lunedì 7 novembre 2016

2016 - Provenza d'Autunno, Avignone, Pont du Gard

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Complice un meteo favoloso, cosa rara per il ponte del 1° novembre, e la voglia di bighellonare sempre presente, facile decidere di partire e puntare le ruote verso l'accogliente Provenza.

L'idea nasce un po per caso, ma almeno la direzione di massima c'è, un idea di occhiare la Camargue in autunno per poi visitare Avignone, la città dei papi.

Come al solito, pensare un traguardo non vuol dire per forza raggiungerlo nel più breve tempo possibile. Dopo una dose più che abbondante di autostrada, l'attenzione viene potentemente richiamata da vari cartelli turistici verso la la Sainte-Baume.

Lasciata l'autostrada, da bravi motociclisti apprezziamo assai la strada panoramica e divertente che porta alla Sainte-Baume. Curiosoni, ma fortunati scopriremo che "secondo la leggenda", qui visse, predicò per trent'anni e morì, niente meno che Maria Maddalena (Non lo sapevo ... bel pezz di gnurant !!).
Che sia un posto da motociclisti è evidente ...

Ci sarebbe da camminare un po per arrivare alla grotta santuario che fu l'ultimo rifugio della Maddalena, ma non siamo attrezzati. Ci limitiamo a raccogliere informazioni, fare un giro nel gift shop e a prometterci vicendevolmente che a stagione buona, torneremo qui a fare la scarpinata fino al santuario incastrato sul fianco verticale della montagna.
La Sainte-Baume
Manco a dirlo questo luogo, decisamente suggestivo, fa parte di uno dei cammini di Santiago e a lui è dedicata la cappella in cima alla parete verticale che ospita la grotta.
Le informazioni raccolte ci dicono che per completare il pellegrinaggio occorre un passaggio alla chiesa di Saint-Maximin-la-Sainte-Baume dove sono conservate le reliquie della santa (in particolare il teschio).
LA basilica a Saint-Maximin dedicata alla Maddalena


Classico villaggio francese con una maestosa cattedrale (con la relativa porta santa per l'anno santo della misericordia), viuzze e negozietti ... in questa stagione è la tranquillità assoluta.

Curiosità però, fa rima con ritardo .... tant'è che arriveremo ad Arles che è quasi buio, per cui anche stavolta la Camargue d'autunno .... ce la scordiamo. (Bene ... ottima scusa per tornare ).

Sfruttiamo quel poco di luce residua per esplorare Arles, giusto un'occhiata alle terme romane, all'Arena
Teatro antico di Arles

Arena di Arles
e all'ospedale che ospitò Van Gogh dopo la mutilazione dell'orecchio .... mica uno qualunque.
Hotel Dieu, l'antico ospedale di Arles

Piacevole passeggiare per le stradine medievali, ma il freddo avanza .... uno spuntino proprio sotto l'arena e poi è tempo di riprendere la strada verso Avignone e relativo albergo.

Avignone al mattino si presenta con la sua splendida cinta muraria che abbraccia tutta la città vecchia e una graziosa boulangerie per una doverosa colazione.

La vocazione turistica di Avignone traspare gia dal corso principale Rue de la République,
Teatro di Avignone

ma stavolta non ci faremo distrarre (a parte la bulangerie) e puntiamo decisi verso il castello che fu residenza e sede papale dopo lo scisma di Avignone.
Palazzo dei papi

Bello, bellissimo da fuori ... all'interno, nonostante imponenti lavori di recupero è decisamente spoglio. Purtroppo il palazzo in quanto simbolo di potere "straniero" ha subito devastazioni multiple nel corso degli anni ... Architettonicamente è comunque uno spettacolo !

L'unica cosa salvata dalla furia degli uomini è la stanza segreta del tesoro, una stanza che ha resistito fino a tempi recenti.

Dal palazzo dei papi, due passi per i vicoli e si arriva sul famoso "Pont d'Avignon", anzi il pont  "Saint-Bénezet", visto che la leggenda fa risalire la sua costruzione al pastore di nome Bénezet. Bello, decisamente bello, e caratteristico.
Una leggenda, tanta storia da raccontare e la particolarità di affacciarsi sul fiume senza portare ormai da nessuna parte.
Ponte di Saint-Bénezet

Ripresa la strada tappa obbligatoria però è un'altro ponte ... ma non un ponte qualsiasi ... il ponte per antonomasia, ossia il Pont-du-Gard.

