giovedì 26 luglio 2018

2018 - Romania, Transilvania e dintorni

<<< Prima parte

Giorno 8 - Da Tulcea a Poiana Brasov


Lasciamo Tulcea diretti verso Braila inseguiti da un cielo plumbeo, ma che ci consentirà comunque di traghettare il Danubio con le insidiose rampe metalliche asciutte ...
Traghetto sul Danubio verso Braila
Un appunto, la traghettata di moto e passeggero a Galati costa 10 Leu, a Braila 15; non abbiamo capito il perchè visto che le condizioni della traversata sono assolutamente comparabili .... son comunque cifre decisamente "sostenibili" .
Attraversata Braila un po di pioggia (non vorremmo mai farcela mancare), ci accompagna fino a Buzau, anche se poi arriva il caldo del sole di luglio. In tempo per arrivare asciutti e accaldati alla prossima sosta che è la sede di un curioso fenomeno geologico, sono i "vulcani di fango" di Paclele Mari.
Lasciata la strada statale, quella per arrivare ai vulcani è decisamente più malmessa, ma comunque percorribile senza problemi, quello che attrae la nostra attenzione, oltre al grazioso panorama verde, è una geniale indicazione di pericolo ....
Come ti segnalo la buca !
Qualche volenteroso ha ben pensato di segnalare una buca piuttosto insidiosa con pochi mezzi, ma molta fantasia .... qualche bastone e una bottiglia di plastica colorata !
Fantastico !!!
L'area dei vulcani poi è ben attrezzata con parcheggi, tavolini e bar ristorante. 5 Leu di parcheggio e 10 per entrare a vedere i vulcani ...
Come al parco delle "Salse di Nirano" vicino a Modena, anche qui abbiamo a che fare con un panorama lunare, originato dalle continue colate di fango, e alcuni coni che bloblottano
Daniela ... sulla Luna

blub .... blub ....
Riprendiamo la DN10 in direzione Brasov per svalicare di nuovo la catena dei Carpazi e poi una volta in città imboccare la strada per Poiana .... La strada più da delinquenti del mondo !!!
Circa 12 km di pista ... larga ! Curve ampie disegnate col compasso, asfalto perfetto, il non plus ultra della strada da fare in moto !!! Un vero spettacolo !!!

A Poiana Brasov, località sciistica a due passi dalla città, nonostante l'ampia scelta di alberghi e pensioni, da bravi turisti ci faremo abbindolare dal nome e dall'aspetto "tematico" dell'Hotel .... "Acasa la Dracula".
E' vero ... è un 4 stelle, costa un po di più della classica pensiunea, ma vuoi mettere .... dormiremo in un castello (falsissimo), in stile "transilvanico", arredato con alabarde, pelli d'orso e mazze ferrate ! Kitsch ... ma irrinunciabile ... prenderemo possesso della nostra stanza ridendo come dei cretini ... impagabile
A casa di Dracula

 Giorno 9 - Peles, Bran e Brasov


Una buona colazione e per una volta in giro leggeri, dedicheremo la giornata alla visita della zona di Brasov, da Poiana discesa verso Rasnov e poi verso Sinaia dove ha sede il più bel castello della zona, il palazzo d'estate dei reali di Romania, ossia il Castello di Peles.
Peles è uno dei monumenti più visitati della Romania ed è giustamente assediato da sciami di turisti e conseguentemente pullman in manovra su strade da "carretto". Impossibile pensare di lasciare le moto in strada, usufruiremo per la modica spesa di 5 Leu di uno dei parcheggi vicino all'ingresso.
Il castello, costruito da Carlo I (primo re di Romania), è in stile "austriaco" ed è immerso in un bel bosco sul fianco di una collina .... estremamente coreografico.
Carlo I

Cartolina da Peles
La visita è breve, nonostante tutto parco e castello hanno ben poco a che fare in fatto di dimensioni con residenze reali più note, però è davvero carino e ben curato e orgogliosamente conservato.

Riprese la moto riattraversiamo i monti per dirigerci al più iconico e famoso .... Castello di Bran.
In posizione assolutamente dominante per controllare la vallata, bello, ma tristemente famoso per essere spacciato per il castello di Dracula ....
Castello di Bran, con carretto
A quanto pare il discorso Dracula è solo per fare un bell'acchiappa turisti ... eviteremo la visita degli ambienti spudoratamente falsi, e ci limiteremo ad un passaggio in paese e al mercatino sottostante ... la caccia al souvenir non conosce soste !

