sabato 31 luglio 2021

2021 - Germania 2, Romantischestraße e Deutsche Alpenstraße

<<< Germania 1, Schwarzwald e grandi fiumi 

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In primis, visto che siamo in zona, un'occhiata al centro di Magonza, città natale di Gutenberg. anche se la prima impressione è che la città non ci voglia, indicazioni frammentarie, mancanza di parcheggi moto nei pressi del centro, però ci adegueremo all'uso locale, moto sul marciapiede e via in zona pedonale.

Prima tappa un'occhiata al museo Gutenberg, proprio a ridosso della cattedrale

Museo Gutenberg

Per poi proseguire nella piazza, dove come di consueto al mattino c'è il mercato dei produttori locali

Duomo di Magonza
Certo eh, si bello il mercatino, ma per i turisti come noi è un po' una sfiga, troveremo la statua di Gutenberg nascosta dai tendoni dei baracchini e il segno del 50° parallelo, decisamente ricoperto da scatole e rifiuti vari ....
50° parallelo
Da Magonza, rapido trasferimento autostradale verso Wurzburg, costeggiando anche l'immenso aeroporto di Francoforte.
Da Wurzburg, inizia la Romatische, e una volta imboccata è facile seguire i cartelli (anche se cartina e tracciato GPS non ci mancano, siamo quelli del Piano B,C etc), la strada passa per la campagna e per paesini alcuni carini, altri insignificanti, non è niente di particolare, ma si va.
Indubbiamente la nostra attenzione viene attratta da qualche particolare cartello stradale come :
Pericolo ! Castori assassini !

Ci sono alcuni passaggi caratteristici, 
Romantischestraße

ma, mano a mano che ci si avvicina ai paesi più famosi della strasse, aumenta anche il traffico, tant'è che in più punti l'impressione è quella di essere sull'Aurelia !
Si va avanti sempre più perplessi, tant'è che in uno dei paesi più noti, Rothenburg ob der Tauber, pur con un bell'impianto medievale, mura comprese non riuscirà ad attrarci abbastanza da vincere traffico e difficoltà di parcheggio, per cui ci limiteremo ad attraversarlo e fare una sosta merenda a Feuchtwangen.
Anche qui altro attimo di perplessità, preso un gelato al tavolino nella bella Markplatz, lo gusteremo con l'incessante rumore del traffico e con la cameriera che già chiude gli ombrelloni e raduna le sedie nonostante sia appena primo pomeriggio.
Un altro pezzo di Aurelia e stavolta, decidiamo di fermarci a Dinkelsbühl. Anche questa città preserva l'impianto medievale e la cinta muraria, ma almeno ha una zona pedonale come si deve e finalmente vediamo la piazza principale occupata da tavolini e colori !
Dinkelsbühl

Indigene a Dinkelsbühl
Col sole che comincia a farsi basso, poi riprendiamo la strada, finalmente poco trafficata che passa in mezzo ai campi


Fino ad arrivare ad Augsburg (Augusta), per la notte.

Giorno 8 - Romantischestraße, seconda puntata



Memori delle esperienze non entusiasmanti nelle città più grandi, decidiamo di sacrificare la visita al centro di Augusta per una deviazione di non poco conto .... a poca distanza da dove siamo ci sono i resti del famigerato campo di concentramento di Dachau, anzi il KZ-Gedenkstätte Dachau.
Sotto un cielo plumbeo, come si conviene a questi luoghi, passato il centro informazioni si arriva all'ingresso del "campo", la cui visita è gratuita in quanto monumento nazionale.
Ingresso al campo di Dachau

E sul cancello in ferro ... la scritta che ancora oggi mette i brividi

Varcato il cancello, nonostante il campo sia veramente sconfinato, non si può non avvertire un senso di oppressione, senso che aumenta dopo la visita ai locali della palazzina che ospita il museo, con tanto di testimonianze e particolari agghiaccianti sull'organizzazione e le storie di chi è vissuto e morto nel campo.
Palazzina manutenzione (museo)

Ma il particolare più terrificante è la palazzina in mattoni rossi all'estremità del campo, è sopravvissuto ed è stato restaurato per mantenerne la memoria, il crematorio.
Crematorio
L'edificio conserva al suo interno gli ambienti più agghiaccianti, le sale di "disinfestazione", le "docce" e i forni, brrrrr.

