Giorno 9 sera - Anversa By Night
Stanchi, ma contenti dopo la giornata in bici, dopo un po di autostrada, sconfiniamo in Belgio e ci dirigiamo verso Anversa.
Considerando la lunga storia in comune di questi due paesi, non credevo, ma il confine si vede. Il Belgio anche solo dal finestrino della macchina appare fin da subito, più grigio, più spento, rispetto ai colori vivaci dell'Olanda.
Trovato l'albergo e preso possesso della camera, resta il tempo per una veloce visita alla città ...
La prima impressione è abbastanza brutta, per raggiungere il centro ci troviamo ad attraversare la periferia di Anversa che appare come un mix tra il postatomico e il portuale. Una circolazione estremamente difficoltosa, anche perchè, scopriremo poi che la città è completamente ribaltata per la costruzione della metropolitana .... tutto il mondo è paese !!!
Anversa non ha una grande indole turistica, increduli parcheggiamo "gratis" sotto uno dei monumenti sul lungofiume, il castello ... l'edificio più vecchio della città.
Da li inizia l'esplorazione del centro città e ... tutti i timori spariscono. La zona monumentale è veramente bella, in stile molto "francese". La piazza principale, la "Grote Markt", è un gioello,
Un imponente municipio e dietro le case "in stile" svetta la cattedrale, e davanti la carinissima statua "Nello & Patrache" ispirato alla favola "Il cane delle Fiandre"
L'Atomium ... bello, brutto, non sta a me giudicare l'assoluto, ma ... a me "mi" piace. Girelliamo intorno nel parco alla ricerca dell'inquadratura perfetta, e approfittiamo della festa del 14 luglio per attardarci fino a buio e goderci lo spettacolo pirotecnico
Ci lasciamo alle spalle Charleroi, scoprendo quasi per caso che siamo vicino a uno dei posti
iconici dell'emigrazione italiana, Marcinelle.
Trovato l'albergo e preso possesso della camera, resta il tempo per una veloce visita alla città ...
La prima impressione è abbastanza brutta, per raggiungere il centro ci troviamo ad attraversare la periferia di Anversa che appare come un mix tra il postatomico e il portuale. Una circolazione estremamente difficoltosa, anche perchè, scopriremo poi che la città è completamente ribaltata per la costruzione della metropolitana .... tutto il mondo è paese !!!
Anversa non ha una grande indole turistica, increduli parcheggiamo "gratis" sotto uno dei monumenti sul lungofiume, il castello ... l'edificio più vecchio della città.
Castello di Anversa |
Grote markt e la cattedrale |
Nello & Patrache |
La passeggiata notturna poi, ci porterà a scoprire la casa museo di Rubens, la statua di Van Dijk e la spettacolare stazione ferroviaria in stile "Belle Epoque".
Insomma, pur se una città profondamente industriale e portuale, si porta dietro un sontuoso retaggio storico e artistico.
Giorno 10 - Westmalle - Waterloo - Bruxelles (Atomium) - Charleroi
Partenza dii buon ora in direzione della seconda abbazia trappista, quella dove si produce la Westmalle ... Niente di romantico, questa è una fabbrica di birra in tutto e per tutto, niente monaci ne monastero, e nemmeno sicurezza ... con l'ingenua faccia del turista, entriamo dal cancello principale della fabbrica e girelliamo a casaccio per un buon quarto d'ora, tra macchinari e muletti .... senza che nessuno si curi della nostra presenza ... vabbè ... alla faccia della sicurezza.
Unico punto vendita, una specie di bar ristornate sulla strada che non invoglia l'acquisto, quindi alquanto delusi riprendiamo il viaggio verso uno dei luoghi che hanno fatto la storia d'Europa.
Waterloo
Era tanto che desideravo visitare il famosissimo campo di battaglia, anche se non avevo grandi aspettative.
La "collina del Leone" |
E invece .... uno spettacolo !
Alla base della "collina del Leone" è stato ricavato sottoterra uno spettacolare museo dove tra esposizioni, cimeli, film e altro è possibile rivivere minuto per minuto l'intera battaglia che cambiò per sempre la storia del continente.
Galleria delle "divise" |
Pensavo che fosse una visita da poco .... e mi ritrovo dopo quasi 3 ore ancora a girare per quegli ambienti .... coinvolgente !
Passo successivo è l'arrampicata in cima alla collina per poter vedere il campo di battaglia dall'alto
Fatica ben ricompensata ! |
Il campo di battaglia |
E a seguire una rapida corsa al bus navetta per non perdere il nuovo spazio espositivo dedicato alla battaglia, alla fattoria di "Hougoumont", dove dopo una notevole opera di restauro è possibile rivivere l'epopea delle truppe britanniche che resistettero strenuamente agli attacchi francesi, dando un notevole contributo all'esito finale.