Preferiremo, giustamente, dedicare una maggior parte del tempo a disposizione visitando il centro medievale della città di Brasov.
Il centro di Brasov, è piccolo ma gradevole.
Piazza di Brasov
Nella bella piazza principale e nelle vie circostanti abbondano i locali all'aperto in cui soffermarsi per una birra o uno snack, guardando il passeggio. Avremo anche la fortuna di assistere ad un concerto della filarmonica della città .... un piacevole intermezzo.
Comunque, pur se la facciata è stata ripulita, abbellita e messa a disposizione dei numerosi turisti, non mancano testimonianze del passato "povero" del paese. Curiosando in qualche cortile aperto oltre i palazzi colorati del corso principale, emerge una realtà fatta ancora di palazzi semi abbandonati e cadenti, abitazioni in condizioni discutibili e negozi improbabili. Però c'è fervore, sono numerosissimi i cantieri per risistemare il patrimonio edilizio, probabilmente tra qualche anno tutto il centro storico diverrà una enorme bomboniera ... sono fiducioso !!
E quando arriva la sera .... non resta che ritornare "A casa di Dracula", beandosi della bellissima strada che porta a Poiana Brasov.

Giorno 10 -  Transfăgărășan


E finalmente ci siamo ... oggi è il giorno della Transfăgărășan, la DN7C, strada ammantata di leggenda che è stata la scusa, il motivo ispiratore, per le vacanze in Romania.
L'avvicinamento alla "trans", passa per Făgăraş che si merita una breve sosta per un'occhiata alla sua bella cattedrale e alla fortezza. Avanti poi fino a Cârţişoara, punto di partenza della Transfăgărășan. La partenza da Cârţişoara non è casuale, a quanto pare tutti i motociclisti che ci hanno preceduto consigliano di affrontare la strada con direzione nord-sud .... (e a posteriori, posso dire che concordo pienamente). I primi tornanti salgono bene, ben disegnati e con un buon fondo con la strada che corre in mezzo al bosco della Transilvania. Salendo in quota il fondo peggiora, anche se non in maniera drammatica, e inizia una fastidiosa pioggerella .... tanto ormai ci siamo abituati.
Non appena la vegetazione si dirada, si aprono scenari dall'aspetto "alpino", ed il panorama pur bagnato, non è per niente brutto. Il tratto spettacolare comunque è quello finale, dove la strada sale con una serie di tornanti una parete quasi verticale, per arrivare ai 2045 metri del passo. Una parete adornata di tornanti che ricorda il versante altoatesino dello Stelvio ....
Sul tratto finale della Trans
Comunque l'impresa è fatta, approfittando del fatto che nel frattempo ha smesso di piovere ci concederemo un salita e discesa ulteriore (su strada quasi asciutta) e il relativo festeggiamento al passo a base di kurtos !!
Il kurtos a 2000 metri è più buono
Proseguendo verso Curtea la strada scende fino a valle oltrepassando gole, boschi, lago e diga, sarebbe un piacevole "scorrere" se fosse asciutta ...
Quasi al termine della strada, a guardia della valle c'è quello che è reputato il vero castello di Dracula, il rudere della fortezza di Poenari
Cetatea Poenari ... la prossima volta !
Svetta il cima al costone, chiaramente in posizione dominante per controllare l'accesso alla vallata, ma separato dalla strada da 1480 gradini .... Ok ... ci fidiamo e lo teniamo per la prossima volta !
Sosta successiva a Curtea de Arges, la cui cattedrale dall'architettura particolare ci ha accompagnato fin da quando siamo arrivati in Romania, è infatti raffigurata sulla banconota da 1 Leu.
Cattedrale di Curtea de Arges
Tra l'altro ci imbatteremo in una giornata "matrimoniale", diverse coppie hanno scelto questo giorno e questa chiesa per celebrare il matrimonio e ... all'ultima sposa toccherà la fortuna di ricevere un bacio da parte di una motociclista italiana !!!
Bacio alla sposa
Sfruttiamo quel che resta del giorno per arrivare a Horezu, luogo turistico che garantisce la presenza di strutture ricettive, infatti ... ci sarebbe un monastero famoso da visitare, ma ormai siamo sazi e soprassederemo.