Cuore pesante e ovviamente in ritardo, perché la visita, come di consueto, ha richiesto più tempo del previsto, riprendiamo l'autostrada diretti verso Augusta per completare il percorso della Romantische.

Poesia però che passa dopo aver percorso altri chilometri seguendo i cartelli marroni alternativamente in mezzo ai campi (su strade diritte) o nel traffico, tant'è che a Landsberg decidiamo di interrompere lo straSSio e iniziare a puntare verso le alpi, lambendo la periferia di Monaco.
Per questa volta il destino sarà benigno, arriveremo a Inzell ad un orario tranquillo, tanto da fare la spesa, preparare la cena a base ovviamente di wurstel, crauti e spatzle e stare alla finestra a guardare il temporale che arriva scuotendo gli alberi e oscurando le montagne, scrosciate di pioggia violenta, ma  che poi alla fine ridarà il cielo stellato. 
Panorami e temporali che richiamano in maniera poderosa la "Pastorale" di Beethoven !  

Giorno 9 - Deutsche Alpenstraße



Col sole e col consiglio della simpatica proprietaria del B&B di Inzell, prendiamo la strada per Berchtesgaden, ma con una deviazione verso la Rossfeld Panoramastrasse.
La Rossfeld è una strada alpina, circolare a pedaggio (5€ per le moto), ma se pernottate in zona (e Inzell è nella zona), il proprietario vi fornirà un voucher per accedere gratis. Vuoi farti scappare un'occasione del genere ? Certo che no, e infatti ci godremo una strada fantastica, asfaltata perfettamente, larga, con tanti curvoni goderecci e ovviamente vista sulle montagne.
In cima alla Rossfeld

Tra l'altro dalla sommità oltre all'Austria da un lato, dall'altro si vede il famoso "nido dell'aquila", ex residenza estiva del crucco coi baffetti e ora ristorante panoramico

Terminato il breve excursus da motociclisti smanettoni, si riscende a valle per due passi in centro a  Berchtesgaden.
Parcheggiate le moto, in maniera regolare, gratis, ma in un parcheggio che al massimo potrebbe contenerne 3 (decisamente i germanici sono molto meno moto friendly di quanto pensassimo) ci lanciamo all'esplorazione.
Berchtesgaden ha un centro caratteristico, con stradine in acciottolato, case colorate e piazza, 



Il corso principale e le strade adiacenti sono praticamente monotematici e fioccano i negozi di sport ! Troppo ginnici questi tedeschi.
Riprese le moto si parte davvero per la Alpenstrasse adesso !

Ancora una volta abbiamo i cartelli marroni a guidarci, la strada è bella, larga, asfaltata perfettamente, ma non è quello che ci aspettavamo. In pratica è un lungo fondovalle che segue la linea delle alpi bavaresi anche moderatamente trafficata, vista la zona mi sarei aspettato più passi, invece ne valichiamo ben pochi e alcuni molto inventati (alla francese per intenderci). Nonostante tutto però è fresca e decisamente molto meglio della Romantische.
E che siamo in Baviera ci viene ricordato regolarmente dai pali decorati all'ingresso di ogni paese che attraversiamo

In pratica la strada scorre via senza troppe emozioni, almeno fino all'arrivo del temporalone pomeridiano, un addensarsi di nubi all'orizzonte (pare di avere la contea di Mordor davanti) e una pioggia violenta, tant'è che dovremo rifugiarci sotto la tettoia di un benzinaio.
Passata la tempesta rispunta un po' di sole che ci permetterà di arrivare alla nostra destinazione serale a Ettal, costeggiando laghetti e guardando le montagne sempre sullo sfondo.
Panorami da Alpenstrasse

Giorno 10 - Deutsche Alpenstraße e Ravensburg



Il tratto conclusivo della Alpentrasse si sovrappone con quello della Romantische strasse e porta nientemeno che al castello più famoso della Germania, ossia Neuschwanstein.
C'eravamo già passati, ma stavolta l'avvicinamento dal lato tedesco ci consente una visione da lontano che non può che confermare l'impressione avuta da sempre .... è finto, troppo scenografico per essere vero !
Neuschwanstein da lontano



E' il monumento più famoso della Baviera, al costo di 3€ parcheggiamo le moto e ci concediamo un giro tra i baracchini di souvenirs e un'arrampicata fino alle porte del maniero.
Il maledetto covid ci impedirà la visione panoramica per eccellenza dal Marienbruke, chiuso per evitare assembramenti e ci dovremo accontentare di vedere il castello da sotto le mura. 