Bello. una visita veramente gustosa, difficile rimanere insensibili anche se la storia non interessa
Il pensiero comunque non può prescindere dall'immaginare quanta sofferenza e quanto sangue sia stato versato sotto questo campo di grano 200 anni fa ... la speranza è che tutto questo sia stato e rimanga solo "storia" ... mai più stragi del genere dietro a una bandiera.
A Waterloo ci hanno praticamente sbattuto fuori alla chiusura, ma siamo al nord e le giornate sono lunghe, allora di nuovo in macchina e direzione Bruxelles, per un giro intorno all'edificio, che era nei miei sogni di bambino, quando nelle foto sembrava davvero "il futuro" spaziale immaginato....
L'Atomium ... bello, brutto, non sta a me giudicare l'assoluto, ma ... a me "mi" piace. Girelliamo intorno nel parco alla ricerca dell'inquadratura perfetta, e approfittiamo della festa del 14 luglio per attardarci fino a buio e goderci lo spettacolo pirotecnico
Giorno 11 - Chimay - Dinant - Metz (F)
Ci lasciamo alle spalle Charleroi, scoprendo quasi per caso che siamo vicino a uno dei posti
iconici dell'emigrazione italiana, Marcinelle.
Impossibile non pensare ai momenti tristi, alle vite sacrificate in nome di una vita migliore. Non era intenzionale passare di qui, ma viaggiare è anche questo.
Il primo obiettivo della giornata è nientemeno che "Chimay", che nell'immaginario dovrebbe essere il non plus ultra delle birre trappiste ....
Beh ... gia la strada per arrivare non è che sia un gran che, nonostante si sia scelto di fare la "panoramica" che passa in mezzo alle colline.
Il Belgio si riconferma fondamentalmente "triste", strade e villaggi decisamente anonimi dove il colore dominante è comunque il grigio.
Comunque, belli fiduciosi arriviamo all "Espace Chimay" ... e dopo la Westmalle, una nuova delusione. L'Espace Chimay, altro non è che un albergo ristorante con annessa bottega per la vendita delle birre trappiste e una microscopica esposizione di "fuffa" con filmati sulla storia della birra Chimay e sulla sua produzione ... niente di che ... se volevo un supermercato andavo alla Coop senza fare migliaia di chilometri !
L'abbazia "trappista" c'è, è poco lontano e completamente slegata dalla produzione di birra. Notre Dame de Scourmont, è un'abbazia, in parte visitabile, moderna, bella, con tanto di frati trappisti, ma qui di birra e frati birrai neanche l'ombra ...
Frati a Notre Dame de Scourmont |
Incassiamo la seconda delusione belga e decidiamo di concedere ai frati trappisti, l'ultima possibilità dirigendoci verso Dinant e la Maison Leffe
Per la strada non mancano riferimenti ai fatti della seconda guerra mondiale ...
Lungo la Mosa, nelle Ardenne |
Ci godiamo finalmente una strada carina, andando verso Dinant, la strada corre lungo le rive della Mosa, tra villaggi, chiuse e gole.
Dinant a prima vista si presenta carina, un grosso sperone roccioso su cui è adagiata una notevole fortezza e sotto il paese lungo le rive della Mosa, ma prima ... Leffe !
Dal paese ci inerpichiamo per una stradina sulla riva destra, fino ad arrivare alla "Maison Leffe"
A prima vista promette bene, la delusione di nuovo viene una volta superata la porta d'ingresso ...
Ancora una volta, niente frati ne abbazia, ma solo un locale "puzzanaso" con tanto di ristorante stellato (in Belgio ???) e alcuni ambienti dove una popolazione varia e assai poco credibile si atteggia a fine intenditore di birra ... vabbè .... Una pipì a gratis è l'unica cosa che lasciamo alla Leffe, le birre (uguali a quelle che troviamo in Italia) le compreremo alla Coop sotto casa !
Gia che siamo qui approfittiamo per visitare il paesello ...
Lasciata la macchina al parcheggio presso la "cittadella", per la modica cifra di 8€ ci assicuriamo la corsa in teleferica dalla cittadella al paese e la visita alla fortezza.
Per prima cosa ... funivia verso il centro del paese
In centro il monumento principale è la cattedrale, gotica, cattolica, ma con uno stile misto. Addossata alla parte della montagna è stata ricostruita più volte o a causa di crolli e frane o causa della guerra, anzi ... delle guerre, visto che qui han battuto sia la prima che la seconda !