Giorno 11 - Transalpina nella nebbia


Giornata grigia, molto grigia .... già prima di Novaci, punto di partenza della 67C, la Transalpina siamo sotto la pioggia ...
Inizio della Transalpina
La caparbietà ci fa andare avanti, ma man mano che si sale troveremo pioggia battente, vento e in quota anche un nebbione da competizione. Riusciamo a malapena a intuire la bellezza di questa strada, fondo perfetto e qualche sprazzo di panorama. Non mancano passaggi "spettrali" a Ranca, stazione sciistica in costruzione immersa nella nebbia.
Tuttavia ci troviamo costretti a cedere, il freddo, la pioggia battente, lo sconforto di non poter godere di quella che è la strada più alta della Romania (più della Transfăgărășan), fanno si che sceglieremo di fermarci a valle in quel di Şugag, all'accogliente e moto friendly "pensiunea Valea Frumoasei" dotata di ricovero coperto per le moto, in attesa di tempi (metereologici) migliori.

Giorno 12 - Sibiu


La mattina non porta miglioramenti, da ieri piove incessantemente e non sembra abbia voglia di smettere, naufraga subito il progetto di ritentare la transalpina. Pioggia per pioggia, visto che Şugag in quanto paese offre ben poco, ci tappiamo il naso e prendendo un'altra dose di pioggia (e scansando un paio di frane verificatesi nella notte) puntiamo le ruote verso Sibiu, sfruttando un tratto di autostrada terminato da poco. Ci dirigiamo immediatamente verso l'albergo Apollo Hermannstadt . Vicino al centro medievale e anche questo moto friendly, dotato di un parcheggio privato e coperto per le moto. Lasciati i mezzi e indossati "abiti civili" sfrutteremo il resto della giornata per l'esplorazione a piedi del centro città e ovviamente per comprare un ombrello ... perché nel frattempo la pioggia continua.

Le "case con gli occhi"
Piove, è fastidioso, ma in giro per la città si ha modo di apprezzare l'architettura "germanica", le piazze semivuote e i vari luoghi turistici semideserti.
Visto che il tempo non ci manca approfitteremo per visitare la cattedrale evangelica (in ristrutturazione) per salire in cima al campanile
Tetti di Sibiu

Tetto della cattedrale

Scala in legno per la torre
e, come da tradizione in queste terre di contrasti, c'è anche la cattedrale ortodossa
Cattedrale ortodossa

Cattedrale ortodossa
Ovviamente, a parte la pausa caffè in uno dei bar della piazza grande (Piata Mare), non mancheremo di passare sopra e sotto il simbolo della città, il carinissimo "Ponte delle Bugie"
Il ponte delle bugie
Leggenda vuole che in questo amabile paese, i bugiardi riconosciuti, siano essi mercanti o spose infedeli, venivano gettati oltre la spalletta ... La tradizione andrebbe ripristinata e adottata anche da altri parti del mondo !

Giorno 13 - Biertan e Sighişoara


 Ancora tempo incerto, ma le previsioni danno miglioramento per il pomeriggio, sceglieremo di girare intorno e attendere il sole. Fiduciosi e grazie alle indicazioni di un simpatico concierge motociclista, volgeremo le ruote delle moto verso Biertan, passando per la campagna rumena.
Il consiglio si rivelerà veritiero, lasciata Sibiu ci troveremo a percorre una gradevole strada serpeggiante tra le colline, con traffico quasi inesistente, passando per Agnita e  Bârghiş. Bello trovare consigli da motociclista anche qui !!!
Come da tradizione arriveremo alla chiesa fortificata di Biertan, accompagnati dalla pioggia. Tanto vale fermarsi e visitare il monumento.
Chiesa fortificata di Biertan
La chiesa - fortezza trasuda "secoli" da ogni dove, a partire dalla scala coperta in legno che porta alla piazza della chiesa
Scala coperta in legno
alla cattedrale, che essendo "luterana" è ovviamente disadorna, ma ha ancora un pavimento in legno e in molte parti anche di terra battuta ! Da veramente l'idea di cosa dovessero essere le antiche cattedrali !
Il giro delle mura difensive non manca poi di riservare scorci veramente particolari,
Faccia da campanile 

Via dei contrafforti
Davvero un bel monumento, testimone di epoche passate ben poco pacifiche !
La sosta viene ricompensata dalla cessazione della pioggia, cosa che viene puntualmente festeggiata con l'immancabile kurtos !!

