Dopo un settembre movimentato giunge il momento dello stacco e pronti per la una microvacanza. Complice un voucher regalo di Natale, dopo aver spulciato varie destinazioni raggiungibili con la Ryanair, dettate più che altro da aeroporto vicino alla città obiettivo, la scelta cade sull'inedita Marrakech !
Città ricca di storia, meta esotica che evoca immagini di avventure ai margini del deserto.
Giorno 1 - Pisa - Marrakech
Poco da dire, a parte la tendenza a fare degli aerei dei carri bestiame da parte di Ryan, il volo inappuntabile, partito e arrivato in orario, e una volta svolte le formalità di ingresso .... Welcome to Morocco !!!
Trasferimento in città col comodo bus navetta, il n. 19 che per 30 MAD (Dirham Marocchino) A/R (meno di 3 euro) in meno di mezz'ora ci scarica in mezzo alla baraonda della piazza
Jemaa El-Fnaa, cuore pulsante della città!
Seguendo la mappa del tesoro per trovare il Riad nei vicoli della Medina, una volta depositati i bagagli è subito cena in terrazza con vista sulla piazza.
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Piazza Jemaa El-Fnaa dall'alto |
Poi due passi nel chiasso della sera e un'occhiata d'obbligo a uno dei monumenti principali, la
moschea della Koutoubia che svetta ai margini della piazza.
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Minareto della Koutoubia |
Giorno 2 - A spasso nel Souk
Inutile girarci intorno, l'attrazione principale di Marrakech è il Souk, il "grande mercato" .... gia avevo poche aspettative, dopo i primi passi .... una conferma .... E' una immane distesa di ciarpame, un'accozzaglia di botteghe disordinata e confusa, ma siamo in ballo e balliamo !
La curiosità però ci spinge oltre il luccichio e i colori ad uso e consumo dei turisti, finiremo per esplorare le zone più "veraci", quelle solo per gente col pelo sullo stomaco, ma soprattutto sul naso !
In primis la zona del mercato degli animali, dove in gabbie microscopiche vengono tenuti polli e conigli, venduti vivi o macellati direttamente in strada in condizioni ben poco igieniche con sporco e puzza di conseguenza ...
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Mosca ... non ti temo ! |
Ma non finisce qui .... incuriositi e indirizzati da chiunque incontriamo ci spingiamo fino al settore della conceria "naturale". Venduta come ambiente "caratteristico", ai miei occhi appare più che altro come un girone dantesco !
Tra la puzza terrificante delle pelli "fresche", grazie alla nostra maschera antigas (un mazzetto di menta fornitaci da un'improvvisata guida) , riusciremo ad aggirarci tra le vasche dove vengono conciate le pelli di mucca, cammello e capra.
La cosa agghiacciante poi è vedere che dentro le vasche "attive", da dantesca memoria, lavorano i dannati .... a mollo insieme alle pelli prima in calce viva, poi in guano di piccione usato come generatore di ammoniaca naturale e ovviamente senza il minimo dispositivo di sicurezza.
Nel XXI secolo vedere gente che lavora in queste condizioni malsane, condannati a una vita attiva breve è veramente brutto, ti da la misura delle cose a cui siamo abituati, che damo per scontate, ma che tanto scontate non sono.
Lasciata alle spalle la fabbrica della puzza, riprendiamo la strada verso uno dei maggiori monumenti della città e la via tortuosa per arrivare ci farà sostare per un Tè ad una delle migliori sorprese del nostro soggiorno.
Incuriositi dall'insegna e dall'ingresso decorato a maioliche ci concederemo un Tè alla menta (e ovviamente un bagno) da Dar TimTam ... che grazie ad un gentilissimo cameriere appassionato, scopriremo essere una ex residenza di notabile riccamente decorata.
Il salone principale dove gusteremo il nostro tè, non può non strapparci un OOOOH di meraviglia
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Sala di Dar Timtam |
Un trionfo di stucchi e maioliche decorate !!
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Il nostro Tè alla menta |
Una volta rifocillati riprendiamo la marcia e, anche se con qualche incertezza, raggiungiamo finalmente la
Madrasa Ben Youssef.
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Accesso alla Madrasa |
La Madrasa è la scuola coranica e a parte rimanere abbagliati dalla ricchezza delle decorazioni
Quello che stupisce, o meglio che ci colpisce di più, è lo scoprire quanto sia simile alla struttura e al funzionamento ad un monastero cristiano. Il refettorio, i locali dell'Imam e le celle delle studenti praticamente uguali a quelle di un monastero.
Davvero, ma in tutto il mondo ci ammazziamo l'un l'altro, ma per cosa ? Gratta gratta siamo veramente molto simili ....
E poi ancora a vagabondare per la città, fino a uscire dalla medina e godersi un po' di fresco e un po' di relax al bel
Cyber Park a ridosso delle mura della città vecchia.
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Cyber park |
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Mura di Marrakech |
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Cartello evocativo |
Giorno 3 - Kasbah e monumenti principali
Una buona colazione e di nuovo gambe in spalla per i vicoli della medina, stavolta verso sud, in direzione della Kasbah, del vecchio quartiere ebraico della Mellah, dove si trovano i maggiori monumenti della città.
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vicoli della kasbah |
La prima tappa, obbligatoria, è alle
Tombe Saadiane, (ingresso 70 MAD) un mausoleo dove sono tumulati i rappresentanti della dinastia Saadita che ha governato per lungo tempo queste terre.
