasi del santuario
Insomma, anche se non particolarmente esaltante dal punto di vista architettonico, è comunque una bella zona a bordo torrente e in mezzo agli alberi, fresca, attrezzata per accogliere tantissime persone. sicuramente un bel rifugio alla calura estiva.
Maggiormente attrattiva è però la meta successiva, che si palesa davanti a noi dopo un breve tratto di autostrada .... il mitico "Monte Olimpo", non prima di una sosta al di Litochoro, il paese all'inizio della salita per l'Olimpo.
La residenza degli Dei si presenta come da programma ammantata di nubi e al rifugio "Prionia"finisce la strada (dopo un breve tratto di sterrato) e inizia il sentiero che porta alla cima del monte (a piedi). Tralasceremo questa esperienza ... (siamo motociclisti ... mica pedoni), ma al fresco della montagna con tanto di fontanella di acqua gelida, ci concederemo uno dei migliori pic nic della vacanza ...
Piazzale del rifugio "Prionia"
Vista dalla strada dell'Olimpo
Scesi dalla sacra montagna, autostrada e pianura per mettere piede in due paesi mitici, potenti prima ancora dell'invenzione della Grecia ....
Un salto a Verghina, luogo di sepolture dei reali di Macedonia, tra i quali Filippo II, padre di alessandro Magno
Cimitero reale di Verghina .... UNESCO !
e un occhiata a quel che resta di Pella, antica capitale della Macedonia antica e città natale di Alessandro Magno
Pella
Giungeremo tardi per fare una visita vera e propria, ma l'impressione è che di quei tempi mitici sia rimasto ben poco.
Da li poi ci sposteremo per il pernotto a Salonicco, seconda città della Grecia. Tardi per un giro turistico, ma in tempo per apprezzarne la vita serale e cenare insieme alla Flo, casualmente in questa città .... alle volte ... neanche a farlo apposta !
Partenza con calma per un breve giro sul lungomare di Salonicco per un doveroso scatto ai due principali monumenti ...
Torre bianca di Salonicco
Monumento equestre ad Alessandro Magno
e poi via verso una delle maggiori mete turistiche della Grecia continentale, la penisola Calcidica. Il gran caldo ci farà optare per un abbigliamento "easy" e di conseguenza uan velocità ancora più ridotta. Che la Calcidica sia maggiormente frequentata lo si avverte dal volume di traffico, certamente maggiore rispetto alle montagne del Pindo, ma tutt'altro che pesante.
In scioltezza ci ritroveremo a percorrere le strade litoranee attenti agli squarci di blu intenso del mar Egeo. Quello che ci sorprende, da bravi italiano continentali, è la possibilità di arrivare con le moto praticamente in spiaggia .... queste si che sono litoranee !!!
Porto Koufo
Un incedere lento, pochi chilometri e fermi per cercare di catturare con uno scatto il colore del mare Egeo.
Blu
L'andatura rilassata fa si che ad un certo punto non potremo resistere al richiamo della Cantina Androklis, un baracchino in posizione strategica, con qualche tavolino e tanta simpatia che ci consentirà una gradevolissima pausa nel nostro percorso
Caffè ice e birra vista mare da Androklis
Androklis, pronto a coccolare i suoi clienti
Un momento di relax totale, ci prendiamo tutto il tempo possibile per gustare le nostre bevande. Difficile lasciare queste sedie, ma il viaggio chiama e la tappa successiva è il grazioso "Parco di Aristotele".
A Stagira, paese natale di Aristotele, in mancanza di ruderi o altre testimonianze concrete è stato costruito un piccolo parco dedicato al grande filosofo, con tanto di statua
e una serie di installazioni che illustrano in maniera concreta i principi fisici ispirati ai suoi scritti.
Una visita davvero piacevole e consigliatissima.
Il resto della giornata è una dose di autostrada fino a Kavala dove pernotteremo all'Hotel Nefeli, parcheggiando come di regola le moto sul marciapiede.
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