E entrare manco a pensarlo, a parte che non ci interessa, ma occorre prenotare il biglietto con anticipo via internet, altrimenti niente !
Conclusa la visita e acquistato il nostro souvenir preferito (lo 0 euro) puntiamo verso la vicina cittadina di Füssen, che poi è la tappa conclusiva della Romantische strassIo.
Due passi per la cittadina ci fanno apprezzare la vivacità del passeggio e i suoi edifici colorati


Tant'è che vista l'ora, una volta trovata una piazzetta secondaria ci concederemo una sosta al tavolino per un pranzo e una birretta in puro stile bavarese. 
E il pomeriggio come di consueto, nere nubi si addensano sulle nostre teste, e la pioggia ci farà decidere di lasciar perdere l'ultimo tratto di alpenstrasse che ormai corre solo in mezzo ai paesi e invece di arrivare fino a Lindau opteremo per puntare alla nostra meta successiva, a Ravensburg, sede della mitica Ravensburger.
Prima sosta al parco Ravensburger Spieleland in cui pensavamo (erroneamente) di trovare almeno un gift shop della famosa ditta, invece verremo abbondantemente delusi; nonostante il parco sia immenso, la biglietteria è disadorna con appena due vetrinette con qualche puzzle di rappresentanza.
Delusi ma non persi di animo ci dirigiamo verso la città e all'ingresso ci si imbatte nella sede, impossibile non arrivare davanti al cancello per una foto commemorativa 

Poi  anche in città prosegue la ricerca di un negozio, un gift shop qualsiasi cosa a firma Ravensburger, ma complice la lingua barbara delle (scarse) informazioni in nostro possesso, non riusciremo nell'intento. L'unico risultato sarà quello di passeggiare per il centro di Ravensburg, tra l'altro abbastanza anonimo, sotto la pioggia. 

Giorno 11 - Da Costanza a Livigno



Dopo colazione, un bel sole ci accompagna alla città di Weingarten, dove a quanto pare c'è una basilica che richiama San Pietro. Parcheggiate le moto, di nuovo con difficoltà (parcheggio moto di 3 posti) ci dirigiamo alla basilica che è grande si, in stile romanico pure, ma con San Pietro .... ha ben poco a che fare!
Basilica St. Martina a Weingarten

Lasciata poi alle spalle la deludente Ravensburg, puntiamo verso il famoso lago di Costanza o Bodensee, per curiosare sul lungolago di Friedrichshafen, città la cui fama è dovuta alla costruzione dei primi dirigibili Zeppelin agli inizi del secolo scorso, che aveva qui la sua fabbrica.
Museo Zeppelin

Monumento Zeppelin sul lungolago
Poi strada nazionale e qualche strada secondaria per cercare di apprezzare il lago di Costanza, ma con scarsi risultati
Lungolago
e di nuovo traffico e una spruzzata di pioggia per arrivare al capoluogo.
A costanza per fortuna c'è di nuovo il sole e ci possiamo concedere qualche passo in centro per visitare il monumento più famoso, ovviamente il duomo.
Lo "struscio" di Costanza

Facciata del duomo

Chiostro 

Bella la cattedrale e anche l'interno, dove nella cripta, risalente a prima dell'anno 1000 sono conservante le reliquie dei santi della zona.
Ancora due passi (senza trovare gadget degli di acquisto), un'occhiata al famoso Hotel Zeppelin, dalla facciata decorata
Hotel Zeppelin

e si conclude la nostra breve visita a Costanza.
Ripresa la strada, sconfiniamo in Svizzera senza problemi ne controlli e pur con qualche incertezza riguadagniamo l'autostrada in direzione Italia.
Il paesaggio svizzero scorre via tranquillo, da cartolina, e mentre le montagne "vere" si avvicinano la nostra attenzione viene attratta da un nuovo cartello di confine .... siamo in Liechtenstein. e allora che fai ? Esci dall'autostrada e vai a cercare il gadget !
Ci limitiamo a passare sulla strada che costeggia la capitale Vaduz, anche perché la strada che porta al castello è chiusa

E quel che più conta, dopo alcuni tentativi andati a vuoto riusciamo finalmente ad ottenere il sospirato gadget ... l'adesivo del Liechtenstein da esporre con soddisfazione sulla moto !

