Quando l'occhio coglie e il cervello elabora, e viene irrevocabilmente attratto da un luogo assai particolare e relativamente vicino, a portata di week end.
Un documentario che cita una scoperta relativamente recente, di un importanza colossale e della brillante soluzione alla "francese" per mettere a disposizione di tutti un tesoro per forza di cose "intoccabile".
Ancora una volta la meta è nel sud della Francia, in un luogo caro ai motociclisti, nei pressi delle gole dell'Ardeche, qui alla fine del secolo scorso (e quindi mica tanti anni fa .... ) nei pressi del Pont d'Arc fu scoperta la Grotta Chauvet, testimonianza incredibile con pitture rupestri vecchie di 30.000 anni ....
Un week end a disposizione, la certezza che la Francia ha un'ampia offerta di attrazioni e punti di sosta, una macchina (perchè d'inverno è meglio della moto ... ) e la voglia di partire formano il mix che fa passare la stanchezza della settimana e la voglia di divano.
Partenza in serata, solo autostrada fino a ad Avignone, ma solo per la sosta notturna, la città dei papi l'avevamo già visitata l'anno scorso insieme al Pont du Gard.
Al mattino del giorno seguente, un breve trasferimento per statali fino all'Ardeche, vicino a Vallon-Pont-d'Arc, ma non alla grotta, bensì alla "Caverne du Pont d'Arc".
Perchè questi diavoli di francesi le pensano tutte .... ovviamente far visitare un sito preistorico con testimonianze vecchie di 30.000 anni da miriadi di persone sarebbe estremamente pericoloso per i reperti e allora ?
Allora ne han fatto una replica in scala 1:1 poco distante, con un incredibile opera architettonica/ingegneristica/artistica.
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Ingresso della "Caverne" |
Si è vero, tutto quello che c'è dentro è inequivocabilmente falso, ma è ricostruito con dovizia di particolari e materiali della zona (non con cartapesta) e sopratutto non fanno niente per farti credere che sia vero, anzi ti fanno apprezzare il come son stati bravi (ed è purtroppo vero .... ) , tant'è che oltre alle incredibilmente moderne pitture rupestri si rimane a bocca aperta anche per l'opera architettonica.
La visita alla grotta è sicuramente meritevole, le guide preparate e appassionate riescono a trasportarti nella vita della zona di 30.000 anni fa, si rimane affascinati da alcune pitture che per come sono fatte ricordano tantissimo le opere futuriste con animali in diverse pose a simulare il movimento, oppure i graffi sulle pareti fatti degli orsi delle caverne, i veri abitanti della grotta in questione.
Soddisfatti della visita non resta che ripartire verso la meta successiva, ma da buoni girelloni curiosi, anche se in macchina niente autostrada, anzi si passa dalla strada più tortuosa di tutte, quella che attraversa le gole dell'Ardeche.
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Il pont d'Arc |
Merita una sosta il Pont d'Arc, non è la prima volta che lo vediamo, ma stavolta è finalmente "deserto" e possiamo ammirarlo in tutta la sua potenza, senza l'infestazione di canoe che durante l'estate lo tormentano. Finalmente riusciamo ad apprezzare anche la strada ... stavolta praticamente deserta.
E piano piano, attraversando una serie di paesini arriviamo al punto sosta successivo, a Nimes.
Nimes
Sapevamo dell'anfiteatro di Nimes ed è giunta l'ora di togliersi la curiosità.
Complice una giornata eccezionalmente serena, un cielo da cartolina e il fuori stagione che ci permette di lasciare la macchina praticamente sotto il monumento, possiamo iniziare la scoperta.
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Arena di Nimes |
Il colpo d'occhio è notevole ed è carinissima anche la statua di uno dei frequentatori dell'arena, il torero Nimeño II.
Nimes è una città che ospita alcune importanti vestigia di epoca romana, acquistato il biglietto cumulativo possiamo iniziare la visita.
Scopriremo così che questa incredibile costruzione è del I secolo, è incredibilmente ben conservata e nella sua storia ha inizialmente ospitato combattimenti di gladiatori, poi divenuta plaza de toros (la Spagna non è lontana e la sua influenza si fa sentire) e attualmente come teatro all'aperto.
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Visitato il principale monumento della città, una piacevole passeggiata per il centro ci conduce alla Maison Carreè, quello che resta di un tempio romano
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Maison carreè |
Bellissima all'esterno, ma completamente vuota all'interno (ospita solo una specie) di cinemino con il racconto, anzi con la fiction di una famiglia nobiliare romana dell'epoca .... (evitabile).
La passeggiata prosegue in maniera meno agevole per l'altro reperto romano ... la Tour Magne, proprio in cima alla collina che sovrasta Nimes.
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Tour magne |
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Panorama di Nimes dalla Tour Magne |
Nonostante sia un rudere, è ancora possibile salirci in cima per ammirare il panorama della città.
Per riscendere poi attraverso i "Giardini della fontana" di nuovo verso il centro della città.
I giardini, il cui impianto attuale è del XVII secolo, ma ospitano ancora le rovine del "Tempio di Diana" e una sorgente che da il nome ai giardini.
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La "fontana" |
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Il tempio di Diana |
Dopo la gradevole passeggiata nei giardini, un ultimo allungo verso la porta Augusta
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Porta Augusta |
E la dirimpettaia chiesa di Saint Baudile, moderna neogotica, ma estremamente scenografica grazie alla sua posizione in mezzo alla piazza e al cielo da cartolina
Insomma ci lasciamo dietro Nimes con la consapevolezza di aver potuto godere di un'altra perla di questa splendida regione.
L'esplorazione della Francia .... continua