2018 - Romania, dal Maramures al delta del Danubio
E ci siamo ...
Al secondo tentativo, visto il fiasco per motivi tecnici dell'anno scorso, siamo pronti a questa bella avventura. Tanti chilometri in programma, come mai avevamo fatto in precedenza, perchè nonostante tutto ... la Romania è davvero lontana.
Giorno 1 - Firenze - Siofok (H)
Partenza di buon mattino, e poi tanta autostrada, ma tanta davvero attraverso Italia, Slovenia e parte di Ungheria per arrivare stanchi, ma soddisfatti a fine giornata in quel di Siofok, località balneare sulle rive del lago Balaton, il mare degli Ungheresi.
Poco tempo a disposizione per fare i turisti, ma una passeggiata serale sul lungolago ci sta, con tanto di "kürtős kalács" (il "camino dolce" tipico della zona), caldo appena fatto e scrocchiellato passeggiando.
Sveglia con un cielo plumbeo che ben presto si trasforma in temporale, non resta che indugiare a colazione e attendere un lento miglioramento. Decidiamo di partire in tarda mattinata, quindi al secondo giorno di viaggio saremo già in ritardo, ma almeno già prima di avventurarsi nella circonvallazione di Budapest la pioggia ha lasciato posto ad un bel sole.
La pianura ungherese scorre rapida, ma è veramente tanta ... arriveremo alla frontiera di Csengersima - Petea, che è gia pomeriggio inoltrato.
L'effetto non è dei migliori, tanti zingari in transito a piedi doganieri rumeni molto formali con tanto di richiesta dei documenti a cui non eravamo preparati (pensavamo fosse un confine ormai fittizio, come quello tra tanti paesi europei). Però è fatta !!!
Anche se l'ambiente frontaliero non invita alla sosta ci siamo .... siamo in Romania !!!
Primi chilometri e tanta campagna e alla prima città,Satu Mare, faremo conoscenza con alcuni degli aspetti tipici che ci accompagneranno per tutto il viaggio :
strade buone che improvvisamente diventano sterrate quando ti deviano sulla costruenda circonvallazione/camionale della città
carretti rabberciati alla meno peggio tirati da cavalli (ma fan parte del panorama)
cicogne, tante cicogne, col nido in cima ai pali della luce
Cicogne di benvenuto
Chiese ortodosse ovunque
Svalicato il confine con la regione rurale del Maramures al passo Huta, si addensano sui di noi dei fastidiosi nuvoloni che ci faranno arrivare a destinazione completamente fradici.
Tuttavia, nonostante lo sterrato per arrivare, verremo calorosamente accolti dal personale della graziosissima pensiunea "Plai cu Peri", non ci resta che passare una comoda notte tra le calde pareti in legno della struttura.
Al mattino una buona colazione e può iniziare l'esplorazione dei primi monumenti tipicamente rumeni
Daniela, Plai cu Peri e le guglie del Monastero
Prima tappa è proprio dietro la "pensiunea", ed è il bellissimo monastero di Sapanta Peri, che ospita la chiesa in legno più alta del mondo (iscritta nel Guinness world record), che manco a dirlo è patrimonio UNESCO.
Chiesa di Sapanta Peri
Le chiese in legno sono una caratteristica di questa regione. Prima per ordine imperiale, poi per tradizione i rumeni di questa regione hanno costruito le chiese interamente in legno, senza far uso di chiodi o altri elementi metallici !!
Alloggi dei monaci a Sapanta Peri
Poco distante c'è l'attrazione turistica più famosa della città, il "Cimitero allegro", grazie all'idea di uno scultore locale del secolo scorso il piccolo cimitero del paese si è trasformato in luogo colorato testimone della vita dei paesani.
Ogni lapide del cimitero è in legno, scolpita e colorata vivacemente e tutte anziché il classico triste epitaffio, riportano un aneddoto divertente della vita del defunto.
Lapidi colorate con gli aneddoti
La notorietà del posto fa si che sia affollato di turisti, specialmente locali, e ovviamente non manca il mercatino di souvenirs nelle piccole strade intorno al cimitero.
Riprese le moto e passata la città di Sighetu Marmaţiei dopo poco si arriva ad uno dei maggiori complessi monastici della regione.
Il monastero di Bârsana, oltre ad essere di una dimensione importante ha come caratteristica di essere costituito da diversi edifici, tutti completamente in legno !
Complesso monastico di Bârsana
Un giardino curatissimo, fiori, turisti, ma resta comunque un aura "mistica", si avverte palpabilmente di essere in un luogo "sacro".