Ancora un po' di strada e poi a Davos, su per la strada fantastica del  Flüela pass ....
Pomeriggio inoltrato, traffico praticamente assente e una fantasistica giostra di asfalto tra le montagne

Al passo col sorriso
Breve sosta per ammirare le montagne, poi a valle come di consueto verremo raggiunti dalla pioggia che ci farà affrontare il Bernina e la Forcola all'umido, fino a raggiungere Livigno, sede del nostro ricovero notturno per oggi.
Si perché gli svizzeri ci fanno solo transitare e noi transitiamo e dormiamo in Italia !

Giorno 12 - A casa sfidando gli elementi

Tempo incerto, ma almeno non piove per cui dopo colazione un po di sano shopping come si conviene in quel di Livigno e di nuovo in direzione Bernina.
L'intenzione era quella di affrontare i passi dello Julier e del San Bernardino in modo da rientrare in Italia da Lugano, ma la pioggia ci sorprende di nuovo e dal momento che sembra abbia intenzione di durare, optiamo per un cambio di programma e scegliere un rientro breve passando dal Maloja, Val Chiavenna e SS36 verso Lecco.
Decisione che poi scopriremo azzeccatissima, le precipitazioni hanno allagato alcune strade in zona Como causando non pochi problemi alla circolazione !
Poi pianura e caldo fino a casa, non senza il divertimento finale della Serravalle al tramonto.

Note finali

Una volta a casa emergono alcune considerazioni sulla Germania che non ci saremmo mai aspettati : 
  • La Romantische è una sòla ! Alcuni paesi sono carini, tanti sono insignificanti e la strada ha solo alcuni tratti divertenti, per il resto è una lunga strada di collegamento che obbliga al passaggio nel centro dei paesi, traffico e impicci compresi, ben si merita l'appellativo di Romantische StrassIo
  • La Germania non è moto friendly come ci aspettavamo, parcheggi moto praticamente inesistenti, anche se la pratica sembra quella di lasciarle sui marciapiedi, e pochissimi motociclisti in giro
  • La Germania è molto meno accogliente degli altri paesi, il turista è più sopportato che incentivato, tant'è che che anche a ricordini siamo messi malissimo, pochi e veramente bruttarelli
  • Hotel e B&B, mediamente più cari di Italia e Francia e spesso con gestione del check in in automatico con poche (rigorosamente in tedesco) o nessuna informazione e orari "nordici" diversi dai nostri ... arrivare alle 20 in albergo potrebbe riservare dei problemi.
Per il resto belli i panorami di Foresta nera, bellissime le valli del Reno e della Mosella e gradevole la Alpenstrasse, ma strade talmente larghe e perfette che alla lunga risultano noiose, strade che potrebbero diventare emozionanti se fatte a velocità molto al di là dal limite (che comunque è 80 - 100 Km/h), ma non è il caso visto che abbondano gli autovelox.

La Germania invita a muoversi, a percorrere chilometri in abbondanza senza problemi, tutto pulito, tutto ordinato, tutto organizzato, bella si ma alla lunga noiosa, ci torneremo sicuramente, ma è un paese che più che in moto è meglio girare in auto e a piedi. 
 











venerdì 30 luglio 2021

2021 - Germania 1, Schwarzwald e grandi fiumi

Seconda estate di COVID, per fortuna ci si può muovere, anche se limitatamente, e visto che ogni paese fa un po' come vuole, meglio non attraversare troppi confini.

Un breve giro sui siti istituzionali e scopriamo che tra i nostri vicini la Germania è quello che al momento delle agognate ferie, pone meno restrizioni. Certo c'è la Svizzera in mezzo, ma gli extracomunitari consentono il transito via terra senza formalità. Quindi deciso ... estate 2021 tocca alla Germania e alle sue tanto decantate strade.

