<<< Germania 1, Schwarzwald e grandi fiumi
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In primis, visto che siamo in zona, un'occhiata al centro di Magonza, città natale di Gutenberg. anche se la prima impressione è che la città non ci voglia, indicazioni frammentarie, mancanza di parcheggi moto nei pressi del centro, però ci adegueremo all'uso locale, moto sul marciapiede e via in zona pedonale.
Prima tappa un'occhiata al museo Gutenberg, proprio a ridosso della cattedrale
Museo Gutenberg |
Per poi proseguire nella piazza, dove come di consueto al mattino c'è il mercato dei produttori locali
Duomo di Magonza |
50° parallelo |
Da Wurzburg, inizia la Romatische, e una volta imboccata è facile seguire i cartelli (anche se cartina e tracciato GPS non ci mancano, siamo quelli del Piano B,C etc), la strada passa per la campagna e per paesini alcuni carini, altri insignificanti, non è niente di particolare, ma si va.
Indubbiamente la nostra attenzione viene attratta da qualche particolare cartello stradale come :
Pericolo ! Castori assassini ! |
Ci sono alcuni passaggi caratteristici,
Romantischestraße |
ma, mano a mano che ci si avvicina ai paesi più famosi della strasse, aumenta anche il traffico, tant'è che in più punti l'impressione è quella di essere sull'Aurelia !
Si va avanti sempre più perplessi, tant'è che in uno dei paesi più noti, Rothenburg ob der Tauber, pur con un bell'impianto medievale, mura comprese non riuscirà ad attrarci abbastanza da vincere traffico e difficoltà di parcheggio, per cui ci limiteremo ad attraversarlo e fare una sosta merenda a Feuchtwangen.
Anche qui altro attimo di perplessità, preso un gelato al tavolino nella bella Markplatz, lo gusteremo con l'incessante rumore del traffico e con la cameriera che già chiude gli ombrelloni e raduna le sedie nonostante sia appena primo pomeriggio.
Un altro pezzo di Aurelia e stavolta, decidiamo di fermarci a Dinkelsbühl. Anche questa città preserva l'impianto medievale e la cinta muraria, ma almeno ha una zona pedonale come si deve e finalmente vediamo la piazza principale occupata da tavolini e colori !
Dinkelsbühl |
Indigene a Dinkelsbühl |
Fino ad arrivare ad Augsburg (Augusta), per la notte.
Tant'è che vista l'ora, una volta trovata una piazzetta secondaria ci concederemo una sosta al tavolino per un pranzo e una birretta in puro stile bavarese.
Poi strada nazionale e qualche strada secondaria per cercare di apprezzare il lago di Costanza, ma con scarsi risultati
Giorno 8 - Romantischestraße, seconda puntata
Memori delle esperienze non entusiasmanti nelle città più grandi, decidiamo di sacrificare la visita al centro di Augusta per una deviazione di non poco conto .... a poca distanza da dove siamo ci sono i resti del famigerato campo di concentramento di Dachau, anzi il KZ-Gedenkstätte Dachau.
Sotto un cielo plumbeo, come si conviene a questi luoghi, passato il centro informazioni si arriva all'ingresso del "campo", la cui visita è gratuita in quanto monumento nazionale.
Ingresso al campo di Dachau |
E sul cancello in ferro ... la scritta che ancora oggi mette i brividi
Varcato il cancello, nonostante il campo sia veramente sconfinato, non si può non avvertire un senso di oppressione, senso che aumenta dopo la visita ai locali della palazzina che ospita il museo, con tanto di testimonianze e particolari agghiaccianti sull'organizzazione e le storie di chi è vissuto e morto nel campo.
Palazzina manutenzione (museo) |
Ma il particolare più terrificante è la palazzina in mattoni rossi all'estremità del campo, è sopravvissuto ed è stato restaurato per mantenerne la memoria, il crematorio.