Come nella migliore tradizione ortodossa, la chiesa è riccamente decorata, ma è un arte "semplice", nessuna pretesa di rivaleggiare con l'arte classica, ma semplicemente fine a se stessa. Le decorazioni servono a illustrare le storie della bibbia
Soffitto della chiesa maggiore
Iconostasi della chiesa maggiore
Tutte queste cose nuove da vedere ci fanno perdere (perdere ?) non poco tempo, riprendiamo le moto nel primo pomeriggio solo per prendere una nuova dose di pioggia che ci farà fermare poco dopo a Moisei, all'accogliente pensiunea "Lido". Pochissimi chilometri oggi, e programma di viaggio irreparabilmente saltato, ma le condizioni meteo sconsigliavano di affrontare la prima salita sui Carpazi, in queste condizioni; la rimanderemo al giorno dopo.
Anche stamani il tempo non è un gran che ma almeno non piove in maniera intollerabile e possiamo lanciarci alla conquista del primo valico dei Carpazi.
La salita è divertente, nonostante il fondo bagnato, la strada scorre piacevole tra paesini sonnacchiosi e boschi. In cima troveremo ad attenderci una temperatura tutt'altro che estiva e un bel nebbione, ma va bene così ... i Carpazi devono mantenere una certa nomea.
Ai 1416 metri del passo Prislop, è necessaria una sosta riscaldante alla Cabana Alpina, la cui proprietaria scopriremo, ha lavorato in Italia e ovviamente parla un buon italiano.
Le moto davanti all'ingresso del monastero Prislop
Conquistato il Passo Prislop !
Come nelle migliori tradizioni anche italiane, anche dopo il passo la strada è asfaltata perfettemante, ma solo nel distretto del Maramures, appena si cambia distretto, si entra in Bucovina e la strada diventa una compilation di rattoppi di asfalto !!
Per fortuna la situazione asfaltica migliorerà decisamente una volta imboccata la statale successiva che, oltrepassato il Passo Mestecăniş ci conduce verso i primi monasteri dipinti, tipici della Bucovina e anche questi patrimonio UNESCO.
Il primo che incontriamo sul nostro percorso è il "Moldovita" (ingresso 5 Lei, poco più di 1 euro).
Superate la cinta muraria difensiva ci troviamo davanti a quella che è una vera "bibbia a fumetti"
Turista con 2 monaci
Giardino e portone d'ingresso
Uno spettacolo ammirare la quantità di dipinti, un po di dispiacere nel notare quante siano rovinate, consumate dalle intemperie .... d'altronde questi affreschi hanno qualche secolo e così all'aperto non sono destinati a durare, ma ad essere ritoccati continuamente.
Ma il tempo scarseggia, per cui via in moto ...
Tra le colline della Bucovina
Tra Moldovita e Sucevita
Proseguendo sulla strada, tra un verde intenso e un gradevole su e giu collinare si arriva al monstero "Sucevita"
Stessa impostazione, temi molto simili (in fondo le storie della Bibbia sono sempre le stesse)
Chiesa del Monastero Moldovita
Il giro prosegue seguendo le indicazioni per la città di Gura Humorului, e visto che c'è ancora tempo, nonostante una fastidiosa pioggerella, riusciremo a visitare anche uno dei più importanti, il Monastero di Voronet
Monastero Voronet
e anche quello di Humor, a poca distanza dalla città
Monastero di Humor
Fatta la scorpacciata di monasteri UNESCO, non resta che trovare alloggio e passare la notte. Grazie all'ampia offerta di "cazare" e "pensiunea", non avremo problemi e faremo tappa alla pensiunea "Lions" a Gura Humorului, con servizio (reception e cucina) 24 h.
Al mattino, non piove (per fortuna) e dopo colazione puntiamo le ruote verso Târgu Neamţ, per continuare la serie dei monasteri. Una veloce occhiata ai ruderi della fortezza che dominano la città e poi la strada verso il monastero, ci riserva una prima sorpresa.
Assolutamente fuori programma, poco prima di arrivare al monastero c'è un seminario, con tanto di chiesa in stile "Bucovina", ma con la caratteristica di essere stata costruita non molti anni fa.
Sicuramente non è un monumento storico, ma la chiesa, anzi la biserica "Sfântul Ioan Iacob de la Neamt" ci da modo di apprezzare la vivacità delle colorazioni e dei colori al massimo dello splendore, in contrasto con quelli storici, ma ormai sbiaditi degli altri monasteri.