Ponte romano, nato principalmente per fungere da acquedotto, vecchio di 2000 anni, ma in perfetta salute e collocato in un vallone estremamente coreografico.
Impossibile resistere alla tentazione di immortalarlo in millemila foto da ogni possibile angolazione. E' veramente uno spettacolo, è patrimonio UNESCO e come buona tradizione francese raggiungibilissimo e servitissimo, dal comodo parcheggio (anche se un po caruccio), alla galleria con musei e negozi dove reperire ogni sorta di informazione e gadget a proposito di questa stupenda opera architettonica.
Ombre 
C'è poco da aggiungere, ce lo godiamo fino al tramonto quando la struttura di mattoni prende dei colori fantastici e poi con gli occhi pieni di meraviglia ce ne torniamo a casa con la consapevolezza di aver vissuto due giorni in posti meravigliosi e strabordanti storia ....
Pont-du-Gard al tramonto

E' vero l'Italia è paese più bello del mondo .... ma anche la Francia non scherza.

Arrivederci ... "douce France"



domenica 30 ottobre 2016

2016 U.S.A. - New York City - Seconda parte


14 ottobre - Shopping !


Per adesso basta aeroplanini e similari, è il momento di dare un po di soddisfazione alla santa donna che mi accompagna in questo viaggio dei "cinquanta", per cui oggi giornata dedicata allo shopping.

Primo shopping, un ricordino alternativo, ossia i francobolli edizione speciale per i 50 anni di star trek e per l'arrivo della New Horizons a Plutone, acquisto da fare nel "piccolo" ufficio postale dietro la Penn Station

Poi giornata impegnativa tra negozi sconfinati, dalle mille proposte, davvero introvabili in Italia, ma anche qualcosa di "storico" ....
Tiffany

Tiffany ... ma senza colazione
E immancabilmente un'occhiata ai negozi di prodotti "italiani", come il famoso "Dean & DeLuca"
Valdosto ... dov'è ?
E tra le mille vetrine, ovviamente non manca ogni tanto qualche riferimento ai al cinquantesimo di Star Trek


15 ottobre - Chinatown - Little Italy - Greenwich village - Harlem


A passeggio ... quasi senza meta, a scoprire le altre facce di New York, quelle diverse dalle luci di Time Square, ma che ugualmente fanno parte dell'immenso minestrone umano che gira da queste parti.
In primis una bella colazione, 6$ per 6 donuts, 7$ per 12  ... e allora volete la guerra ... non si può fare a meno di prenderne 12, che poi alla fine non sono neanche malvagi, sono molto simili alle ciambelle nostrane.

Metropolitana fino a Canal street ... La porta d'ingresso alla cina
Subway art - Canal Street
La chinatown newyorkese è davvero una città nella città, a parte i negozi di tutti i tipi, non è infrequente imbattersi in soggetti che ne parlano ne scrivono in altre lingue se non il cinese

Il primo approccio, a parte i negozi (e le strade) con scritte in cinese, sono i banchini lungo i marciapiedi, capita di imbattersi in venditori di frutta "esotica", ma più che altro roba mai vista ne sentita ...
Il "dragon fruit" l'abbiamo anche provato, ma alla fine è risultato deludente, neanche troppo dolce e quasi insapore .
Passeggiando poi si passa da strade in cui è difficile trovare una scritta in inglese
A negozi di chincaglieria, ma sopratutto a quelli di alimentari in cui è veramente difficile capire che roba stiano vendendo !!!

Occhi sempre attenti e alla fine riusciremo a scovare una specie di "trattoria" cinese, ma cinese davvero, che nonostante l'aspetto dimesso, mostra orgogliosamente in vetrina il TripAdvisor, inoltre in coda per entrare non ci sono turisti, ma newyorkesi ...
Decidiamo di tentare e stavolta la "fortuna aiuta gli audaci" si rivela un detto veritiero, metteremo sotto i denti degli ottimi noodles stirati a mano con una spesa contenuta.
Ce ne andiamo dal locale contenti e soddisfatti e col nostro conto scritto rigorosamente e solamente con incomprensibili ideogrammi cinesi !
Sempre a piedi, attraverseremo ciò che resta di "little Italy", ormai quasi fagocitata per intero da chinatown ...
Due passi lungo la Mulberry ci bastano,
Non mancano i negozi "particolari", ossia quello per cui è natale tutto l'anno ...
Per poi dirigerci verso il quartiere cinematograficamente arcifamoso, ossia il Greenwich village
Scopriremo una parte di New York lontana dai grandi grattacieli, fatta di casette ordinate, condomini dalle dimensioni "normali" e viali alberati

 con tanto di passaggio ai punti fissi, uno dei quali è Magnolia Bakery in Bleecker street per acquistare i cupcake più famosi della città
che detto tra noi ... nonostante tutto sono quasi immangiabili da quanto sono dolci.
E all'altro punto fisso, il monumento del movimento omosessuale ...
Perché a New York un monumento per qualsiasi cosa non si nega a nessuno !