Un breve giro per le vie del paese ci fa scoprire (magia del bighellonaggio !) che Dinant, altro non è che la casa natale del signor Adolphe Sax, ossia ... l'inventore del Sassofono !
Giustamente celebrato sul ponte principale del paese
Di nuovo in funivia per risalire alla fortezza per la visita guidata alla fortezza,
Da cui, come ci si poteva facilmente immaginare vista la posizione super strategica, si gode una stupenda vista della valle della Mosa
Conclusa la visita riprendiamo la macchina pronti per lasciarci il Belgio alle spalle.
Una rapida sosta in Lussemburgo, dove a quanto pare l'attrattiva maggiore è il prezzo della benzina (1,1 €/l ... )
Per poi arrivare in serata nel capoluogo della Lorena, Metz.
Incuriositi dalle Informazioni raccolte tra opuscoli e internet di buon mattino arriviamo in centro a Metz, che ci accoglie con un tempo bigio e poco invitante.
La prima impressione è ottima, cittadina ordinata, pulita, con case e costruzioni in stile misto francese tedesco ...
Si perchè le famose "Alsazia e Lorena" sono stati territori contesi tra Francia e Germania per secoli e periodicamente in seguito ad avverse fortune degli stati hanno cambiato bandiera ....
Parcheggiato in Place du Teatre, attraversiamo il ponte sulla Mosella per andare subito a vedere il monumento principale, la cattedrale di Saint Etienne
sicuramente imponente, come tutte le cattedrali gotiche che si rispettino, ma l'OOOOH di meraviglia arriva una volta varcato il portone di ingresso. La cattedrale nota anche come "Lanterne du Bon Dieu" ha una volta altissima, oltre 40 metri e le pareti sono interamente vetrate ... 3 ordini di vetrata !
E' veramente immensa, davvero l'appellativo di "lanterna del buon Dio" non è casuale.
Scopriremo dalle info che è una delle più alte cattedrali di Francia e che ha la maggior superficie vetrata d'Europa .... incredibile !
La passeggiata tra i monumenti di Metz poi prosegue, attraversando il nucleo originale della città tra strade, vicoli e chiese in stile gotico un vero estratto medieval-francese, per poi proseguire verso il "quartiere imperiale".
Il quartiere costruito durante il periodo "tedesco" dal kaiser raccoglie una moltitudine di stili architettonici nelle facciate dei palazzi lungo avenue Foch, e raggiunge il massimo dell'espressione dello stile "teutonico" neo medievaleggiante, nella stazione ferroviaria
Gambe sempre in movimento e attraversato lo spettacolare sottopasso della stazione
Si arriva al centro "Pompidou" di Metz, polo per l'arte moderna, deviazione lungo la Mosella per poi arrivare alla Porte des Allemands
Un tratto spettacolare della vecchia cinta muraria con tanto di ponte.
Si,sui, si ... Metz ci piace, anche se non è molto promossa turisticamente ha veramente tanto da offrire e perdersi tra le sue vie è una scoperta continua. Consigliatissima
Ripresa la macchina, ci mettiamo in direzione Strasburgo, verso l'Alsazia, per poi arrivare dopo aver attraversato una bella campagna a Fort Shoenenburg, uno dei tratti della famosa "Linea Maginot"
E.... non ci posso fare niente; con me dovete avere pazienza, fortezze, battaglie, ruderi ... non riesco a evitare il fascino di questi luoghi, e poi ... vuoi mettere ? Visitare la "famigerata" linea che fin dai tempi della scuola è nota e entrata pure nel lessico comune (un po come Waterloo ... )
Anche in questo caso non è che avessi grandissime aspettative, mi aspettavo ben poco e invece ... è un vero spettacolo !
Grazie all'inestimabile lavoro di un gruppo do volontari locali che hanno iniziato a recuperarla fin dagli anni '80, dopo aver varcato la soglia (ingresso 8 € ... spesi benissimo!), ci si trova immersi nella vita da fortino del 1936 ...
Un ascensore fa scendere nella struttura vera e propria ... a 30 metri sottoterra .... e da qui inizia un viaggio nella storia.
Il gruppo dei volontari con un lavoro incessante ha recuperato quasi 3 Km di gallerie e ambienti e mantenuti in maniera maniacale.
La visita scorre tra gallerie infinite
E vari ambienti, in parte originali, in parte ricostruiti con materiali d'epoca recuperandoli da un'altro forte vicino rimasto sigillato dopo l'armistizio, ma attualmente inagibile.
Anche se il freddo e l'umido si fanno sentire, è estate ma a 30 metri sottoterra ci sono solo 13 gradi (e noi siamo in maniche corte !).
