lunedì 27 settembre 2021

2021 - Svizzera e parco dei Vosgi

 La vacanza in Germania del luglio scorso ci ha lasciato in eredità il bollino per le autostrade svizzere, e allora che fai non lo sfrutti ? Qualche giorno settembrino a disposizione, green pass alla mano, qualche idea e via in e attraverso la Svizzera e oltre grazie al fatto che con le autostrade a disposizione lo stato extracomunitario lo si attraversa in lungo e in largo in poco tempo.

Giorno 1 :  Da Aosta (I) a Besançon (F)

Al solito partenza di buon mattino e un po' di sana autostrada italiana fino ad Aosta e a seguire il divertimento sulla bellissima strada del passo del Gran San Bernardo

Son Bernardo

Sconfinamento in Svizzera, rapida discesa e autostrada (sfruttiamo il bollino !!!) fino a Montreaux, in riva al lago Lemano. Parcheggiate le moto, subito sul lungolago a cercare la statua di Freddie Mercury, ovviamente assediata da turisti e fans, ma con un po' di pazienza riusciremo ad andarcene con la nostra foto !

Con Freddie ! 



Un breve giro per il paese, che in pratica è un unico centro commerciale e poi riprese le moto direzione verso il vicino Vevey, dove ha sede nientemeno che la Nestlè !! 
Il lungolago di Vevey è un piacevole passeggio decorato da numerose sculture, tra cui quelle di personaggi famosi che l'hanno frequentato come Charlie Chaplin o Nikolai Gogol, 
Charlot
Gogol

ma la più famosa è senz'altro la forchettona posta davanti all'Alimentarium, il museo dell'alimentazione della Nestlè !
The Fork

Riprese le moto si sconfina in Francia in direzione di Pontarlier e passato il Col des Hopitaux (il passometro, va sempre incrementato), non si può non rimanere affascinati dall'arcigno Château de Joux posto a guardia della valle e dal Fort Mahler che lo fronteggia.
Château de Joux
e dal suggestivo passaggio nella sottostante gola. 
Con le ombre della sera, poi non resta che fare rifornimento di viveri e raggiungere l'albergo per la notte in quel di Besançon.
Da Aosta a Besançon

Giorno 2 - Francia, Parco dei Vosgi. Da Besançon a Mulhouse

In primis un giretto per Besançon, soprattutto per vedere la casa natale di Victor Hugo
Casa natale di Victor Hugo

Scopriremo poi che nella stessa piazzetta, c'è anche la casa natale dei fratelli Lumiere, un bel concentrato di personaggi in pochi metri quadri !!
Già che siamo a Besançon, passaggio obbligatorio alla cittadella, una delle numerose fortezze progettate da Vauban, divenuta patrimonio UNESCO
Ingresso della cittadella

Statua di Vauban
Ripresa la strada verso il parco dei Vosgi, in prossimità dell'ora di pranzo, ci imbattiamo in una pizzeria automatica !  Aïssey, un paesino sperso nel mezzo della campagna francese, ma un po' per gioco, un po' per fame non resistiamo e ci concederemo una pizza lungo strada, .... calda pronta in 3 minuti ! Una stupidaggine, ma che ci ha fatto sentire come dei bambini !!!
Et voilà ... pizza calda lungo strada !
Poi nei pressi di Belfort, inizia la salita verso i Vosgi, per arrivare tra belle curve e panorami niente male fino al Ballon d'Alsace
Il Ballon d'alsace


La strada principale del parco dei Vosgi è la Route des cretes, che tra vari su e giù, curve e prati verdi garantisce una ottima esperienza di guida. Inutile sottolineare l'ottimo stato delle strade francesi, per cui ci faremo cullare da questo percorso per quasi tutta la giornata.
La Route des cretes, oltre numerosi passi (come si conviene) ospita alcuni punti caratteristici, tra i quali La sorgente della Mosella, il grande fiume che in Germania a luglio ci ha regalato alcuni tra gli scorci più belli del nostro viaggio estivo.
La sorgente della Mosella
La Route, con una piccola deviazione su una breve strada stretta e infestata di automobilisti incapaci, consente di arrivare alla terrazza dei Vosgi, il Sommet du Hohneck, praticamente una terrazza panoramica a quasi 1400 m da cui vedere la catena montuosa da una parte e le montagne tedesche in lontananza che ospitano la Schwartzwald, e il Kandelpass, da cui fotografammo la catena dei Vosgi a luglio.
Laggiù c'è la Germania