Grazie alla metrocard, proseguiamo un pazzo se e giu per la città, cambiando radicalmente zona e andando verso Harlem.

Dici Harlem e pensi alla musica "black", di conseguenza a quello che ne è il tempio, ossia l'Apollo Theatre


Per niente originale come idea, ma comunque suggestiva, passeggiamo sulla "walk of fame" degli artisti di colore, mentre intorno a noi passano centinaia di passanti, sia quelli standard, che quelli "eccentrici" da film, ossia il ragazzo che spinge davanti a se il carrello con un enorme autoradio a tutto volume e con un sorriso enorme come il suo amplificatore....
Un boccone in fast food a base di pollo Louisiana style, e di nuovo in metropolitana verso il centro,
Subway art - Roy Lichtenstein
Metropolitana che è qualcosa di mostruoso, stazioni con 6 binari, treni che si superano tra una stazione e l'altra, espressi che fanno solo le stazioni principali e "locali" che fermano in tutte le stazioni. Senza considerare poi che tutto l'ambaradan è in funzione 24 ore al giorno per 7 giorni la settimana .... E' un pezzo di New York, meriterebbe venir qui solo per girala.

Fuori è impossibile non lasciarsi affascinare dall'enormità che è la Hall della Grand Central Station ..

L'orologio della Grand central

Grand Central & Chrysler building

Veramente impressionante, uno spazio enorme chiuso tra quattro mura e un soffitto decorato con le costellazioni. Inutili le foto, non possono rendere l'idea della vastità (e dell'altezza) di questa sala che potrebbe contenere una cattedrale intera.
Poi visto che è a due passi, ci concediamo pure un'occhiata alla hall del Chrysler Building (che comunque è privato e non visitabile), ma ci accontentiamo.
Particolare del soffitto della hall del Chrysler
Ci abbiamo comunque messo i piedi (o quel che ne resta).

16 ottobre - MoMA - Central Park The Mall - Roosvelt Island

Subway a più non posso, che non manca di divertire
Subway art - memories, Houdinì
Una rapida visita a uno dei grattacieli più originali della città, il "ferro da stiro"
Flatiron building
Poi di nuovo in metro e durante l'avvicinamento a uno degli obiettivi della giornata ecco la classicissima Love Sculpture lungo la sixth avenue
Per poi raggiungere un luogo che è un "must" , ossia il Museum of Modern Art, il famoso MoMA, inutile elencare le opere d'arte e gli artisti rappresentati, è una cattedrale dell'arte moderna
Le ninfee di Monet
Quello che ci piace è la fruibilità delle opere d'arte, non ci sono allarmi ne supermisure di sicurezza intorno alle opere, c'è tantissima fiducia negli avventori e un sacrosanto rispetto per l'arte ... Non ci sono neanche vetri sopra tanti quadri famosi, verrebbe quasi voglia di toccarli.
Oltre a Monet, ci si dibatte tra Picasso, Van Gogh, Warhol, Pollock, Mondrian, Duchamp ... ecc ecc ...
L'unica pecca è l'affollamento, ma non si può pretendere niente di diverso.
Lezione di arte moderna
Anche architettonicamente l'edificio del MoMA è pregevole, geometria moderna, ampi spazi, luce ... insomma decisamente un bello scrigno pieno di tesori. Ci piace !!!

Pausa pranzo al baracchino per strada dagli "Halal Guys", per falafel e halal a prezzo modico e di buona qualità per poi andare verso il Mall di central park per vedere se per caso fosse gia colorato di rosso.
Ma ahime ... questo obiettivo ci sfugge. La stagione è piuttosto indietro e anziche un viale alberato color rosso fuoco, ci dovremo accontentare di una pennellata di giallo
Il mall, appena ingiallito
E della immancabile "gondola", visto che a New York si trova di tutto ....
Un gondoliere tra i grattacieli !
Ancora un po di luce e ancora una metrocard da sfruttare, e via verso Roosvel Island per un doveroso passaggio sulla funicolare che costeggia il Queensboro bridge.
Un mezzo di trasporto anacronistico, ma lasciato li (il biglietto è quello standard dei trasporti, compreso nella metrocard) per la gioia dei turisti
E da turisti la apprezziamo !! Concede una vista panormica a poco prezzo su un'altra zona di Manhattan

e su uno dei più bei ponti della città.
Sulla Roosvelt Island ci concediamo una breve passeggiata che per occhieggiare lo skyline dominato dal palazzo dell'ONU
E un posto adatto per la foto da Halloween, allo Smallpox Hospital, edificio abbandonato (ma ancora per poco)

17 ottobre - Metropolitan museum of art


Ultimo giorno di permanenza, ma per fortuna il volo è notturno, per cui abbiamo a disposizione quasi l'intera giornata.
Ne approfittiamo per visitare uno dei maggiori musei mondiali, il MET.
Altro museo gigante, in pieno accordo con le dimensioni "americane", un compendio mondiale d'arte.