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Crematorio |
L'edificio conserva al suo interno gli ambienti più agghiaccianti, le sale di "disinfestazione", le "docce" e i forni, brrrrr.
Cuore pesante e ovviamente in ritardo, perché la visita, come di consueto, ha richiesto più tempo del previsto, riprendiamo l'autostrada diretti verso Augusta per completare il percorso della Romantische.
Poesia però che passa dopo aver percorso altri chilometri seguendo i cartelli marroni alternativamente in mezzo ai campi (su strade diritte) o nel traffico, tant'è che a Landsberg decidiamo di interrompere lo straSSio e iniziare a puntare verso le alpi, lambendo la periferia di Monaco.
Per questa volta il destino sarà benigno, arriveremo a Inzell ad un orario tranquillo, tanto da fare la spesa, preparare la cena a base ovviamente di wurstel, crauti e spatzle e stare alla finestra a guardare il temporale che arriva scuotendo gli alberi e oscurando le montagne, scrosciate di pioggia violenta, ma che poi alla fine ridarà il cielo stellato.
Panorami e temporali che richiamano in maniera poderosa la "Pastorale" di Beethoven !
Giorno 9 - Deutsche Alpenstraße
Col sole e col consiglio della simpatica proprietaria del B&B di Inzell, prendiamo la strada per Berchtesgaden, ma con una deviazione verso la Rossfeld Panoramastrasse.
La Rossfeld è una strada alpina, circolare a pedaggio (5€ per le moto), ma se pernottate in zona (e Inzell è nella zona), il proprietario vi fornirà un voucher per accedere gratis. Vuoi farti scappare un'occasione del genere ? Certo che no, e infatti ci godremo una strada fantastica, asfaltata perfettamente, larga, con tanti curvoni goderecci e ovviamente vista sulle montagne.
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In cima alla Rossfeld |
Tra l'altro dalla sommità oltre all'Austria da un lato, dall'altro si vede il famoso "nido dell'aquila", ex residenza estiva del crucco coi baffetti e ora ristorante panoramico
Terminato il breve excursus da motociclisti smanettoni, si riscende a valle per due passi in centro a Berchtesgaden.
Parcheggiate le moto, in maniera regolare, gratis, ma in un parcheggio che al massimo potrebbe contenerne 3 (decisamente i germanici sono molto meno moto friendly di quanto pensassimo) ci lanciamo all'esplorazione.
Berchtesgaden ha un centro caratteristico, con stradine in acciottolato, case colorate e piazza,
Il corso principale e le strade adiacenti sono praticamente monotematici e fioccano i negozi di sport ! Troppo ginnici questi tedeschi.
Riprese le moto si parte davvero per la Alpenstrasse adesso !
Ancora una volta abbiamo i cartelli marroni a guidarci, la strada è bella, larga, asfaltata perfettamente, ma non è quello che ci aspettavamo. In pratica è un lungo fondovalle che segue la linea delle alpi bavaresi anche moderatamente trafficata, vista la zona mi sarei aspettato più passi, invece ne valichiamo ben pochi e alcuni molto inventati (alla francese per intenderci). Nonostante tutto però è fresca e decisamente molto meglio della Romantische.
E che siamo in Baviera ci viene ricordato regolarmente dai pali decorati all'ingresso di ogni paese che attraversiamo
In pratica la strada scorre via senza troppe emozioni, almeno fino all'arrivo del temporalone pomeridiano, un addensarsi di nubi all'orizzonte (pare di avere la contea di Mordor davanti) e una pioggia violenta, tant'è che dovremo rifugiarci sotto la tettoia di un benzinaio.
Passata la tempesta rispunta un po' di sole che ci permetterà di arrivare alla nostra destinazione serale a Ettal, costeggiando laghetti e guardando le montagne sempre sullo sfondo.