Giorno 1 - Genova -  Villingen-Schwenningen

Partenza di buon mattino per affrontare una buona dose di autostrada prima italiana e poi svizzera con tanto di bollino (37 euro).  Passato il San Gottardo, e la relativa coda prima deviazione verso il Klausen Pass, belli vispi su per la salita e già si capisce che sarà una vacanza umida .... in quota infatti troveremo un tempo "invernale"

Peccato perché la strada e il panorama (per quel poco che si è visto) ci son sembrati veramente belli, come nella migliore tradizione dei passi svizzeri.
A valle per fortuna non piove e possiamo dirigerci con decisione verso le famose Cascate del Reno.
Schloss Laufen è il punto panoramico più attrezzato ed è moto friendly
Parcheggio moto

Pagato un biglietto di 5 franchi, si può accedere alle piattaforme affacciate proprio sulle cascate più estese d'Europa e l'impatto è decisamente notevole .... è veramente taaaaaaaanta acqua !
Un Reno .... agitato
Aggiungiamo poi che le piattaforme sono quasi dentro la cascata, è facile rimanere ipnotizzati dal rombo assordante ad ammirare la potenza dell'acqua.
Dentro la cascata
Ancora qualche chilometro e si sconfina in Germania, perfetto per una spesa viveri ad una vera Lidl tedesca e raggiungere la nostra prima sosta germanica a Villingen-Schwenningen, paese che ricorderemo solo per la lunghezza del nome e per la durata biblica dei rossi ai molteplici semafori !

Giorno 2 - Castelli e Danubio


Mattino con il sole, buonumore obbligatorio supportato dai primi chilometri di strada "da moto". Siamo lungo la Valle del Danubio (Donautal) e la strada corre accanto al grande fiume (ancora giovane), in un paesaggio collinare e tra qualche gola spettacolare. Inutile rimarcare il perfetto stato dell'asfalto tedesco, anche se la valle del Danubio è percorsa da una strada "provinciale", non presenta sconnessioni neanche a cercarle.
Prima sosta al bel castello di Sigmaringen, affacciato sul Danubio
Sigmaringen riflesso sul Danubio
Avremo meno soddisfazione dal castello successivo, infatti il Castello Lichtenstein, è molto più frequentato inoltre al momento del nostro passaggio c'era una coda infinita per accedere al borgo medievale (oltre al biglietto di 4€), il che ci ha fatto desistere a favore dell'altro in programma; lo spettacolare castello Hohenzollern.
Lo vedi da lontano, e al pari di altri castelli, sembra veramente finto, come quello delle favole .... in cima alla montagna, spuntano guglie e pinnacoli tremendamente coreografici.
Castello Hohenzollern con moto

Castello Hohenzollern

E con una panchina vista collina, ci concederemo uno dei migliori picnic della vacanza con panorama superlativo. Dopo i famosi castelli del Baden, tappa successiva è il villaggio più famoso della foresta nera, Triberg , il paese dei cucù.
Ok il prodotto tipico lo si può intuire già prima di entrare in paese ...
Il grande cucù della foresta nera

Con 1 €, si può animare il gigantesco cucù ! Da bravi turisti non resisteremo e investiremo l'ingente somma per vedere marionette e personaggi animarsi (e poi capisci perché i tedeschi son tutti in Italia in vacanza).
Due passi in paese alla caccia di qualche gadget, senza grosse soddisfazioni per poi passare alla curiosità successiva .... La dove nasce il nostro amico Danubio.
E' un po' di tempo che il grande fiume ci accompagna nei nostri viaggi (Romania2018, Budapest2019), e qui inizia il suo percorso. Inerpicati per una stradina molto secondaria, guidati da "Furio", poco lontano da Triberg si può arrivare a Donauquelle / Bregquelle. Un ristorante, qualche casa di campagna ma con un paio di punti notevoli 
Spartiacque Reno / Danubio
E qualche passo sotto il ristorante, un sentierino con tanto di pannelli informativi conduce al "pisciuelo" che altro non è che il neonato Danubio (anche se il fiume in realtà è il Breg)
Danubio neonato


Ma la disputa su quali siano le reali sorgenti del grande fiume è ancora aperta, sicuramente la più coreografica è quella in pieno centro a Donaueschingen, nei giardini dei principi Fürstenberg, dove il Breg si unisce al Brigach e diventa ufficialmente Danubio ! 
Danubio neonato, ma stavolta nobile !
Stanchi e soddisfatti potremo ritirarci per la notte, poco lontano in quel di Breitnau.