Una collezione di famosissime opere, inutile fare un elenco, ma si va da Botticelli, a Van Gogh

Ma anche una vasta collezione di quei pittori americani che non sono per niente malvagi. Tra le tante tele c'è anche quella che è tra le più celebrate e patriottiche americane
Washington attraversa il Delaware
Un museo però che è anche un viaggio, le sezioni dedicate alle "altre culture" sono perfetti ambientamenti. si passa così dalla Cina, agli assiri, agli Egizi ... e qui essendo americani, oltre ai classici reperti (mummiette, monili e coccini) si sono permessi di trasportare e ricostruire un intero tempio
Siamo però piacevolmente stupiti da un'idea geniale, al mezzanino c'è il "magazzino visitabile". Quello che da noi è relegato in cantina o in archivi accessibili a pochi, qui è ben catalogato e visibile. Che bellezza avere spazi enormi a disposizione !


 sono sicuramente opere minori, ma la possibilità di poterle vedere è davvero una bella cosa.
Non mancano le famose figurine del "baseball" degli anni '40 ormai elevate al rango di arte
E una discreta collezione di armi, che non poteva mancare !

Insomma avendo piedi a sufficienza, ci sarebbe da passare intere giornate dentro questo edificio.

Poi scatta l'ora del rientro verso l'albergo, un'ultima occhiata a quello che (essendo noto da sempre) ormai considero un vecchio amico
Ultimo sguardo verso l'Empire
E siamo pronti per rientrare nel "vecchio" continente

Note di Viaggio

Soggiorno : The New Yorker a Wyndham Hotel. Nonostante una buona occasione, non è economicissimo, ma è ina posizione assolutamente strategica ! Comodo per la Penn station e la metro. Pulito, personale cortese. Ci hanno dato una camera al 21° piano (l'albergo ne ha 40) con vista sull'Empire.

Trasporti : Imprescindibile la metropolitana, con 30 $, tranquillamente acquistabile alla macchinetta con una carta di credito, si acquista una MetroCard valida per una settimana che consente l'accesso a subway, bus e teleferica per Roosvel Island.
Il traghetto per Staten Island invece è gratis.

Biglietti : Abbiamo optato per il NewYork city pass. con 116 $, garantisce l'accesso a 6 delle maggiori attrazioni della città, consentendo un discreto risparmio.
Il MoMA è escluso dal citypass, accesso 25$.

Mangiare :
Nota dolente, a meno di non essere dei fan sfegatati di fast food e cibo iperproteico e iperzuccherato. Occorre servirsene per non spendere una fortuna in ristoranti, che detto tra noi, non vale la pena. Ma qualcosa di passabile si riesce a trovare sempre !

The Halal Guys WEST 53 ST. & 6 AVE. (SOUTHEAST CORNER). Baracchino per street food. organizzato come una macchina da guerra ! Poca spesa, tanta resa. per pochi dollari vi portate via un piatto unico di Halal a base di riso pollo, verdure e salsine da mangiare rigorosamente sul muretto, magari di fronte al MoMA.

Dunkin Donuts . Le famose ciambelle americane, molto simili alle nostre con in più una glassa multicolore, a volte inquietante. Mediamente 1$ l'una, ma la confezione da 12 costa 7$. Obbligatoria.

Bubba Gump Shrimp Co. Locale a tema "Forrest Gump", non economicissimo, gamberi così così, ma ambiente gradevole e piacevole.

Dallas BBQ . Carne più o meno alla brace intrisa di salsa barbecue, porzioni abbondanti. Locale enorme con tanto di scala mobile.

Tasty hand-pulled noodles. In un vicolo Doyers St (vicino a Bowery St e Canal St), locale dall'aspetto anonimo e un po zozzo ... ma .... noodles ottimi e tirati a mano. Alla fine forse è il posto dove si è mangiato meglio a NY. Economico, si paga in contanti

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Puntate precedenti : 

USA 2016 - Washington DC

USA 2016 - New York City - Prima parte