Impossibile non rimanere affascinati dai cimeli, dalle officine, cucine e da tutti gli accorgimenti necessari per poter "vivere" come in un sommergibile. Sopratutto accolti in ogni angolo dalla cortesia e dalla passione dei volontari, prodighi di informazioni e giustamente orgogliosi del loro "monumento".
La cosa che lascia a bocca aperta è la stanza dei generatori
Completamente restaurati e attualmente in funzione ! Sono i generatori originali del 1936 e ancora forniscono corrente a tutta la struttura !
Fatalmente il tempo vola, per completare la visita toccherà imbastire una specie di maratona per fare l'ultimo chilometro per andare a visitare le torrette, simpaticamente tampinati da una volontaria che continua a spronarci in modo da completare la visita e uscire entro un orario accettabile.
Pensavo fosse una visita da poco e ... ci ritroviamo improvvisamente che son passate 3 ore e tocca a correre verso l'uscita !
Usciti dal forte però la visita non è finita, nelle vicinanze del forte è possibile visitare alcuni bunker, e passeggiare nella zona delle torrette
Difficile ripartire, siamo circondati da una bella campagna, colline e un cielo spettacolare, il cielo d'Alsazia. Questa regione a confine tra Francia e Germania è davvero godibile e rilassante, merita sicuramente anche un ripasso in moto !
La strada del rientro ci riporta in Germania, (anche perchè vogliamo evitare in qualsiasi maniera la Svizzera) diretti verso l'Italia e faremo sosta, ma solo per dormire, a sera inoltrata a Monaco.
Ultimo giorno di viaggio, si torna verso casa, ma assolutamente senza fretta.
Via la Germania, l'Austria, al Brennero si rientra Italia. Avevamo aperto la vacanza con il passo dello Stelvio e la chiudiamo con il Passo Giovo, anche se è "solo" 2.094 metri, in quanto a panorama non si difende male. Ultima sosta imprescindibile .... il Biergarten Forst a Merano, d'estate godibilissimo. Uno stinco, un po di birra e la vacanza può dirsi conclusa, tanto visto e tanto ancora da vedere ...
lasciare qualcosa da vedere in ogni posto visitato è un'ottima scusa per tornarci, come se ci fosse bisogno di una scusa.
Fine
<<<--- Prima parte
Dinant, fortezza e cattedrale |
Dinant a prima vista si presenta carina, un grosso sperone roccioso su cui è adagiata una notevole fortezza e sotto il paese lungo le rive della Mosa, ma prima ... Leffe !
Dal paese ci inerpichiamo per una stradina sulla riva destra, fino ad arrivare alla "Maison Leffe"
Maison Leffe |
Ancora una volta, niente frati ne abbazia, ma solo un locale "puzzanaso" con tanto di ristorante stellato (in Belgio ???) e alcuni ambienti dove una popolazione varia e assai poco credibile si atteggia a fine intenditore di birra ... vabbè .... Una pipì a gratis è l'unica cosa che lasciamo alla Leffe, le birre (uguali a quelle che troviamo in Italia) le compreremo alla Coop sotto casa !
Gia che siamo qui approfittiamo per visitare il paesello ...
Lasciata la macchina al parcheggio presso la "cittadella", per la modica cifra di 8€ ci assicuriamo la corsa in teleferica dalla cittadella al paese e la visita alla fortezza.
Per prima cosa ... funivia verso il centro del paese
Funivia di Dinant |
Abside e montagna |
Interno della cattedrale |
Giustamente celebrato sul ponte principale del paese
Di nuovo in funivia per risalire alla fortezza per la visita guidata alla fortezza,
corte della "cittadella" di Dinant |
Conclusa la visita riprendiamo la macchina pronti per lasciarci il Belgio alle spalle.
Una rapida sosta in Lussemburgo, dove a quanto pare l'attrattiva maggiore è il prezzo della benzina (1,1 €/l ... )
Per poi arrivare in serata nel capoluogo della Lorena, Metz.
Giorno 13 - Metz - Linea Maginot Fort Shoenenburg - Monaco (D)
Siamo sulla strada del rientro, ma la voglia di concludere le vacanze scarseggia.Incuriositi dalle Informazioni raccolte tra opuscoli e internet di buon mattino arriviamo in centro a Metz, che ci accoglie con un tempo bigio e poco invitante.
La prima impressione è ottima, cittadina ordinata, pulita, con case e costruzioni in stile misto francese tedesco ...
Si perchè le famose "Alsazia e Lorena" sono stati territori contesi tra Francia e Germania per secoli e periodicamente in seguito ad avverse fortune degli stati hanno cambiato bandiera ....