Giorno 3 - Schwarzwald Panoramastrasse 



Colazione e al mattino con l'aria fresca della foresta nera, subito sulle belle e rilassanti strade tedesche fino ai 1200 metri del Kandelpass, (punto più alto della panoramastrasse) dove il panorama si apre sulla pianura sottostante, fino a vedere la catena dei Vosgi e la Francia all'orizzonte.
Kandelpass

la in fondo c'è la Francia

Da li poi, discesa verso Waldkirch e poi fino a Friburgo in Brisgovia per visitare la storica città.
Parcheggiate le moto in quello che sembra l'unico parcheggio moto del centro città in Karlsplatz, via caschi e giubbotti e a spasso ad esplorare.
Friburgo appare come le classiche cittadine tedesche, ordinata, pulita e nel centro anche colorata. La prima sosta è alla cattedrale, che da tradizione nella piazza antistante la mattina ospita il mercato degli agricoltori locali
Guglia della cattedrale ... un ricamo in pietra

Piazza del municipio

Torre McDonalds
E' una cittadina universitaria, molto animata in cui è piacevole perdersi nel viavai del centro, fermarsi a un tavolino per un po di street food, e comunque la giornata estiva aiuta.
Ripartiamo da Friburgo nel pomeriggio, quando fosche nubi si cominciano a radunare diretti verso il Feldbergpass, avremo modo di apprezzare la bella strada in salita, ma in discesa ahimè verremo raggiunti dal temporale che ci farà passare la vogli di passeggiare in riva al Titsee (località di vacanza molto gettonata dai tedeschi), che tra l'altro è molto poco moto friendly, impossibile fermarsi se non lontani dal paese e camminare, ma imbustati con la tuta da pioggia non è che sia il massimo.

Giorno 4 -  Schwarzwald Hochstrasse e Terme



Rotta impostata, con un obiettivo preciso, al mattino ci facciamo cullare dalle belle curve delle strade secondarie diretti verso Freudenstadt, dove inizia la Hochstrasse.
Strade belle, ma alla lunga poco interessanti, almeno fino al fuoriprogramma .... con l'occhio sempre attento verremo attratti dal paese di Schiltach, colorato e caratteristico tanto da sembrare una cartolina
Schiltach

Una piccola sosta gratificante per qualche foto e due passi tra le viuzze in acciottolato del paese, dove constateremo la scarsità di turisti, decisamente il COVID ha picchiato dutro anche in Germania!
Ripresa la strada finalmente poco dopo Freudenstadt, imbocchiamo la D500, ovvero la famosa

Percorreremo in scioltezza i chilometri su questa larga e bella strada fino al suo punto più alto, ai 1036 metri del Mummelsee, un laghetto di montagna con parcheggio, negozi di souvenir, albergo e ovviamente leggenda locale .... "pare che nelle notti di luna piena il lago si popoli di ninfe e appaia il re del lago "
Ok luogo turistico per eccellenza, quindi per noi un ottimo punto sosta per prendere una assaggio dei prodotti tipici, bretzel e torta della foresta nera
Bretzel e torta


Ma bando alle ciance, abbiamo qualcosa di preciso in mente, per cui via verso la meta del giorno Baden Baden.
Sistemati in un B&B in zona pedonale, daremo il nostro meglio nella ricerca dell'obiettivo : 
    Deficiente 1     - Imposto maps per vedere come raggiungere le terme 
    Maps                - Siete giunti a destinazione 
    Deficiente 2     - Occhi a pallina e risata
Per farla breve, non ci eravamo accorti che il nostro B&B era praticamente davanti a Caracalla SPA
Ingresso di Caracalla SPA
A nostro discapito bisogna dire che più che un complesso termale l'ingresso sembrava una palazzina di uffici .... però ci siamo conquistati e goduti (finalmente) qualche ora a mollo nelle acque calde termali.

E dopo le terme, per cena al biergarten della Löwenbräu, carino, ma silenzioso fino al paradosso; tavoli pieni ma nessuna risata, schiamazzo o brindisi .... tutto molto, corretto, pulito, ordinato .... praticamente noioso.

Giorno 5 - Technik Museum Speyer e Treviri



Pochi chilometri ci separano da Baden a quello che era tra i miei obiettivi da tempo, il Technik Museum Speyer. Una raccolta di mezzi di trasporto e tecnologia di prima qualità, con ovviamente una larga sezione dedicata all'aviazione e allo spazio ! Una sosta irrinunciabile.
troverò parcheggio ?
Inutile dire che mi sento un bimbo alle giostre, in considerazione del fatto che oltre agli aerei il pezzo di maggior pregio è uno dei Buran sovietici .... 
Il Buran
La collezione poi è ricca di cimeli provenienti dall'Unione sovietica, tra i quali una tuta indossata dal mitico Leonov, secondo per fama solo a Gagarin. 