Finalmente scorgiamo il sole e ci dirigiamo verso Sighişoara. Mentre ci accingiamo a parcheggiare alla base della cittadella medievale e ad affrontare la salita a piedi, il simpatico parcheggiatore con un sorrisone ci fa segno di andare verso di lui e aprendo la sbarra per accedere alla cittadella ci invita a salire fino in cima in moto !! Mi piacciono questi personaggi ! Le moto hanno ancora un certo fascino in Romania.
Lasciate le moto (gratis) appena fuori dalla piazza principale, non ci resta che festeggiare
Piazza della fortezza
Un breve giro per la cittadella medievale ci consente di apprezzare le case colorate, i tetti della città vecchia, e il monumento simbolo; la torre dell'orologio
Passaggio in legno e torre dell'orologio
Le informazioni ci dicono che ad ogni ora il carillon dell'orologio si anima. Ci armiamo di pazienza, attendiamo lo scoccare dell'ora, ma .... niente ! A parte i rintocchi della campana, nessuna animazione. Pazienza ... ci avevamo sperato rimanendo per minuti col naso all'insù, come dei bambini.
Col tempo in miglioramento avremo modo di apprezzare un passaggio con la luce tra le colline e le pianure della campagna rumena
Campagna rumena, verdissima
E nel nostro girovagare ci imbatteremo nella casa museo di Hermann OberthMediaş. Uno dei pionieri dell'astronautica ... e della missilistica
Casa e missile
Tappa successiva ad Alba Iulia, il cui monumento principale è una fortezza dal profilo stellato.
La fortezza c'è ancora, ma al momento della nostra visita è al termine di una imponente opera di restauro per renderla un parco e un centro cittadino.
Bella da vedere, ma appare fin troppo nuova, (e per forza ... lo è) quasi da sembrare falsa
Ingresso alla fortezza di Alba Iulia
Col cielo sempre più sereno concluderemo la giornata tornando a pernottare alla "nostra" pensiunea a  Şugag, dove ci daranno il bentornati  con un bicchiere di palinka (un superalcolico locale), da bersi così a stomaco vuoto prima di cena ! Hic ... buonanotte

Giorno 14 - Transalpina col sole


E finalmente al mattino vedemmo il sole alla base della "transalpina" !
Moto pronte per la transalpina
Che dire ... col sole è tutta un'altra cosa. ci godiamo l'aria fresca, l'asfalto perfetto e la strada che corre in mezzo al bosco. Prima sosta per la necessaria caccia ai gadget e agli scorci panoramici è ai 1200 metri alla diga del lago Oasa, dove già il sorriso va da un orecchio all'altro
I Transalpina

Lago Oasa
Svalicato il passo Tărtărău ai quasi 1700 metri sempre tra boschi e curve, dopo un breve tratto di fondovalle si ricomincia a salire
Transalpina con adesivo arancio
E qui si che si che si gode ... la strada, la più alta della Romania, sale progressivamente in mezzo ad un panorama sempre più alpino, aperta e panoramica, tant'è che ci concederemo almeno un paio di salite e discese
Happy moto, Transalpina effect !
Sfruttiamo il sole finchè dura, anche perchè agli oltre 2000 metri del passo Urdele si sta impigliando il classico nuvolone
Ma va bene così, la strada è estremamente godibile, il fondo perfetto e niente riuscirà a distoglierci dal nostro ultimo kurtos, gustato ai 2140 metri del passo !
In cima !