Parcheggiato in Place du Teatre, attraversiamo il ponte sulla Mosella per andare subito a vedere il monumento principale, la cattedrale di Saint Etienne
sicuramente imponente, come tutte le cattedrali gotiche che si rispettino, ma l'OOOOH di meraviglia arriva una volta varcato il portone di ingresso. La cattedrale nota anche come "Lanterne du Bon Dieu" ha una volta altissima, oltre 40 metri e le pareti sono interamente vetrate ... 3 ordini di vetrata !
Scopriremo dalle info che è una delle più alte cattedrali di Francia e che ha la maggior superficie vetrata d'Europa .... incredibile !
La passeggiata tra i monumenti di Metz poi prosegue, attraversando il nucleo originale della città tra strade, vicoli e chiese in stile gotico un vero estratto medieval-francese, per poi proseguire verso il "quartiere imperiale".
Il quartiere costruito durante il periodo "tedesco" dal kaiser raccoglie una moltitudine di stili architettonici nelle facciate dei palazzi lungo avenue Foch, e raggiunge il massimo dell'espressione dello stile "teutonico" neo medievaleggiante, nella stazione ferroviaria
Stazione ferroviaria di Metz |
Sottopasso stazione |
Porte des allemands |
Si,sui, si ... Metz ci piace, anche se non è molto promossa turisticamente ha veramente tanto da offrire e perdersi tra le sue vie è una scoperta continua. Consigliatissima
Ripresa la macchina, ci mettiamo in direzione Strasburgo, verso l'Alsazia, per poi arrivare dopo aver attraversato una bella campagna a Fort Shoenenburg, uno dei tratti della famosa "Linea Maginot"
E.... non ci posso fare niente; con me dovete avere pazienza, fortezze, battaglie, ruderi ... non riesco a evitare il fascino di questi luoghi, e poi ... vuoi mettere ? Visitare la "famigerata" linea che fin dai tempi della scuola è nota e entrata pure nel lessico comune (un po come Waterloo ... )
Ingresso di Fort Shoenenburg |
Grazie all'inestimabile lavoro di un gruppo do volontari locali che hanno iniziato a recuperarla fin dagli anni '80, dopo aver varcato la soglia (ingresso 8 € ... spesi benissimo!), ci si trova immersi nella vita da fortino del 1936 ...
Un ascensore fa scendere nella struttura vera e propria ... a 30 metri sottoterra .... e da qui inizia un viaggio nella storia.
Il gruppo dei volontari con un lavoro incessante ha recuperato quasi 3 Km di gallerie e ambienti e mantenuti in maniera maniacale.
La visita scorre tra gallerie infinite
Trenino interno della fortezza |
Set di chiavi inglesi |
Impossibile non rimanere affascinati dai cimeli, dalle officine, cucine e da tutti gli accorgimenti necessari per poter "vivere" come in un sommergibile. Sopratutto accolti in ogni angolo dalla cortesia e dalla passione dei volontari, prodighi di informazioni e giustamente orgogliosi del loro "monumento".
La cosa che lascia a bocca aperta è la stanza dei generatori
Sala dei generatori |
Distanze |
Centrale di tiro |
Pensavo fosse una visita da poco e ... ci ritroviamo improvvisamente che son passate 3 ore e tocca a correre verso l'uscita !
Usciti dal forte però la visita non è finita, nelle vicinanze del forte è possibile visitare alcuni bunker, e passeggiare nella zona delle torrette
Torrette del forte ... che è 30 metri sotto |
La strada del rientro ci riporta in Germania, (anche perchè vogliamo evitare in qualsiasi maniera la Svizzera) diretti verso l'Italia e faremo sosta, ma solo per dormire, a sera inoltrata a Monaco.
Giorno 14 - Monaco - Passo Giovo - Biergarten Forst - Casa
Ultimo giorno di viaggio, si torna verso casa, ma assolutamente senza fretta.
Via la Germania, l'Austria, al Brennero si rientra Italia. Avevamo aperto la vacanza con il passo dello Stelvio e la chiudiamo con il Passo Giovo, anche se è "solo" 2.094 metri, in quanto a panorama non si difende male. Ultima sosta imprescindibile .... il Biergarten Forst a Merano, d'estate godibilissimo. Uno stinco, un po di birra e la vacanza può dirsi conclusa, tanto visto e tanto ancora da vedere ...
lasciare qualcosa da vedere in ogni posto visitato è un'ottima scusa per tornarci, come se ci fosse bisogno di una scusa.
Fine
<<<--- Prima parte