Chiesa San Ioan Iacob
Conclusa la visita, a poca distanza troviamo il monastero, con tanto di turisti (il tour dei monasteri è uno dei preferiti dai vacanzieri rumeni), difeso dalla cinta muraria.
Cinta muraria del monastero Neamt
A differenza dei precedenti la chiesa del monastero Neamt non è dipinta e non lo è mai stata ...
Chiesa del monastero Neamt
Grazie ad uno dei monaci poliglotta, avremo anche la possibilità di una piacevole chiaccherata a proposito della storia del monastero e della cultura "ortodossa".
Iconostasi
Il complesso monastico è costituito da diversi edifici, uno dei quali particolarmente pregevole, la biblioteca, diventata ora il negozio del monastero.
Biblioteca del monastero Neamt
Ma non finisce qui !!! Siamo sulla strada dei monasteri e anche se cominciano a diventare un po troppi ... faremo l'ultimo sforzo per visitare almeno gli ultimi.
Pochi chilometri e in una valle laterale Ci affacceremo anche a Sihăstria e a Secu . Ognuno diverso dall'altro, entrambi rappresentanti oasi di pace e religiosità
Ingresso del monastero di Sihăstria
Chiesa del monastero di Sihăstria
Monastero Secu
Personaggi ....
Tralasceremo la visita degli altri sulla "strada dei monasteri", un po perchè la strada per arrivarci è sterrata, un po perchè ... anche basta.
Belli, ma ce ne sono veramente tanti. Abbiamo selezionato alcuni tra i più noti, ma vi posso assicurare che ad ogni piè sospinto ne spunta fuori uno. Piccoli, grandi, nuovi o antichi ... ne prendiamo mentalmente nota, ma quello che ci resta addosso è che in questa regione, (e anche nel resto del paese, come avremo modo di verificare poi) è ancora presente una fortissima religiosità.
Concluso il tour dei monasteri, torniamo ad essere motociclisti, ci aspettano delle strade "sulla carta" estremamente interessanti ....
Dopo qualche bella curva per oltrepassare il passo Petru Voda, costeggiando il lago Bicaz dovremo invece fare i conti con una strada dal pessimo fondo. Il lago offre numerosi scorci panoramici e un bel passaggio sulla diga, ma la strada è una sequenza di rattoppi ... senza che ce ne siano due di fila alla stessa quota. Un bello "stress test" per le nostre moto, che verrà brillantemente superato.
Per fortuna la strada successiva, quella che attraversa le "gole di Bicaz" è una bellissima pista.
Seppur breve, ci troviamo a scorrere tra pareti di roccia verticali, (oltre ai vari baracchini di souvenir disseminati lungo la strada) con tanto di tornanti tra le gole !!
Gole di Bicaz
Uscita dalle gole con 3 tornanti
La strada e i paraggi son talmente belli, ma brevi, che ci concederemo un passaggio multiplo su e giu per il tratto maggiormente panoramico.
La strada prosegue poi con un ottimo asfalto che ci porterà prima a costeggiare il "lacu rosu", per l'occasione non rosa, ma marrone a causa delle piogge dei giorni precedenti, per poi salire ai 1200 metri del passo Pangrati, fino aGheorgheni e a seguire una veloce cavalcata tra le belle e scorrevoli strade collinari della "terra dei siculi", fino a Miercurea Ciuc .
In questa zona dei carpazi orientali, ai confini della Transilvania storica, oltre ad esserci una minor offerta turistica in fatto di pensiunee, scopriremo di essere in una specie di "alto adige".
Qui, nel distretto di Harghita, la popolazione è costituita da un gruppo etnico (i siculi, appunto) di lingua ungherese, attivamente impegnati a conseguire una larga autonomia dal governo di Bucarest.
Come avremo modo di constatare i "siculi" prediligono comunicare in ungherese o in tedesco ... e si sono dimostrati meno "friendly" dei rumeni con cui avevamo interagito fono ad ora. Niente di che, ma nei nostri confronti quei pochi con cui abbiamo avuto a che fare hanno mantenuto un cortese "distacco".
Sosta notturna al Park Hotel, un po caro per gli standard rumeni, ma comunque assolutamente abbordabile.
Oggi qualche chilometro in più, il meteo finalmente favorevole consente il trasferimento verso uno dei luoghi maggiormente attrattivi del paese, il delta del Danubio.