Calando a valle ritroviamo il sole e imbocchiamo speranzosi il ramo che porta al passo Groapa Seacă in direzione Petroşani, anche questa (la D7A) indicata in verde dalla cartina Michelin. Invece ... questa è il compendio delle strade rumene che mi aspettavo di trovare nei miei incubi peggiori ! Asfalto distrutto, sterrata per gran parte, sassi, buche e breccino, automobilisti con guida "avventurosa" ... insomma anche se abbastanza larga ha un fondo da mulattiera !
Però alla fine la metteremo alle spalle ... 20 Km "avventurosi" e in fondo divertenti (anche se lenti);  entrambe le moto devo dire si sono comportate onorevolmente. Confido nello sviluppo della zona e in una prossima asfaltatura della strada, che corre in un ambiente davvero bello.
Raggiunta la statale, poi è tutto fondovalle (con merenda a base di cocomero) fino ad Arad, nelle vicinanze del confine ungherese, dove pernotteremo in periferia alla Pensiunea Roua, con tanto di moto ricoverate in garage appena prima dell'arrivo del temporale serale.

Giorno 15 - da Arad (RO) a Heviz (H) 


Tappa di avvicinamento verso casa, per oggi si prevede la traversata dell'Ungheria.
Confine rumeno - ungherese di Nadlac
Passato il confine, obbligatorio acquistare la "matrica" il bollino ungherese per approfittare delle comode autostrade ungheresi. Autostrada, comoda, veloce, ma il panorama ungherese è abbastanza monotono, al che ... a  Kecskemét, decidiamo di uscire dall'autostrada per vedere un po di Ungheria. Ecco ... la differenza c'è, ma comunque si corre sempre su strade diritte all'impossibile e quasi sempre fuori dai paesi. Da Kecskemét a Dunaföldvár, in pratica è un lungo rettilineo di 50 chilometri tra filari di alberi e campi infiniti, ma almeno il ponte sul Danubio è coreografico ...
Ponte sul Danubio di Dunaföldvár
Poi man mano che ci avvicineremo al lago Balaton, troveremo strade un po più "mosse", ma decisamente più trafficate. In questo nostro secondo passaggio sul Balaton opteremo per curiosare la sponda nord e approfitteremo per affacciarci al lago seguendo l'indicazione "strand" nei pressi di Káptalanfüred, così giusto per vedere la differenza rispetto all'andata.
Cigni in riva al Balaton
E col sole devo dire che c'è una bella differenza, fare una sosta sulla panchina in riva al lago, con l'erba al posto della sabbia è decisamente rilassante. Unico appunto, gli accessi liberi al lago sono pochi e stretti tra gli stabilimenti balneari a pagamento, come in Versilia ! Costeggiando il lago e saltato il caos di Balatonfüred, la rimini del Balaton, arriveremo in serata a Héviz. Scopriremo poi a nostre spese che la località è fondamentalmente "curativa", l'età media dei clienti (quasi tutti tedeschi) è decisamente alta e da bravi anziani .... alle 21 luci spente e tutti a letto, i tiratardi come noi faranno chiudere il ristorante alle 22 !.

Giorno 16 - Lago di Héviz


Per affrontare in forma la lunga sessione di autostrada per il rientro, oggi giornata total relax alle terme di Héviz ! Le terme sono un istituzione in Ungheria, ma queste sono uniche, il lago di Héviz è ritenuto "il più grande lago termale balneabile del mondo" !!!   Un lago intero con l'acqua a 33 gradi con una sorgente sotterranea che lo rinnova quasi giornalmente.
Di buon ora davanti all'ingresso ci concederemo un ingresso giornaliero al prezzo di 5200 fiorini (meno di 20 €), per accedere al lago. Troveremo strutture pulite e ben organizzate, ed un aspetto decisamente invitante.
Padiglioni al centro del lago

Sguazzo reale !
Il lago è davvero un lago ... vicino al centro, dove c'è la sorgente è profondo 38 metri ! E non ci sono punti dove "si tocca", occorre servirsi di "paperelle" per galleggiare mollemente oppure rimanere attaccati ad una dei numerosi corrimano o panchine sommerese.
Un bel prato verde tutto intorno al lago, alberi, sedie a sdraio a disposizione, bar, ristoranti, e neanche troppo affollato ... una giornata total relax ... spettacolare !!!!
Tra le tante sfaccettature del lago, vivissimo, si scopre che qui risiede l'unica colonia europea di ninfee rosse tropicali
E poi la "vasca di fango", dove passare un po di tempo divertendosi come porcelli in una pozzanghera
Nella vasca di fango
E come nelle migliori tradizioni, saremo gli ultimi a essere accompagnati fuori sforando l'orario di chiusura !!