Poi dondolandosi pacificamente tra Markstein, col du Grand Ballon, col de la Schlucht, col du Bonhomme (il passo più sfigato, ma con l'adesivo più grande del mondo) le morbide curve ci faran perdere gran parte della giornata.
Nella discesa verso valle, abbandoneremo la statale per attraversare Kaysersberg, villaggio medievale fondato da Federico II.
Kaysersberg
E Infine, con la luce che comincia a mancare, salteremo la sosta a Colmar (a cui dedicheremo senz'altro un prossimo viaggio), ma senza rinunciare all'autoscatto da bambini davanti alla riproduzione della statua della libertà.
Colmar, statua della libertà
Di nuovo buio, autostrada e via verso il centro di Mulhouse per la notte.
Da Besançon a Mulhouse

Giorno 3 - Da Mulhouse (F) a Interlaken (CH)

Al mattino, come piace a noi, mentre la città si sveglia ci concediamo un piccolo giro per il centro di Mulhouse che si articola tutto intorno a Place de la Reunion. Anche Mulhouse fa parte di quella striscia di terra che nel passato è stata alternativamente francese o tedesca con l'ultimo cambio di bandiera avvenuto nel 1918 a fine guerra, quando Mulhouse tornò francese.
Il centro è carino, con case in stile, soprattutto l'hotel de Ville, attira la nostra attenzione, mentre la cattedrale è in ristrutturazione e non visitabile !
Hotel de Ville

Cattedrale di St. Etienne
Ripresa la strada e sconfinato di nuovo in Svizzera, una dose di autostrada ci porta fino a Berna e poi a Gruyeres, paese noto per l'omonimo formaggio e per il borgo medievale facente parte del percorso "Grand Tour of Switzerland". Ma a parte qualche foto da cartolina, quello che ci ha fatto fermare è il bar progettato da H.R. Giger, lo scultore, disegnatore creatore di Alien.
Due passi per il borgo medievale e sosta obbligata per un Alien Cafè, tra l'altro accolti benissimo da una simpatica barista (con tanto di controllo del green pass) !
Modello di alien

Giger Bar

Una breve pausa al tavolino, tra l'altro neanche cara, ci da modo di apprezzare il particolare design e la consapevolezza che passare qui la giornata potrebbe avere ripercussioni sulla psiche !
AnZia !!!

Lasciato il paese medievale, sosta obbligatoria al consorzio del Gruyere per un assaggio, qualche acquisto e poi su per le belle curve del divertente Jaunpass.

Panorama svizzero dal Jaunpass
La strada verso Interlaken scorre tranquilla, e nonostante il buio incombente non rinunceremo ad un'esplorazione di quelle che sono definite le valli più belle della Svizzera, andando verso Lauterbrunnen scorrendo tra due pareti verticali di roccia e poi verso Grindewald a cercare tra le montagne la cima dell'Eiger e della Jungfrau.
La in fondo c'è il gruppo della Jungfrau
Da Mulhouse a Interlaken


Giorno 4 - A spasso tra i cantoni. Da Interlaken a Wassen

Al mattino un rapido giro per Interlaken che non riserverà particolari emozioni e poi un gradevole ripasso per le due valli, a cercare il sole che si riflette sul ghiacciaio
Ghiacciao dell'Eiger
Ripresa il viaggio la strada ci porta verso il gradevole Brunig Pass con tanto di deviazione improvvista verso Hasliberg, alla ricerca di una fontanella e di un tavolino per il pranzo !
Punto pranzo con panorama svizzero, Hasliberg

Dal Brunig poi a valle verso Giswill e da li di nuovo in salita sulla stretta ma piacevole Panoramastrasse (nella quale, tra l'altro, è vietato il transito a camion e camper !), verso il Glaubenbielen Pass
Panoramastrasse