Lasciata alle spalle Miercurea Ciuc, i primi chilometri scorrono piacevolmente in un paesaggio collinare fino al passo Ghimes, che consente una bella vista sui Carpazi orientali e sopratutto è dotato di baracchino con tanto di Kurtos caldi, che ovviamente non possiamo trascurare !!!
Motociclisti e baracchino con Kurtos ... al passo Ghimes
colline della "terra dei siculi"
Giù dal passo poi comincerà una lunga sequenza di paesi, molti con poplazione "gipsy", come avremo modo di capire ... invisa ai rumeni e strade relativamente trafficate, che richiederanno più tempo del previsto, per raggiungere Galati.
Galati è una città industriale, molto industriale ...
Benvenuti a Galati !!
sviluppata sulle rive del Danubio durante il regime socialista del dopoguerra, ne sono testimonianza gli enormi palazzoni grigi in stile "razionalista brutto" lungo le vie principali. Pur non evidenziando problemi se non dal punti di vista estetico, eviteremo la sosta prevista qui per puntare subito a Tulcea.
Ma tra Galati e Tulcea di mezzo c'è il Danubio e non essendo proprio un fiumiciattolo, non ci sono ponti, ma un servizio di traghetto rapido.
Trovato il "porto" e pagato il biglietto (10 lei circa 2,5 euro per moto e persona) procederemo all'imbarco, un po avventuroso, e alla traversata
Pronti alla traversata
Chiatta - traghetto sul Danubio
Fatta la traversata e scesi dal traghetto in maniera "acrobatica" con una rampa metallica non perfettamente allineata alla banchina, e sopravvissuti al caos dell'entrata e uscita, restano da fare i circa 80 chilometri per arrivare a Tulcea.
Chilometri che scorreranno piacevolmente in un continuo su e giù collinare tra immensi campi di mais e girasoli.
Anche a Tulcea è stato tentato uno sviluppo industriale, entriamo in città costeggiando una enorme fabbrica di alluminio e una testimonianza del passato...
Testimonianze del passato "sovietico"
Tulcea però si sta riconvertendo al turismo, è diventata la base ideale per tutte le attività acquatiche che è possibile svolgere sul delta del Danubio. Prenderemo alloggio alla pensiunea "Delta Dunari" che è praticamente sul lungofiume che funge sia da passeggiata che da imbarcadero per i numerosi servizi diretti al delta.
Di sera sul lungofiume c'è anche un po di movimento turistico, certamente non è Rimini, ma l'impegno c'è. Quello che lascia a desiderare per adesso è ancora l'aspetto estetico ... il lungofiume è dominato dai soliti palazzoni in cemento soviet style.
Passeggio serale sul lungofiume di Tulcea
Aiutati da una gentile ragazza della pensiunea prenderemo contatto con una delle molte compagnie che organizzano gite in barca sul delta, dando appuntamento per il giorno seguente.
Giorno 7 - In barca e in moto sul Delta del Danubio
Ad un ora più che comoda un simpatico George, viene a prenderci alla pensiunea per accompagnarci al suo molo, dove prenderemo una barchetta in legno insieme ad una coppia di tedeschi e a una famiglia spagnola.
Abilmente condotta da chi conosce questi paraggi come le sue tasche, con la barca percorreremo un tratto di Danubio per poi inoltrarci tra i molteplici rami laterali in modo da apprezzare l'enorme quantità di uccelli acquatici presenti ....
A zonzo tra i canali ...
Cormorani, garzette e mille altre varietà ... ma sopratutto incontreremo gli attori principali di questa bellissima zona umida ... i pellicani !
Pellicani
Ma a prescindere dai pellicani, lo stagno e la zona circostante che i locali chiamano "paradiso" è un vero zoo a cielo aperto, ed anche affollato !!
E la cosa più bella in assoluto però è quella di fermarsi in mezzo all'acqua col motore spento per ascoltare il festoso chiasso infernale prodotto dalle migliaia di uccelli.
Bello ... decisamente bello ... i chilometri per arrivare fin qui sono stati spesi decisamente bene !!!
Rientrati a Tulcea il primo pomeriggio, sfruttiamo poi il resto della giornata di sole per un giro tra le terre del delta, così senza meta, ma con gli occhi aperti.
Nei dintorni di Murghiol
Il nostro vagabondare ci porterà fino a Dunavăţu de Jos, dove finisce la strada ... per poi rientrare verso Tulcea con una bellissima luce radente.
E guardando la cartina non si può non avere un brivido di emozione nel vedere quanto siamo lontani da casa, arrivati fin qui con le moto
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