Panorami da Alpenstrasse |
Giorno 10 - Deutsche Alpenstraße e Ravensburg
Il tratto conclusivo della Alpentrasse si sovrappone con quello della Romantische strasse e porta nientemeno che al castello più famoso della Germania, ossia Neuschwanstein.
C'eravamo già passati, ma stavolta l'avvicinamento dal lato tedesco ci consente una visione da lontano che non può che confermare l'impressione avuta da sempre .... è finto, troppo scenografico per essere vero !
Neuschwanstein da lontano |
E' il monumento più famoso della Baviera, al costo di 3€ parcheggiamo le moto e ci concediamo un giro tra i baracchini di souvenirs e un'arrampicata fino alle porte del maniero.
Il maledetto covid ci impedirà la visione panoramica per eccellenza dal Marienbruke, chiuso per evitare assembramenti e ci dovremo accontentare di vedere il castello da sotto le mura.
E entrare manco a pensarlo, a parte che non ci interessa, ma occorre prenotare il biglietto con anticipo via internet, altrimenti niente !
Conclusa la visita e acquistato il nostro souvenir preferito (lo 0 euro) puntiamo verso la vicina cittadina di Füssen, che poi è la tappa conclusiva della Romantische strassIo.
Due passi per la cittadina ci fanno apprezzare la vivacità del passeggio e i suoi edifici colorati
Tant'è che vista l'ora, una volta trovata una piazzetta secondaria ci concederemo una sosta al tavolino per un pranzo e una birretta in puro stile bavarese.
E il pomeriggio come di consueto, nere nubi si addensano sulle nostre teste, e la pioggia ci farà decidere di lasciar perdere l'ultimo tratto di alpenstrasse che ormai corre solo in mezzo ai paesi e invece di arrivare fino a Lindau opteremo per puntare alla nostra meta successiva, a Ravensburg, sede della mitica Ravensburger.
Prima sosta al parco Ravensburger Spieleland in cui pensavamo (erroneamente) di trovare almeno un gift shop della famosa ditta, invece verremo abbondantemente delusi; nonostante il parco sia immenso, la biglietteria è disadorna con appena due vetrinette con qualche puzzle di rappresentanza.
Delusi ma non persi di animo ci dirigiamo verso la città e all'ingresso ci si imbatte nella sede, impossibile non arrivare davanti al cancello per una foto commemorativa
Poi anche in città prosegue la ricerca di un negozio, un gift shop qualsiasi cosa a firma Ravensburger, ma complice la lingua barbara delle (scarse) informazioni in nostro possesso, non riusciremo nell'intento. L'unico risultato sarà quello di passeggiare per il centro di Ravensburg, tra l'altro abbastanza anonimo, sotto la pioggia.
Giorno 11 - Da Costanza a Livigno
Dopo colazione, un bel sole ci accompagna alla città di Weingarten, dove a quanto pare c'è una basilica che richiama San Pietro. Parcheggiate le moto, di nuovo con difficoltà (parcheggio moto di 3 posti) ci dirigiamo alla basilica che è grande si, in stile romanico pure, ma con San Pietro .... ha ben poco a che fare!
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Basilica St. Martina a Weingarten |
Lasciata poi alle spalle la deludente Ravensburg, puntiamo verso il famoso lago di Costanza o Bodensee, per curiosare sul lungolago di Friedrichshafen, città la cui fama è dovuta alla costruzione dei primi dirigibili Zeppelin agli inizi del secolo scorso, che aveva qui la sua fabbrica.
Museo Zeppelin |
Monumento Zeppelin sul lungolago |
Lungolago |
A costanza per fortuna c'è di nuovo il sole e ci possiamo concedere qualche passo in centro per visitare il monumento più famoso, ovviamente il duomo.
Lo "struscio" di Costanza |
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Facciata del duomo |
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Chiostro |
Bella la cattedrale e anche l'interno, dove nella cripta, risalente a prima dell'anno 1000 sono conservante le reliquie dei santi della zona.