Campi verdi e montagne in lontananza, un po di traffico in fondovalle, ma ad Entlebuch, su di nuovo verso l'altrettanto piacevole Glaubenberg Pass.
Curve, curve e curve su strada perfetta fino a Sarnen, poi da li autostrada (evvai di bollino !) fino a Lucerna. Fermate le moto sul marciapiede (perchè in Svizzera funziona così) nei pressi della stazione centrale, nonostante un caldo afoso micidiale in pochi passi si arriva al simbolo della città, il pittoresco ponte in legno, il Kapellbrücke.
Kapellbrücke
Solita sessione per le 1000 foto di rito alla ricerca del riflesso perfetto, poi l'attraversamento fino al centro della città vecchia, dove ci concederemo un momento di relax al tavolino di una delle birrerie sul lungolago.
Una sosta con birra e snack in mezzo al viavai dei visitatori e dei lucernesi (lucernari ? lucernotti ? ), che se pur piacevole può essere tutt'altro che economico .. siamo pur sempre in Svizzera !  
Chiesa dei gesuiti
A pomeriggio inoltrato, di nuovo in moto per consumare un altro po il bollino e via di autostrada fino ad Altdorf, il paese natale dell'eroe nazionale, Guglielmo Tell.
Statua di Guglielmo
Altdorf, a parte la piazza centrale non offre molto altro, oltretutto è uno snodo piuttosto trafficato, ma dal momento che non piove e siamo sulla strada .... approfitteremo per risalire al Klausenpass che a luglio affrontammo tra pioggia e nebbia !
Col meteo favorevole finalmente avremo modo di apprezzare la bella strada e i panorami alpini che portano fino ai 1900 metri ..... finalmente !!!
Klausenpass all'asciutto !

E dopo il tramonto in quota, non resta che riscendere a valle fino al luogo deputato alla nostra sosta notturna in quel di Wassen, ai piedi del Susten.
Da Interlaken a Wassen

Giorno 5 - I classici svizzeri. Da Wassen (CH) a Campodolcino (I).

Giornataccia, il meteo settembrino ci ha definitivamente voltato le spalle. Al mattino una fastidiosa pioggia e un cielo grigio, annunciano una giornata di passi subacquei.
Contrariati, ma non intimoriti si parte col Sustenpass tra le nubi.
Umido Susten 
A seguire, Grimsel e Furka, tra un alternanza di pioggia e nebbia
Al furka, imbustati, ma contenti lo stesso

Ci è di conforto al solito l'ottimo stato dell'asfalto svizzero, tant'è che imbustati negli antipioggia e con le velocità ridotte, salire e scendere per queste mitiche strade non è poi così male .... certo il cielo azzurro sarebbe stato meglio, ma questo abbiamo e ce lo godiamo lo stesso !
Ad Andermatt, uno spiraglio di sole ci fa deviare fino all'Oberalp, dove consumare il nostro pranzo al sacco con vista faro !
Al faro dell'Oberalp
Scopriremo poi che il faro è li a fare il segnaposto del percorso delle sorgenti, qui intorno infatti ci sono le fonti del Reno e del Ticino .... hai visto mai che prima o poi si torni qui con un paio di scarponcini invece che con le moto ?

Si indugia un po sperando in un miglioramento, speranze tuttavia che verranno ferocemente deluse, arriveremo in cima al Gottardo tra nebbia e pioggia, il che però non ci impedirà di passare comunque dalla Tremola .... anche senza panorama ci piace lo stesso !
Tremola tra la nebbia ....

A valle un po di tregua dalla pioggia ci farà illudere di nuovo, un tratto di autostrada (bollino ti distruggo !!) in direzione prima di Bellinzona poi di Splugen con l'intenzione di affrontare il passo del San Bernardino che dovemmo tagliare a giugno per sopraggiunto maltempo. E ancora una volta dovremo rinunciare ... in prossimità del passo un nuovo temporale e un nebbione da competizione ci farà desistere, rimandando il San Bernardino irrimediabilmente all'anno prossimo.
A Splugen, sosta con sorpresa alla latteria della valle. Scopriremo che qui è ancora in vendita il latte fresco non pastorizzato (oltre a formaggi e altre brutte cose) e non ci faremo mancare l'occasione di assaggiarlo !
Latteria di Splugen !
 Da Splugen poi ultima dose di nebbia e pioggia per rientrare in Italia 
Ed andare ad asciugarsi in albergo a Campodolcino.
Da Wassen (CH) a Campodolcino (I)

Giorno 6 - Da Campodolcino a casa

Al mattino ancora pioggia, niente da fare salta anche l'ultimo obiettivo che ci eravamo prefissi ossia il Balcone d'Italia sul Sighignola, non resta che mettersi in strada e prendere la via di casa tra schiarite e temporali. Peccato, ma la moto è anche questa !
Nebbia, freddo e pioggia lo consideriamo allenamento per quando affronteremo le strade del grande nord !



 










 



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