Non mancano anche cimeli "americani" tra le altre cose un vero pezzo di Luna
Ma anche tanti pezzi che raccontano la mobilità degli anni che oramai sembrano lontanissimi ...

Vespa e Isetta

Il barone rosso

Terminata la visita, comunque più lunga del previsto, resta il tempo per un salto ad Heidelberg per un'occhiata al castello
Castello di Heidelberg

dove dei solerti custodi ci impediranno di entrare per qualche motivo, per poi proseguire verso Worms per NON ammirare la famosa cattedrale, la cui visione anche all'esterno è completamente occlusa da mura, da una tribuna per spettacoli e da un biglietto per entrare nei giardini dove è in corso una qualche manifestazione.
Unica parte visibile della cattedrale di Worms

Mesti e irritati nei confronti dei tedeschi che a quanto pare non gradiscono i turisti, non ci resta che imboccare l'autostrada fino alla nostra prossima meta, Treviri una delle più antiche città della Germania.

Giorno 6 - Valli della Mosella e del Reno



Quattro passi per le vie del centro storico di Treviri (Trier) al mattino, mettono subito di buon umore. La città è veramente carina, impreziosita con alcuni ruderi di epoca romana, come il suo monumento più famoso, la Porta Nigra
Porta Nigra a Trier
Nei cui pressi c'è anche la statua che omaggia il cittadino più famoso, Karl Marx
Karl Marx
Il centro poi è un compendio delle cittadine tedesche, colorato, ordinato, pulito
Rathausplatz di Trier

Palazzo del principe elettore

Da Treviri un prima strada veloce, e poi una stradina nel bosco fino ad arrivare, quasi all'improvviso e in modo del tutto inaspettato a quello che è forse il più bel panorama visto in questa vacanza.
Emersi dal boschetto, la strada verso la valle della Mosella ci fa affacciare sopra l'ansa del fiume sopra il paese di Piesport ...
Uno spettacolo per cui non bastano gli occhi ! Colline coltivate a vigna, sull'immenso ferro di cavallo che è l'ansa del grande fiume e abbraccia tutto lo sguardo

E' un immagine che va conservata nella mente, per quanto panoramiche le foto non riusciranno mai a rendere l'idea della bellezza di questa parte di mondo.
Aggiungiamoci poi che la strada non è per niente brutta, e il gioco è fatto !

E' piacevole seguire il corso della Mosella nella sua valle, strade larghe, vigne a perdita d'occhio e il placido fiume alternativamente alla nostra destra o sinistra. Che poi tanto placido non è, qua e la si vedono ancora le tracce della piena della settimana scorsa, che in qualche caso deve aver fatto passare brutti quarti d'ora agli abitanti della zona.
Come valle fluviale che si rispetti, spesso sui rilievi poggia un castello, qualcuno è poco più di un rudere, qualcuno è sede di aziende vinicola
Vigne con marchio

 e qualcun altro sembra messo li apposta per fare la cartolina come quello di Cochem
Cochem
E il nostro girellare ci porta fin quasi a Coblenza dove dopo una "Umleitung" (deviazione) migliore della strada normale ci affacceremo sulla valle del Reno, con immancabile pausa foto dal punto panoramico Königsstuhl Rhens, da dove vedere un tratto del maggior fiume tedesco, e in lontananza il castello di Marksburg

E ora tocca alla valle del Reno, anche questa decisamente bella, facile incontrare castelli e panorami niente male, sempre con un occhio all'acqua che fin da subito ci appare molto vicina, pure troppo, alla strada.
Ci piace percorrere questa strada, non faremo tante foto se non a quelli che sono gli esercizi obbligatori, ossia a Loreley, simpatica sirena con il vizio di far naufragare le imbarcazioni
Statua di Loreley
Per proseguire poi al caratteristico Burg Pfalzgrafenstein, vecchia dogana fluviale, oggi attrazione turistica, ma al momento del nostro passaggio praticamente a mollo nelle acque (alte) del Reno



E da qui dopo un'altra Umleitung goduriosissima (che ci farà passare da un passetto secondario in quel di Presberg), possiamo dichiararci soddisfatti e ritirarci per la notte nei pressi di Magonza