lunedì 22 settembre 2025

2025 - MarMoto

 Ogni tanto fa bene ricordarsi di vivere in uno dei paesi più belli del mondo e un ripasso delle meraviglie a portata di mano non può fare altro che bene.

Una bella giornata di sole settembrino, temperatura perfetta, LaWanda scalpitante e di buon mattino ruote puntate verso il mare per una giornata all'aria aperta.

Oggi direzione Apuane, un po di necessaria autostrade e poi da Massa, stradine e curve arcigne per arrivare alla Cava di Valsora, nei pressi del Passo del Vestito.

La cava Valsora, tuttora attiva, apre i propri cancelli nel week end ed è liberamente visitabile, una volta acquistato il biglietto d'ingresso in loco (8 €). 

Indossate scarpe adatte, si comincia a pesticciare marmo in frantumi usato per il fondo della strada che ci porterà prima al piazzale esterno della cava, dove misurarsi coi blocchi di marmo 



Il panorama pur se artificiale, costruito dalle mani dell'uomo, è affascinante e non può non tornare a mente un contrasto di pensieri sul duro lavoro dei cavatori e sulle meraviglie costruite con questo materiale.

Proseguendo fino al fondo della cava (dall'ingresso sono circa 200 m di dislivello in discesa, con un percorso di 900 m) si arriva alla particolarità di questo sito; l'accumulo di acqua in fondo alla cava ha creato uno stagno tremendamente coreografico dove ha trovato residenza una particolare specie endemica, il tritone apuano.

il biolago "Valsora"


Ecco il tritone

Ovviamente l'attività estrattiva (che prosegue all'interno della montagna) in prossimità del laghetto è bloccata per proteggere l'animaletto, forse non particolarmente appariscente, ma sicuramente curioso da cercare nell'acqua bassa (senza infastidirlo) e ringraziare per la coscienza di conservazione che si è sviluppata nel corso degli anni. 

Ciao tritone ! Buon bagno.

Salutato il tritone, ci aspetta una salita fino alla strada col sole che colora, illumina il paesaggio e ci fa intravedere il Tirreno dietro le montagne.

Di nuovo in sella, si riscende fino Massa e poi a Carrara è di nuovo salita verso il secondo obiettivo della giornata, la cava museo "Fantiscritti"
A dire la verità eravamo stati ingolositi da un articolo di "Trueraiders" che affermava di poter percorrere la galleria "Ravaccione" fino ad arrivare alla cava sotterranea Fantiscritti all'ambiente noto come "la cattedrale".
Alla biglietteria (ingresso con visita guidata e pulmino 15€) però una doccia fredda, l'ingresso alla galleria è vietato alle moto da almeno un paio di anni a causa di alcune cadute alcune anche con conseguenze pesanti. Mestamente non resta che parcheggiare la moto e godersi  la visita.


Una volta nella galleria però si ha modo di apprezzare il pulmino, tra buio e fondo decisamente irregolare (nei giorni di lavoro transitano camion carichi di marmo) il passaggio in moto sarebbe stato tutt'altro che rilassante !
Una volta scesi dal pulmino si rimane ammutoliti dalla vastità dell'ambiente della cava, lascia senza fiato.
"La Cattedrale" 

Galleria nel marmo

Piacevole ascoltare la guida (una della famiglia proprietaria della cava), e immaginarsi il rumore , la confusione e la soddisfazione di quegli uomini capaci di tagliare ed estrarre blocchi enormi di marmo.

L'ambiente oltre che un paio di banchini di souvenir (rigorosamente in marmo locale) ospita anche un murales enorme che riproduce l'opera di Michelangelo (che d'altronde in questi paraggi ha lavorato per prelevare marmo per la tomba di Giulio II).

Finita la visita, col sole che comincia a farsi basso, si pensa alla via del ritorno, con un breve fuoriprogramma. Nei pressi di Capannori, arrivabile percorrendo un tratto di circa 1 km di strada sterrata, c'è "il quercione delle streghe" o anche la quercia di Pinocchio (Collodi non è lontana).

In un piccolo prato fa bella mostra di se questo grande vecchio, un alberone di circa 600 anni che definire magnifico è riduttivo.

Un attimo pausa, un po' di giusta contemplazione di questa meraviglia, prima di dichiarare la giornata conclusa e tornare a casa col sorriso. 


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