Giorno 17 - da Heviz a Firenze 


Quasi 800 Km di autostrada col sole di luglio sulle nostre teste ... si fa, armati di pazienza e di interfono. Poco da dire se non che avremo modo di apprezzare il panorama sloveno, riproponendoci di venire a esplorare meglio in futuro anche questo piccolo paese.
Alla fine un viaggio come pochi, arriveremo a casa stanchissimi, ma con un bagaglio di vita in più veramente invidiabile ... e siamo pronti a ripartire !!!
E la classica domanda .... "Torneresti in Romania ?" Si, sicuramente si, ma tra qualche anno. Sarei curioso di vedere come si evolverà il paese che ad oggi è in pieno fermento, un periodo paragonabile agli anni '60 nostri.

Note e considerazioni finali

5645 Km di viaggio, bello, nonostante la persecuzione della pioggia, un viaggio con la "V" maiuscola, faticoso ma di enorme soddisfazione. Un viaggio itinerante è l'ideale per scoprire questo paese. Tante, tantissime cose da ricordare con piacere, la ruralità del Maramures, l'accoglienza dei rumeni, che evidentemente non sono tutti malviventi. Un "multumesc" (grazie in rumeno) detto anche con una pronuncia terribile apre al sorriso e alla collaborazione (in tanti biascicano qualche parola di inglese o italiano).
Irrinunciabile la sosta lungo strada a qualche baracchino per comprare frutta o verdura, abbiamo gradito assai mirtilli, lamponi, meloni e cocomeri, ottimi per una bella merenda "on the road".
Il paese ci è sembrato tranquillo e sicuro, non abbiamo mai avvertito una "vera" sensazione di pericolo. Al limite siamo stati un po sul "chi va là" nelle zone in cui la maggioranza delle persone erano di etnia "zingara", ma forse è solo un pregiudizio duro a morire.

Ricettività : Come meglio non si può ... Ovunque si trova una "pensiunea" per sostare, e nessuno farà problemi se arrivate all'improvviso senza prenotare, anzi ! Tutti i posti in cui ci siamo fermati sono stati prima una piacevole sorpresa poi una bella conferma, strutture nuove o rinnovate di recente e comunque tutte pulitissime ! Siamo sempre stati ben accolti e da più parti ci hanno fatto piccoli doni.  Solo i rumeni di etnia "ungherese" (quelli della "terra dei siculi") sono stati più freddi, ma comunque corretti, nei nostri confronti. Prezzi, ultracompetitivi, si va dai 100 ai 200 Leu massimo (25-45 € a notte per camera)

Polizia : polizia è molto presente ed è bene cercare di non infrangere il codice della strada, ci sono tanti "indigeni" che guidano in maniera pericolosa ed è in atto una pesantissima campagna di repressione che ovviamente coinvolge anche i guidatori stranieri se colti in fallo. Necessario armarsi di pazienza e attraversare i paesi a 50 Km/h, perché c'è spesso una pattuglia in agguato.

Strade : in genere buone (le principali), al momento del nostro viaggio abbiamo visto tante strade riasfaltate di fresco e tanti cantieri stradali per asfaltatura. Intorno ai luoghi turistici spesso sono vere e proprie piste. Non mancano tratti malmessi, ma sono episodici. Attenzione agli animali, oltre a quelli da pascolo in libertà, specialmente nelle zone rurali, in tutto il paese abbiamo incontrato tantissimi cani liberi in giro anche in strada, fuori e dentro ai paesi.
Autostrade per ora son pochine, ma le stanno costruendo, ne abbiamo fatto qualche tratto intorno a Sibiu e ad Arad.

Pedaggi : Al 2018 in Romania le moto sono una categoria ancora esentata dall'acquisto della RO-vinieta, in Slovenia occorre una "vignetta" da applicare su una parte non sostituibile della moto, dal costo irrisorio, 7,5 € per circolare liberamente una settimana. In Ungheria invece vige la "matrica", la vignetta elettronica, occorre fornire il numero di targa e vi rilasceranno uno scontrino. I controlli sono fatti esclusivamente con telecamere. Anche in Ungheria il costo è irrisorio, poco più di 5 € per circolare 9 giorni sulle autostrade.

FINE