Ancora due passi (senza trovare gadget degli di acquisto), un'occhiata al famoso Hotel Zeppelin, dalla facciata decorata
Hotel Zeppelin |
e si conclude la nostra breve visita a Costanza.
Ripresa la strada, sconfiniamo in Svizzera senza problemi ne controlli e pur con qualche incertezza riguadagniamo l'autostrada in direzione Italia.
Il paesaggio svizzero scorre via tranquillo, da cartolina, e mentre le montagne "vere" si avvicinano la nostra attenzione viene attratta da un nuovo cartello di confine .... siamo in Liechtenstein. e allora che fai ? Esci dall'autostrada e vai a cercare il gadget !
Ci limitiamo a passare sulla strada che costeggia la capitale Vaduz, anche perché la strada che porta al castello è chiusaE quel che più conta, dopo alcuni tentativi andati a vuoto riusciamo finalmente ad ottenere il sospirato gadget ... l'adesivo del Liechtenstein da esporre con soddisfazione sulla moto !
Ancora un po' di strada e poi a Davos, su per la strada fantastica del Flüela pass ....
Pomeriggio inoltrato, traffico praticamente assente e una fantasistica giostra di asfalto tra le montagne
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Al passo col sorriso |
Si perché gli svizzeri ci fanno solo transitare e noi transitiamo e dormiamo in Italia !
Giorno 12 - A casa sfidando gli elementi
Tempo incerto, ma almeno non piove per cui dopo colazione un po di sano shopping come si conviene in quel di Livigno e di nuovo in direzione Bernina.
L'intenzione era quella di affrontare i passi dello Julier e del San Bernardino in modo da rientrare in Italia da Lugano, ma la pioggia ci sorprende di nuovo e dal momento che sembra abbia intenzione di durare, optiamo per un cambio di programma e scegliere un rientro breve passando dal Maloja, Val Chiavenna e SS36 verso Lecco.
Decisione che poi scopriremo azzeccatissima, le precipitazioni hanno allagato alcune strade in zona Como causando non pochi problemi alla circolazione !
Poi pianura e caldo fino a casa, non senza il divertimento finale della Serravalle al tramonto.
Note finali
Una volta a casa emergono alcune considerazioni sulla Germania che non ci saremmo mai aspettati :
- La Romantische è una sòla ! Alcuni paesi sono carini, tanti sono insignificanti e la strada ha solo alcuni tratti divertenti, per il resto è una lunga strada di collegamento che obbliga al passaggio nel centro dei paesi, traffico e impicci compresi, ben si merita l'appellativo di Romantische StrassIo
- La Germania non è moto friendly come ci aspettavamo, parcheggi moto praticamente inesistenti, anche se la pratica sembra quella di lasciarle sui marciapiedi, e pochissimi motociclisti in giro
- La Germania è molto meno accogliente degli altri paesi, il turista è più sopportato che incentivato, tant'è che che anche a ricordini siamo messi malissimo, pochi e veramente bruttarelli
- Hotel e B&B, mediamente più cari di Italia e Francia e spesso con gestione del check in in automatico con poche (rigorosamente in tedesco) o nessuna informazione e orari "nordici" diversi dai nostri ... arrivare alle 20 in albergo potrebbe riservare dei problemi.
Per il resto belli i panorami di Foresta nera, bellissime le valli del Reno e della Mosella e gradevole la Alpenstrasse, ma strade talmente larghe e perfette che alla lunga risultano noiose, strade che potrebbero diventare emozionanti se fatte a velocità molto al di là dal limite (che comunque è 80 - 100 Km/h), ma non è il caso visto che abbondano gli autovelox.
La Germania invita a muoversi, a percorrere chilometri in abbondanza senza problemi, tutto pulito, tutto ordinato, tutto organizzato, bella si ma alla lunga noiosa, ci torneremo sicuramente, ma è un paese che più che in moto è meglio girare in auto e a piedi.
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