Superato uno stretto corridoio che introduce nel giardino, dopo una breve attesa in coda ci si può affacciare alla sala principale del mausoleo, ed è ancora meraviglia !
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Tombe Saadiane |
Nel giardino poi si affacciano anche altre "cappelle", tutte con lo stesso stile ed è impossibile non rimanerne affascinati;
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Tombe Saadiane |
Poco lontano dalle tombe Saadiane, c'è il palazzo El Badii, resti di un palazzo fortezza del XVI secolo.
Pagato il biglietto ormai classico da 70 MAD, si può procedere all'esplorazione.
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El Badii |
Resta ben poco dell'antica gloria di questa fortezza a parte le imponenti mura perimetrali, ma una cosa ci sorprende in positivo, i giardini "protetti" all'interno dell'immensa piazza d'armi
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Osvaldo a El Badii |
E la curiosità di questo monumento ... ovvero un condominio di cicogne stabilmente residenti sull'ultima torre rimasta
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Cicogne a El badii |
Usciti da El Badii, attraversiamo la
Mellah, il vecchio quartiere ebraico, dove ha sede la sinagoga e l'immenso cimitero, che tuttavia non visiteremo perché a pagamento e obiettivamente poco interessante.
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Ingorgo nella Mellah |
Ai margini della Mellah, c'è l'ultimo monumento della giornata, il palazzo El Bahia, altra residenza signorile riccamente decorata e con vari giardini
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Palazzo El Bahia |
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Palazzo El Bahia |
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Palazzo El Bahia |
Con gli occhi pieni di colori e geometrie non resta che riattraversare la Kasbah
E andare verso l'albergo dove ci aspetta il transfert per fare l'esperienza della "cena nel deserto dell'Agafai" ... una roba brutta, ma così brutta da essere imbarazzante, tant'è che preferisco dimenticare, ma almeno ci siamo fatti un sacco di risate pensando a come siamo stati "piccionati".
Fine serata nella solita piazza tra colori e spremute di frutta
Giorno 4 - L'altra Marrakech
l'intenzione per oggi è quella di visitare i famosi Jardin Majorelle, casa museo ed ex residenza di Yves Saint-Laurent e gia che ci siamo un'occhiata alla città moderna, il quartiere di Gueliz.
Per arrivare a Gueliz è una bella camminata per cui, sprezzanti del pericolo opteremo per un comodo autobus che al prezzo di 4 MAD (biglietto si acquista direttamente dall'autista), ci fa fare un piccolo giro turistico e ci scarica a pochi metri dalla rue Yves Saint-Laurent ....
Non eravamo preparati ad uno spettacolo così svilente ... autobus e taxi che riversano davanti alla casa museo decine, forse centinaia di turisti (molti vestiti di capi firmati totalmente fuori luogo) e la coda lunghissima stimata in 2-3 ore per entrare !!!! Questi sono pazzi ! Manco fosse la cappella sistina, 3 ore sotto il sole in piedi sul marciapiede, ma neanche pagato !
E' vero, era possibile prenotare il biglietto via internet per evitare la coda, ma visto che i monumenti veri della città sono stati tranquillamente fruiti senza l'ombra di una fila, mai avremmo pensato ad una cosa del genere. Bye bye giardini Majorelle, ce ne torniamo verso la medina con una lunga passeggiata sul viale di rappresentanza, l'avenue Mohammed V che porta dritto fino alla Koutoubia.
L'avenue è costellata di negozi più "occidentali", non mancano centri commerciali e non ci faremo mancare anche delle soste per sbirciare il viavai.
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Tè alla menta e Marocchino al tavolino del bar |
Per il pomeriggio infine rientriamo nella medina per un altro giro nel souk alla ricerca dei colori della zona dei tintori.
Colori, matasse di tessuto fasullissime ricoperte di polvere, e la solita impressione che sia tutto un cocuzzaro fatto solo per far spendere i turisti che si atteggiano a ricconi
Giorno 5 - Marrakech - Pisa
Ultimo giorno, bisogna traccheggiare un po' visto che l'aereo partirà il pomeriggio e allora approfitteremo per recuperare una visita alla storica porta Bab Agnau
E poi, verso il Museo di Marrakech (ingresso 50 MAD) che pur non essendo nei nostri programmi aveva attratto la nostra attenzione quando eravamo stati alla madrasa.
Il museo è in una antica casa nobiliare, ristrutturato di recente e a parte qualche oggetto artistico relativamente poco interessante, conserva alcuni ambienti di indiscutibile fascino. Prima tra tutti il cortile centrale, con colonne, decorazioni in maiolica, fontane e uno spettacolare lampadario in ferro,
Scenografico da far paura !
La visita prosegue poi per altri ambienti, come un cortile decorato e un Hamman, insomma un perfetto riempi tempo in attesa di andare verso l'aeroporto.
Infine ripresi i bagagli al riad e il nostro amico bus n.19 si riparte verso l'aeroporto
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Sulla strada dell'aeroporto |
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E arrivederci Marrakech |
In breve, la città sembra un immenso parco giochi orientata a far sentire ricchi gli occidentali che vanno a fare spese, qualche monumento notevole, sporcizia (ma era prevista) e tanta fuffa ....
E' comunque una città da vedere almeno una volta, poi può servire solo come punto di partenza per attività e viaggi in altre zone nel sud del Marocco.